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Poliamore? “Non chiamatelo coppia aperta”, intervista ad Ayzad

Intervista pubblicata originariamente su MySecretCase

 

È incredibile come certi argomenti escano fuori solo a cena. Disfunzioni intestinali, se siete sfortunate. Oppure poligamia e “braingasm”, se siete fortunatissime. Sì perché parlare con Ayzad, personal coach e massimo esperto italiano di sessualità insolite, è un’occasione preziosa. Il garbo con cui riesce a vincere lo scetticismo di chi, pur con tutta l’apertura mentale del caso, solleva il sopracciglio all’idea di un amore in cui tutto è possibile, è effettivamente disarmante. Se lo ascolti, il dubbio che tutto quello in cui hai creduto finora possa non essere vero, giusto e definitivo, ti viene e torni a casa un po’ confusa. Poi magari riprendi la tua vita di sempre o rinnovi la certezza delle tue posizioni, ma il seme del dubbio resta. Così come la ricchezza di uno scambio raffinato che non conosce dogmi. Come l’amore esclusivo, ad esempio. Gli abbiamo chiesto cosa significasse per lui il poliamore e le risposte sono state illuminanti.

 

Che differenza c’è tra essere pansessuali e poliamorosi?

La pansessualità – cioè la disponibilità a valutare partner sessuali di tutti i tipi – è un orientamento o, in buona sostanza, una questione di gusti sulle persone che ci si porta a letto; il poliamore è una modalità relazionale, ossia il modo con cui ci si rapporta con i propri partner e quindi una cosa indipendente da quali caratteristiche essi abbiano.

 

Poliamore è sinonimo di coppia aperta?

Hai toccato un tasto molto dolente. Partecipando a vari eventi “poly” e conoscendo un certo numero di persone che si definiscono “poliamorose”, ho visto infatti che la stragrande maggioranza di esse interpreta il termine come «faccio sesso e frequento più partner senza nascondere niente a nessuno». Che è un approccio in cui non vedo nulla di male, ma che realisticamente si chiama ‘scopare in giro’. Sicuramente l’onestà reciproca e un approccio etico sono un fattore importante, però credo che la differenza fra poliamore e scambismo, coppia aperta, scopamicizie e così via, stia nella stabilità della relazione stessa: vivere assieme, avere progetti a lungo termine comuni o essere pronti a darsi assistenza l’un l’altro in caso di imprevisti scomodi.

 

Le dinamiche di coppia sono le stesse delle coppie tradizionali ma “duplicate”?

Non esiste uno standard seguito da tutti. L’unico elemento comune è forse proprio il non seguire una delle dinamiche più tradizionali: quella di avere amanti segreti, che secondo alcune statistiche è invece prassi comune per oltre il 70% delle coppie “normali”.

 

Come ci si divide sul piano sessuale? Capita che il compagno voglia fare l’amore solo con una e non con l’altra? E l’altra come reagisce?

La tua domanda in questo rivela un comprensibile approccio derivato da tutta una serie di socionormatività: il maschio capobranco, il triangolo lui-lei-l’altra… In realtà potrebbero però benissimo esserci due uomini e una donna, oppure tre donne più una trans M2F (da maschio a femmina) non operata, più un uomo asessuale.
In ogni caso, anche in una composizione “semplice” come quella che hai indicato, si scopre quasi subito che è impossibile dare sempre esattamente le stesse attenzioni a due partner: l’intento paritario è encomiabile ma non realistico per puri problemi pratici: fare sempre sesso a tre, ad esempio, è scomodo. E poi non si tratta di credere a concetti abominevoli tipo ‘relazione primaria’ e ‘relazione secondaria’, ma semplicemente di riconoscere i propri limiti umani e accettare che di volta in volta e a seconda di infinite variabili ci potranno temporaneamente essere momenti di maggiore intimità o sintonia fra due componenti piuttosto che altri. L’importante è solo che non diventi un’abitudine, altrimenti qualcuno rimane escluso e deluso.
Sia a letto che fuori, ho visto che le polirelazioni felici sono quasi sempre accomunate da un approccio di fondo per cui ciascun componente è ugualmente innamorato di tutti gli altri, e inoltre tutti si amano come unità collettiva. Vedendola con occhio matematico, nel caso che hai proposto la relazione non sarebbe quindi solo una sola, ma anche l’insieme di ((A+B)+(A+C)+(B+C)). E questo fa capire sia come mai il poliamore “vero” sia così raro, sia perché tante polirelazioni siano disfunzionali.

 

Chi lo fa fare, a un poliamoroso, di gestire due o più relazioni contemporaneamente a cui dare le stesse attenzioni?

Amare due o più persone è assolutamente naturale, soprattutto se hanno caratteristiche differenti fra loro ma entrambe attraenti. L’esempio più semplice è pensare a una persona bisessuale con un partner maschile e uno femminile, ma mi riferisco anche a qualità di carattere o altro.
Pensa a quanti problemi in meno ci sarebbero se tanta gente smettesse di credere alla logica di Beautiful, dove amare anche qualcuno di diverso dal proprio partner per la vita giustifica scenate, divorzi e magari suicidi. O a quell’altra fiction del Vecchio Testamento, dove ‘desiderare la donna d’altri’ fa finire diretti all’inferno. Il mondo reale è tutta un’altra cosa – figurati che so persino di gente che “desidera l’uomo d’altri”! Che tempi, eh?
Scherzi a parte, da un punto di vista concreto una relazione seria a tre (o più) vuol dire ricevere il doppio d’amore, il doppio di assistenza nelle cose di tutti i giorni, doppio sostegno morale e così via. E per i più materialisti anche i vantaggi economici non sono male, visto che le spese vengono divise fra più persone.

 

Il poliamore è un’attitudine innata o si può verificare in alcune fasi della vita e non in altre?

Fra esseri umani è biologicamente innato: basti pensare alla classica domanda-trappola “Vuoi più bene alla mamma o a papà?”, a cui nessuna persona sana di mente e con genitori degni di tal nome potrà mai rispondere. Ciò non vuol dire però che il poliamore vada per forza coltivato o considerato un modo di relazionarsi “migliore” di altri. Si tratta semplicemente di una delle tante possibilità offerte dalla vita, che si può tranquillamente esplorare, valutare e scegliere se abbracciare o meno.

 

Come gestire la gelosia?

In maniera semplicissima: se c’è gelosia e avere una polirelazione è qualcosa che fa stare bene le altre persone coinvolte, si saluta la persona gelosa e le si augura tanta felicità in un rapporto più tradizionale. Non sarebbe giusto né far soffrire inutilmente questa persona, né forzare le altre a rinunciare a qualcosa per loro importante, tutto qui. Un problema molto più concreto nei rapporti poliamorosi è piuttosto la tendenza innata a cercare alleati in caso di difficoltà: è facile quindi che se A ha un problema con B, cerchi più o meno consapevolmente l’assistenza di C “contro” il povero B – che magari è una carogna, ma si trova così assediato e, soprattutto, predisposto in futuro a contro-manipolare C contro A. Rendersi conto di quanto tossica possa diventare tale dinamica (usando amici e parenti come pedine, per esempio) è fondamentale perfino in una coppia tradizionale, ma in una polirelazione diventa ancora più urgente.

 

Donne e uomini sono ugualmente poliamorosi, sia quantitativamente che qualitativamente?

Non è tanto una questione di genere quanto di maturità relazionale. In mancanza di studi attendibili direi che fra i praticanti le quantità sono più o meno le stesse. Per motivi di cultura sociale, tuttavia, la fantasia di avere un harem di partner è più diffusa fra i maschi – almeno finché non ci provano davvero e si rendono conto di quanto impegno richieda la cosa!

 

Il ménage funziona solo se ci si vive come un unicum o anche se un elemento intrattiene rapporti con altri due che non si amano tra di loro?

Personalmente credo che, se si vuole andare oltre il gioco erotico occasionale, la base non possa che essere un amore vero e molto profondo fra tutti.

 

Ovviamente questo è solo un quadro generale, sul poliamore e sulle altre forme di sessualità alternativa si potrebbe parlare per giorni senza tuttavia arrivare mai al bandolo della matassa. Se però avete una qualsiasi curiosità, le anteprime scaricabili gratuitamente dei libri di Ayzad, saggista oltre che firma di Wired, vi apriranno un mondo. Date un occhio a www.ayzad.com e non ne uscirete più, parola di MySecretCase!

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