A volte un mio articolo suscita più discussioni di altri. È per esempio il caso di quello in cui suggerivo di approfittare del potere del Web per acquistare sex toy BDSM a prezzi superconvenienti. Benché specificassi che il ragionamento fosse riferito solo a determinati tipi di oggetti, diverse fazioni hanno strumentalizzato quel post per tirare acqua ai rispettivi mulini – quindi pensavo già da un po’ che fosse meglio chiarire ulteriormente le cose.
L’occasione è arrivata ieri con l’arrivo in contemporanea di due spedizioni perfette per riprendere il discorso. Come potevo lasciarmi scappare una coincidenza simile?
Cominciamo però con un riassunto della puntata precedente se proprio non volete fare lo sforzo di cliccare il link in alto. Quel che sostenevo è semplice: quando si vuole comprare un giocattolo erotico “standard” – cioè ormai ben noto e diffuso sul mercato – spesso ci si può rivolgere serenamente ai rivenditori ultraeconomici dell’estremo Oriente. Nella maggior parte dei casi la qualità sarà la stessa identica dei marchi più blasonati. Quando però si hanno esigenze più particolari conviene stare molto attenti.
Quanto attenti? Basta guardare bene il contenuto dei pacchi che ho ricevuto per capirlo.
I buoni – Anelli per la gestione della penetrazione Ohnut
Gli anelli Ohnut sono la classica soluzione semplice e utilissima a cui per qualche misterioso motivo non aveva ancora pensato nessuno. Chiamarli ‘sex toy’ è forse impreciso, ma possono sicuramente contribuire molto ad aumentare il piacere per tante coppie con problemi “di dimensioni”. E no, non nel modo che state pensando.
Il fatto è che, nonostante l’ossessione collettiva per i peni giganteschi, ci sono molte persone che trovano le penetrazioni troppo profonde solo fastidiose – o perfino eccessivamente dolorose per poterle sopportare. I motivi vanno dalla semplice incompatibilità di misure a un gran numero di problemi medici che vanno dall’endometriosi ai postumi di terapie e interventi, o banalmente all’abbassamento della cervice in determinate fasi del ciclo mestruale.
Questi anelli sono come “paraurti” che impediscono di inserire l’intero pene – o sex toy a forma fallica – senza tuttavia ridurre il piacere per chi penetra. L’idea è di usarne da uno a quattro agganciandoli uno all’altro, infilarli sull’asta (dopo l’eventuale preservativo) e regolare così la profondità del contatto.
Il materiale di cui sono fatti è molto morbido, per cui l’effetto assomiglia a una via di mezzo fra una carezza e un cockring; paradossalmente, indossandoli si viene più stimolati che senza – ma soprattutto la partner non prova più disagio. In caso ve lo stiate chiedendo: nulla vieta di usarli anche per altri tipi di rapporti.
Ora, benché si tratti di oggetti molto semplici la cura che c’è dietro è evidente. La si vede nella scelta dei materiali (compatibili con tutti i lubrificanti, anallergici, elastici il giusto…), negli studi clinici che hanno permesso di ottimizzarli, nel confezionamento “stile Apple” con mille piccole sorprese in ogni dettaglio, eccetera.
I miei sono arrivati non a caso da La Valigia Rossa, un’azienda nota per l’estrema attenzione nella scelta dei prodotti del suo catalogo e la preparazione dello staff, che infatti sul sito non manca di segnalare l’utilità degli Ohnut anche in casi meno intuitivi, tipo la terapia post-operatoria da riassegnazione di genere.
Riassumendo: originale, ben progettato, utile, ben realizzato, venduto benone.
I cattivi – Dilatatori uretrali cinesi
Il secondo pacchetto arrivava da… qualcuno. Nel senso che il mittente era uno degli infiniti outlet “dalla fabbrica al consumatore” cinesi, che nelle sue intenzioni aveva fatto pure una cosa molto carina. Come faticosamente spiegato in una mail di parecchi mesi fa, qualche manager aveva infatti trovato interessante il mio sito e si era offerto di spedire dei prodotti BDSM da recensire se mi fossero piaciuti. Peccato che nel frattempo il negozio abbia chiuso – o più probabilmente abbia cambiato nome per usufruire di vantaggi fiscali, come capita spesso – e non sia più possibile rientrarvi in contatto.
A ogni modo il contenuto di due bustine termosaldate di plastica trasparente erano gli oggetti della foto qui sopra. Nessun nome, nessuna descrizione o foglietto di istruzioni, nessuna indicazione dei materiali utilizzati… ma è bastato guardare il catalogo di altre dozzine di negozi online per riconoscere dei dilatatori uretrali maschili.
Quello più corto è anche un pochino più largo, mentre quello lungo è forato in lunghezza – presumibilmente per permettere di urinare anche quando è inserito. Questi allegri gadget nascono infatti per essere infilati nel buco del pene e allargarlo: alcuni trovano la sensazione piacevole, e altri lo fanno invece per sperimentare dolore in un contesto BDSM. Vietato giudicare.
Nel caso specifico, questi garruli oggettini sono decisamente più orientati alla seconda categoria di persone perché, a differenza di tanti prodotti analoghi, hanno la particolarità di essere dotati di quelle viti. Poiché i dilatatori sono tagliati in buona parte della lunghezza, ruotando il galletto (si chiama davvero così!) le due parti si divaricano, raggiungendo circa 2 cm di larghezza. Che, in caso ve lo steste chiedendo, è molto più dei 5-7 mm di diametro medio di un’uretra maschile.
Peccato che questa scelta di design causi qualche problemino.
Problemino #1 – Se si esagera ad allargare, il meato urinario si strappa. Il punto non è tanto il dolore, che comunque non auguro a nessuno, ma l’entità del danno. A quel punto o si corre in chirurgia, o il pene rimane deformato e le sue funzioni vengono compromesse a lungo termine. Sempre che non si muoia dissanguati nel frattempo, ovviamente.
Problemino #2 – Le rifiniture sono quantomeno discutibili. Come vedete nella foto, infatti, non solo i bordi del “taglio” centrale sono affilati… ma sono pure zigrinati come una lima. Considerato che la mucosa uretrale è fragilissima, infilarci quattro seghetti del genere non è proprio un’ideona. Ma in ogni caso…
Problemino #3 – Quella separazione longitudinale è fatta a V. Se chiedete a un meccanico vi dirà che tecnicamente si chiama “taglio a ghigliottina”, e per un ottimo motivo. In sostanza, al momento di estrarre il dilatatore si possono fare due cose: o chiuderlo e pizzicare all’interno (nella parte ruvida, ricordo) la carne più delicata che ci sia, oppure lasciarlo aperto e far sì che la mucosa venga guidata all’interno della V, dove verrà affettata con gran precisione. In ogni caso la corsa al pronto soccorso è garantita.
Insomma, basta un’occhiata per capire che chiunque abbia fabbricato ‘sti cosi non avesse la più pallida idea di cosa stesse facendo e perché. Con tanti saluti per chi, in buona fede, dovesse comprare l’oggetto e usarlo pensando che sia sicuro anziché sospettare di avere in mano (e altrove) un’arma micidiale.
Riassumendo: originale, ma progettato da un babbuino irresponsabile, inutile, pericolosissimo, commercializzato a casaccio.
Come scegliere sex toy esotici
Spero che questo rapido confronto abbia chiarito le cose su ciò che intendevo con l’applicare un po’ di intelligenza nella scelta dei prodotti per il sesso.
Sul serio: finché si tratta di un vibratore qualsiasi o di articoli ragionevolmente comuni un fornitore vale l’altro e tanto vale rivolgersi al più economico anche se fosse uno sconosciuto. Doveste anche prendere una fregatura, non rischierete certo conseguenze gravi.
Nel momento in cui però entrano in gioco prodotti e desideri un po’ più particolari… attenzione! Il problema non sono tanto i prezzi, quanto la professionalità di produttori e venditori. Purtroppo la maggior parte di loro – compresi nomi relativamente famosi – è interessata solo al fatturato, e non vede differenza fra commercializzare bulloni, triglie o sex toy. Per loro il cliente è solamente una fonte di guadagno, quindi non c’è alcuna preoccupazione per la sua soddisfazione (e nemmeno per la sua sicurezza).
Per fortuna però le eccezioni esistono, e basta guardarsi un po’ in giro per trovare fonti affidabili che fanno ogni sforzo per offrire davvero il meglio per il nostro benessere sessuale. Tutto sta, come sempre, a tenere il cervello acceso anche quando c’è di mezzo l’eros.