C’era una volta, circa quarant’anni fa, il Grande Mistero delle Sessualità Alternative. Buona parte del mondo stava ancora abituandosi a concetti rivoluzionari come la pillola anticoncezionale, il femminismo, l’omosessualità dichiarata, il divorzio o la transizione di genere.
Se da una parte tanto fermento era senz’altro molto positivo, dall’altra portava con sé anche parecchia confusione. Come accade sempre nei contesti di grande esplorazione erotica, insieme ai puri di cuore si mescolavano delinquenti di ogni genere, e non era raro che persone entusiaste e ingenue finissero preda di abusatori, truffatori, pseudoguru e puttanieri vari.
Negli anni Ottanta del secolo scorso nacque così quel movimento controculturale di divulgazione delle sessualità etiche e consapevoli di cui faccio parte pure io, e che finalmente oggi si sta integrando (sempre troppo lentamente) all’informazione mainstream. Concetti come SSC, safeword, compersione, sesso sicuro e così via vengono da lì – insieme all’acronimo ‘BDSM’, inventato per distinguere i giochi erotici innocui dalla patologia del sadomasochismo clinico.
Una delle prime preoccupazioni del “mondo kinky” fu, naturalmente, proteggere i suoi stessi membri.
È probabile che se leggete un testo scritto in quegli anni vi imbattiate in una serie di consigli standard per prevenire i pericoli, che vale la pena conoscere anche oggi…
Come restare lontano dai guai se ti piace il sesso strano
- Non dare mai i tuoi dati personali (nome, indirizzo, data di nascita, numero di telefono, luogo di lavoro…) a persone che non conosci molto bene. Se lo fai, pretendi che loro facciano lo stesso – e controlla subito che siano informazioni vere, per esempio chiedendo di mostrarti un documento d’identità
- Per preservare la tua privacy con chi non è tuo partner creati uno pseudonimo da usare nell’ambiente kinky
- Quando dai appuntamento per la prima volta a qualcuno fallo solo in luoghi affollati, in modo da poter chiedere eventualmente aiuto in caso di comportamenti sgradevoli e per rendere più difficile seguirti quando tornerai a casa
- Non accettare passaggi, né verso casa né altrove
- Finché non conoscerai molto bene il partner vai agli incontri di gioco usando il taxi per l’ultima parte del tragitto, così non potrà tracciare la targa della tua auto. Segnati anche il nome dell’autista per avere un testimone di dove ti trovavi in caso di problemi
- Ogni volta che vai a un incontro di gioco kinky lascia sul tavolo di casa un biglietto con tutte le informazioni sul partner, quando e dov’è l’appuntamento: in caso di sequestro le autorità sapranno dove venirti a cercare
- Ogni volta che vai a un incontro di gioco kinky lascia le informazioni sopra indicate anche a una persona fidata, e fissate un orario dopo la fine della sessione in cui la richiamerai per confermare che è tutto a posto. Se non telefoni, la persona amica chiamerà i soccorsi per te. Meglio ancora se vi accordate su una “parola d’ordine” insolita: se dovessi essere sotto minaccia di un malintenzionato, ti basterà non dirla per far scattare l’allarme
- Accordati sempre col tuo partner di gioco per definire una safeword che interrompa la sessione in caso di problemi. Se si rifiuta di farlo, evita di appartarti con quella persona
- Fate foto o video dei vostri giochi solo se siete entrambi d’accordo – e in ogni caso con apparecchi di proprietà del partner sottomesso, che terrà tutti gli originali e le copie per evitare che possano venire diffusi senza la sua autorizzazione
- Non fare mai nulla se tu o il partner siete sotto l’effetto di sostanze – alcool compreso – che impediscono di mantenere il controllo della situazione
Una bella ansia, eh?
Ovviamente nel 99,99% dei casi tutti questi consigli erano del tutto superflui e nessuno rischiava alcunché… però la sana filosofia dei giochi erotici particolari è sempre stata ‘preparati al peggio per goderti il meglio, e chiarisciti bene cosa non fare in modo da poterti scatenare serenamente con tutto il resto’. Senza contare che, purtroppo, ogni tanto quello 0,01 per cento capitava – e capita ancora adesso – quindi un po’ di prudenza in più poteva risparmiare guai molto, molto seri.
Piccola guida per la Generazione Z (ma anche per tutti gli altri)
Oggi i tempi sono cambiati. Come dicevamo prima, il BDSM e tutte le altre sessualità alternative sono entrate a far parte del discorso comune. Non tutti approvano questa evoluzione, ma l’atmosfera attorno ai “giochini strani” è senz’altro più rilassata. Ciò nonostante, in mezzo ai tanti vantaggi dello sdoganamento delle parafilie è sorto anche qualche nuovo problema.
Paradossalmente, proprio la normalizzazione delle varianti kinky ha reso tutto l’eros estremo fin troppo tranquillizzante. In altre parole: ci siamo talmente riempiti la bocca (e l’Internet) di bei discorsi sulla “comunità”, sulla cultura della sicurezza, sulla sex positivity e così via… che coloro che si avvicinano alle sessualità alternative non si rendono conto di quanti rischi queste continuino a implicare.
Già, perché il bondage continua a essere una causa di incidenti piccoli e grandi a causa della quantità di variabili in gioco (prima fra tutte: l’esperienza dei praticanti); le tante tecniche del BDSM continuano a richiedere molta dimestichezza con strumenti ed esecuzione; i rapporti nati per smuovere profondamente gli animi continuano a poter smuovere anche reazioni psicologiche molto dannose… ma soprattutto gli stronzi rimangono stronzi in tutte le epoche, e oggi i predatori sono addirittura più favoriti che in passato dall’aura di sicurezza e coccolosità che circonda il sesso insolito.
Abbacinati ed esaltati da migliaia di immagini affascinanti a portata di clic, rassicurati da innumerevoli divulgatori più o meno competenti e soprattutto spinti dall’onda dell’ormone verso il magico mondo del kink, è comprensibile che i neofiti abbiano altro per la testa che fermarsi a considerare i rischi cui potrebbero andare incontro. Resta vero anche che la probabilità di ritrovarsi in situazioni o con persone problematiche sono poche… ma quando per esempio a fare BDSM sono oltre quattro milioni e mezzo di italiani, quel 0,01% di cui si parlava equivale a 450 potenziali casi di cronaca nera, che improvvisamente non sembrano più così pochi. Non stiamo parlando per forza di omicidi, certo: ma ritrovarsi ad avere a che fare con una persona che ci fa stalking, molestie, ricatti o plagio è comunque assai sgradevole.
Capiamo allora a cos’altro conviene stare attenti in aggiunta a ciò che preoccupava i nostri genitori…
- Non fare nulla online che in futuro possa essere usato contro di te – Ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, ma foto, dichiarazioni, post, messaggi, commenti e dati personali hanno la scomoda abitudine di restare in giro per sempre. Siccome le circostanze della nostra vita cambiano ma quel materiale no, non c’è davvero alcun motivo di rendere pubblici i dettagli della tua vita sessuale, anche se non fai nulla di imbarazzante. Davvero: puoi perfino fare l’attivista per qualsiasi causa e diritto senza che la gente debba sapere di preciso cosa ti piace fare in privato.
- Tieni sempre conto dei tre segreti di Pulcinella del mondo kinky e di come evitare le fregature nel BDSM
- Non cedere alla pressione del gruppo – La nascita di tante organizzazioni, gruppetti, microcomunità, scuole e simili in ambito erotico ha portato con sé una categoria di nuovi pericoli molto insidiosi, simili a quelli presentati dalle sette religiose. In alcuni casi può capitare – per leggerezza o per malizia – che i leader più o meno dichiarati di questi gruppi mettano in atto meccanismi tossici ben noti alla sociologia.
Si comincia con una grande accoglienza e dimostrazione d’affetto; poi vengono presentate tante nozioni complesse (e a volte di proposito inutilmente complicate) che riempiono i pensieri dei nuovi arrivati facendoli sentire in difetto; poi si semina il dubbio, la maldicenza e l’ostilità nei confronti di chi non fa parte del gruppo, e infine si minaccia la persona di escluderla da questo “club degli speciali” se non dimostra fedeltà assoluta. Risultato: il malcapitato – o più spesso la malcapitata – di turno si sente in obbligo di accettare situazioni sgradevoli pur di non perdere un “privilegio” che non esiste affatto.
Purtroppo è facilissimo cadere in questa trappola senza nemmeno rendersene conto, ma i danni psicologici e relazionali che causa sono serissimi. Una buona regola è scappare di corsa se si prova disagio o si sentono espressioni tipo ‘i veri/bravi appassionati fanno così’, ‘non creare difficoltà inutili’ o ‘perché lo dico io’. - Conosci i tuoi diritti – Il mito del “contratto di schiavitù” è una baggianata completa, ma i predatori più insidiosi sfruttano ogni cavillo legale vero e immaginario per difendersi da possibili accuse da parte delle loro vittime e metterle in soggezione. Attenzione quindi a leggere attentamente i moduli di iscrizione a eventuali associazioni più o meno fasulle, soprattutto nella parte di trattamento dei dati personali; ricorda che le liberatorie per l’uso di immagine possono essere ritirate in qualsiasi momento. Inoltre non farti convincere a rilasciare dichiarazioni che «è andato tutto bene e non ho niente di cui lamentarmi», neanche sotto forma di messaggi, perché verrebbero usate contro di te se dovessi poi denunciare una violenza (vinceresti lo stesso la causa, ma complicandola inutilmente). E soprattutto, se subisci un torto o un abuso denuncia il responsabile – se non per te, per evitare che lo rifaccia ad altri.
- Diffida dei guru – Nel mondo dell’eros insolito non esistono segreti o conoscenze per iniziati. Tutto quel che c’è da sapere è disponibile a tutti in libri come quelli che suggerisco, e chiunque si presenti come detentore della verità assoluta è in malafede o profondamente stupido. Se qualcuno si atteggia a guru o viene trattato come tale da altri, probabilmente non ha a cuore i tuoi migliori interessi. I cultori della materia esistono, ma si distinguono perché argomentano il loro pensiero con dati oggettivi e sono riconosciuti da persone e istituzioni esterni al loro circolo di amici.
Anzi: non fidarti nemmeno di me e verifica per conto tuo tutto ciò che ho scritto. Se dovessi trovare qualche imprecisione segnalamela, e la correggerò volentieri.
Grazie per avere letto fin qui. Mi rendo conto che non fosse il tipo di articolo che fa piacere trovare su un sito dedicato alla gioia di abbracciare l’esplorazione sessuale – ma non vorrei che, oltre ad averti smorzato l’entusiasmo, tu possa travisarne lo spirito.
L’eros estremo, kink o come preferisci chiamarlo continua a essere un universo meraviglioso e pieno di esperienze eccezionali che sarebbe davvero un peccato negarsi. La maggior parte di chi popola il suo ambiente è composta da brave persone, spesso più serene ed equilibrate di chi vive una sessualità tradizionale.
Tuttavia, riconoscerne anche i possibili aspetti negativi è solo un approccio realistico a un mondo decisamente complesso. Prevenire i rischi non vuol dire perdersi parte del piacere, ma anzi avere tutti gli strumenti per sentirsi più liberi e sicuri anche di lanciarsi in attività ancora più intense di quel che potresti immaginare ora.
È per questo che ho scritto l’articolo, ed è per questo che ti invito a condividerlo: perché non ce ne debba mai essere bisogno.