L’eros estremo viene praticato da un bestiario assai variegato, in cui ciascuno ama una diversa e unica combinazione di preferenze personali fra le migliaia offerte dal vasto panorama del BDSM – eppure c’è una cosa su cui tutti concordano senza problemi: 50 sfumature di grigio fa schifo. È scritto male, ha personaggi psicotici e improbabili, la trama è ridicola, le scene di sesso noiose e, nonostante la sua fama, non contiene un grammo di vero BDSM. È quindi solo logico che, subito dopo aver insultato le peripezie di Anastasia Steele, la domanda ricorrente sia «ma qual è un bel libro su questi temi? Ne esistono o no?»
E qui casca l’asino. Anche sorvolando sull’interminabile minestrone di cloni di Cinquanta sfumature che continuano a spuntare ogni giorno, il genere della letteratura di fruste e bondage è sempre stato quantomai deludente. Lasciamo perdere i racconti e raccontini di pura pornografia che abbondano online: scovare una storia scritta come si deve e ambientata nel mondo della dominazione erotica è durissimo, e anche quando ci si riesce la passione per i giochini zozzi viene di solito usata come metafora di qualcosa di atroce. Autodistruzione, dipendenze, abusi, sconforto politico, follia, suicidio e, con allarmante frequenza, l’Olocausto ebraico si annidano fra i paragrafi pronti ad ammazzare ogni eccitazione che si potrebbe incidentalmente provare.
Ecco perché nella maggior parte degli elenchi di letture suggerite compaiono sempre gli stessi titoli, ma essere “non così orridi da spingerti a cauterizzarti i genitali con il saldatore” non è precisamente sinonimo di essere bei libri. Le opere di De Sade sono allegorie politiche tanto incomprensibili a chi non abbia studiato storia francese del Diciottesimo secolo quanto disgustose per chi non sia un pazzo sanguinario; quelle di Sacher-Masoch presentano la sottomissione sessuale nella sua forma più disperata e deprimente; gli scritti erotici di Anne Rice oscillano fra il soporifero e il ridicolo; la serie di Marketplace di Laura Antoniou non dice niente a chi non ne condivida l’esatto tipo di feticismi; le pretenziose ruminazioni pulp dei libri di Gor di John Norman sono un insulto all’intelligenza… e la lista finisce grossomodo lì. A conti fatti, al confronto perfino un romanzetto francamente ignobile come Storia di O finisce col sembrare un capolavoro, benché a 63 anni di distanza dal suo debutto abbia perso molta sintonia con la sensibilità contemporanea – fosse solo per i castelli pieni di schiave nullafacenti e gli spesso dimenticati personaggi minorenni.
Tutto ciò ci riporta quindi alla domanda iniziale: ma esiste una bella narrativa BDSM? Ebbene, sono molto felice di riferirvi che sì, qualcosa c’è – e non mi sto nemmeno riferendo ai miei libri. Se non lo conoscete già, ho il piacere di presentarvi Sunstone di Stjepan Šejić, un’opera a fumetti che risponde pienamente ai requisiti.
Questa spettacolare graphic novel è stata pubblicata originariamente online sotto forma di webcomic gratuito, e successivamente raccolta in un’edizione su carta composta da cinque volumi. Sottolinearne le evidenti qualità artistiche è superfluo, mentre vale la pena semmai di soffermarsi sulla sua scrittura sorprendentemete meritevole – di cui parleremo tra un attimo.
La trama è incentrata su Lisa, un’aspirante scrittrice di fiction erotica i cui sforzi letterari online sono stati finora interamente basati su fantasie… per lo meno finché non incontra Ally, straordinario genio informatico freelance e dominatrice esperta con una stanza traboccante di abiti fetish e strumenti BDSM, ma nessun sottomesso con cui giocare. Entrambe sono giovani, brillanti, belle e nerd in modi ben distinti – quindi la relazione che avviano sembra destinata a grandi cose. Peccato che la vita quotidiana interferisca a incrinare la loro felicità con molti ostacoli sia seri che abbastanza ridicoli.
Senza svelare gli sviluppi, dirò solo che finirà tutto bene sia per loro due che per i numerosi personaggi secondari introdotti nel corso di centinaia di pagine consistentemente spettacolari.
L’aspetto davvero fantastico di Sunstone è tuttavia come nulla appaia contorto o poco realistico (tipo, che so, elicotteri che si schiantano nella giungla o ex fidanzate ninja psicopatiche…). Ogni personaggio si comporta, pensa e parla proprio come le persone vere – in particolare per quanto riguarda tutti quegli stupidi impicci, le insicurezze e le supposizioni mal riposte che costellano la vita di tutti.
Le protagoniste sono tormentate da traumi passati assai plausibili, hanno paura di impegnarsi e di rendersi troppo vulnerabili, per non parlare dell’essere fisicamente fragili – sia che si tratti di un raffreddore o del fratturarsi stupidamente le dita durante una scenata assurda. Avete presente quel genere di cose che pupazzi monodimensionali come O, Mr. Benson o Christian Grey non incontreranno mai? Ecco. Oh, e come capita a me e a voi, a volte Lisa e Ally soffrono il solletico o si mettono a scherzare nel bel mezzo di un momento supersexy.
Perché certo, le scene erotiche ci sono eccome (anche se è affascinante come siano sempre disegnate con grande pudore), però a differenza che nei normali romanzi erotici sono sia piuttosto realistiche quanto in realtà non un granché importanti. O per lo meno non quanto gli esilaranti monologhi mentali da risveglio post-ubriacatura, o i flashback, o il piano sinceramente commovente che costituisce tutto l’ultimo atto. O gli infiniti piccoli tocchi che rendono Sunstone un delizioso specchio nel quale si riconoscerà chiunque sia interessato anche solo marginalmente al BDSM – che a volte vengono mostrati con un’abilità grafica che ricorda i migliori montaggi cinematografici.
Speravo di completare questa recensione con un’intervista all’autore, ma la sua agenda sovraccarica di impegni non ce l’ha concesso. Ciò vuole però solo dire che rimanderò l’occasione all’uscita dei prossimi volumi della saga kinky di Šejić, che ha annunciato una serie di ulteriori graphic novel dedicate alle vite di vari comprimari.
Nel frattempo, la storia di Lisa e Ally sarà più che sufficiente a dare un po’ di necessaria dignità al genere della fiction BDSM – e un gran piacere ai suoi lettori.