Che sbadatone! Quest’anno sono stato così distratto da altri argomenti da aver lasciato riempire la cartella riservata ai sex toy orribili, privando voi lettori (e tutti i siti che regolarmente le scopiazzano senza citare la fonte) di nuove puntate della serie Non comprarlo!. Il concetto si spiega da sé, quindi tuffiamoci subito in una nuova collezione di aggeggi che decisamente non vorrete mai tenere nel comodino – ma potreste aver voglia di ordinare in tempo per farne un regalo di Natale a qualcuno che odiate proprio tanto.
E non preoccupatevi se non troverete il vostro prodotto orribile preferito: la Parte 2 è già online!
Federa a mutanda
€19
Cominciamo da questo oggetto sovradimensionato e apparentemente innocuo. D’altra parte decorare il guanciale con un paio di slipponi richiede una certa dose di eccentricità, ma che male può fare? Beh, il fatto è che le mutande sono state concepite per feticisti assatanati, e appositamente progettate per assorbire l’unto e il sudore dalla – suppongo lurida – nuca proprio nel punto che corrisponde ai “genitali”. Col tempo ciò consente di divenire i fieri possessori di un paio di slip pseudousati molto macchiati e odorosi, da sniffare e contro i quali strofinarsi a volontà. Come inoltre suggerisce lo spot televisivo ufficiale, aggiungendo uno spruzzetto ben mirato di pipì li si può rendere extrarancidi per un maggior realismo. Il che mi fa interrogare su che razza di idea di igiene personale abbiano sia l’inventore che gli utenti di ‘sta roba. I feticisti delle mutandine più irriducibili comunque possono fare sonni tranquilli, dato che come si vede nel video la stessa azienda produce anche un supermutandone ipergigantissimo con cui vestire anche l’intero materasso.
Mutandine da pene Chintama
$21
Altrimenti potete anche limitarvi a usare questi micro-slip per decorarvi il pisello, naturalmente. E poi passare il resto della vostra vita a chiedervi perché.
Gloryhole portatile
$299 – 599
Oh, il gloryhole! Non il rifugio per senzatetto col nome più sfortunato dell’Alaska, ma quel classico da film porno nato negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo, quando l’omosessualità era illegale e i gay erano spesso costretti a ridursi a incontri fugaci – tipo infilare il pene in buchi misteriosi nei divisori dei bagni pubblici e sperare in bene. Studi approfonditi hanno rilevato che i gloryhole si sono praticamente estinti con gli anni 2000 e che non sono mai stati frequentati da eterosessuali, ma nulla vieta di coltivare fantasie del genere. Specialmente non lo vietano questi tizi pronti a vendervi una dozzina di modelli differenti di gloryhole portatili da installare temporaneamente a casa o dove diavolo preferite. Il “muro” viene sostituito da un rotolo di tessuto spesso e facile da lavare, teso fra due sbarre estendibili piazzate nel vano di una porta. Il buco in se ha i bordi rifiniti e si trova all’altezza più comoda; se poi siete dei timidoni potete acquistare una “tendina per la privacy” opzionale. Oppure costruirvi tutto da soli per una manciata di euro.
Pornopelouche Kemono Hime
$294
Prendere in giro i furry è infantile e da stronzi – però dovete ammettere che come comunità non si impegnano molto ad apparire men che ridicoli. Per dirne una: questa serie di pelouche a forma di animali antropomorfi, composta da cane rosa, gatto grigio e volpe gialla. Se vi steste chiedendo come mai le loro cosciotte da pollo arrosto siano tanto distanziate fra loro, la foto qui sopra rivela l’orrore nascosto: quei pupazzotti sono stati concepiti per essere scopati. E benché per 294 dollari mi aspetterei che come minimo stirassero e lavassero i piatti, il prezzo non comprende la fleshlight da infilare e abbottonare nel loro corpo. Quello stesso corpo peloso che di certo reagisce benissimo a lubrificanti e sperma, e che adorerete stare a pulire per ore dopo ciascun uso. Depravati!
Drilldo
$32 – 406
Chiaramente ideato da un fan sfegatato di Top secret!, il Drilldo (giocone di parole fra drill, cioè ‘trapano’, e dildo) in sé è semplicemente un accessorio per trapani a forma di Vac-u-loc, un perno quasi-standard per gli strap-on. Il concetto assai nefasto su cui si basa sarebbe di inserirlo nel vostro attrezzo da cantiere preferito, infilarci su un fallo di gomma o un… coso compatibile e frullarci qualsiasi buco non sia stato abbastanza furbo da scappare a gambe levate. Per fortuna dubito che possa funzionare davvero: il connettore rigido spanerebbe in un attimo l’interno di gomma morbida del… dell’accessorio – che è poi il problema più comune con i normali harness Vac-u-loc – che rimarrebbe fermo mentre la punta gira a vuoto. Il che è ottimo, perché non vorreste mai avere un aggeggio di gomma (come dire: abrasivo) che rotea 700 volte al minuto contro le vostre parti più delicate.
Guardando il catalogo completo si scopre che il produttore vende pure set alternativi – e più pericolosi – contenenti attrezzi che si muovono avanti e indietro, quindi se volete davvero provarli suggerirei come minimo di usare tanto lubrificante. I kit che comprendono caschetto e casacca anti-infortunistici mi fanno morire, comunque.
Soffocottizzatore abissale
$26
A differenza di quanto accade con la maggior parte degli oggetti di questa raccolta, posso cogliere il senso di questo masturbatore di silicone. Farselo prendere fino in gola dà sensazioni fantastiche, ma non tutti sono in grado di compiere un’impresa simile; l’allenamento aiuta parecchio, ma a volte il problema è strettamente anatomico – in tutti i sensi. Quindi perché non trovare un dignitoso ripiego con una simulazione relativamente realistica?
Perché gli hanno dato l’aspetto di una terrificante oloturia abissale, ecco perché! Perché sembra uscire dritto dritto da quella scena con l’alieno di The abyss, magari. Ma cavoli… Perché deve sempre essere tutto così difficile?
Sono da decenni un grande fan di Meo, il negozio tedesco orientato principalmente a una clientela gay appassionata di strumenti davvero estremi. Non sto scherzando: provate a scorrere il loro catalogo e scommetto che prima o poi comincerete a sudare freddo, chiedendovi che razza di maniaci possano concepire roba del genere. E poi ci sono gli altri prodotti, quelli talmente sopra le righe da non aver posto nemmeno in un film di nazisploitation, se capite cosa intendo.
Facciamo un esempio: questo guanto di gomma industriale pensato per preparare il partner a fisting intensi intensissimi devastanti da fare l’eco. Probabilmente lo avrete già legato e imbavagliato, pertanto almeno non ci sarà da preoccuparsi che scappi – o muoia dal ridere quando vi vedrà con quel coso. Punti bonus a chi nell’altra mano impugna un Drilldo.
Risolviamo un dubbio di base: sì, la penetrazione uretrale è davvero possibile. Se siete signore molto, molto coraggiose, parecchio masochiste ed estremamente pazienti (nonché impavide di fronte al rischio di cistite cronica) potete effettivamente dilatarvi l’uretra al punto da farci entrare un pene di media misura – se non mi credete fatevi un giro sui siti porno più estremi. Tutto ciò comunque non significa che dovreste farlo, naturalmente. Se però siete maschietti e sentite proprio un bisogno disperato di provare l’effetto che fa… beh, probabilmente questo stranissima guaina da masturbazione non aiuterà molto lo stesso.
Con ventitre dollari vi porterete comunque a casa un set completo contenente oltre al masturbatore (o ‘onahole’, come li chiamano i giapponesi), un flaconcino di lubrificante all’odore di urina per un tocco di maggior realismo, e una inestimabile illustrazione sulla confezione. Questa mostra una ragazza piuttosto perplessa – o forse cerebrolesa – intenta a fissare fino alla fine dei tempi la vostra anima perversa. E quando perfino le tipe dei manga guardano con compassione la vostra idea di divertimento, dovreste intuire che c’è qualcosa che proprio non va.
Restando in tema di orifizi su cui non dovreste fare alcun pensiero impuro, quest’oggetto si chiama davvero così e farà fare salti di gioia a tutte e due le persone al mondo che nutrono fantasie di copule auricolari. Per quanto mi riguarda, mi basterebbe poter fare una lunga intervista al suo progettista, tanto per cercare di capire il processo creativo e di marketing che porta un concetto tanto sgangherato a diventare un vero prodotto in vendita.
La Parte 1 finisce qui. Continuate a seguirmi – magari iscrivendovi alla newsletter gratuita – per scoprire quali altre assurdità abbia scovato per la Parte 2.