Comincia un nuovo anno. È il momento perfetto per definire buoni propositi e fare regali: ecco quindi il proposito più grande che abbia mai fatto, offerto in regalo a chiunque vorrà unirsi a una grande avventura.
Nel corso della vita ci sono momenti nei quali il mondo ci delude. Spesso è solo un fastidio, una consapevolezza che sarebbe meglio se le cose andassero diversamente. A volte quella consapevolezza diventa però necessità urgente di cambiarle: smettere di aspettare che ci pensi qualcun altro, e darsi subito da fare per creare un mondo migliore.
Cambiare il mondo sicuramente non è facile. Di certo non ci si può riuscire da soli, né tantomeno senza avere le idee chiare su come agire. Quel che si può fare, allora, è definire un manifesto: una serie di principi guida che ci si impegna a seguire con costanza e convinzione. La storia insegna che, se lo si fa col cuore e la battaglia è giusta, tanti altri si uniranno a noi. Così, insieme, il mondo lo si cambia davvero.
IL MANIFESTO DEGLI ESPLORATORI SESSUALI
Milano, 1 gennaio 2018
Chiunque si sia guardato dentro con onestà riconoscerà l’incalcolabile importanza della soddisfazione sessuale. Risolte le necessità primarie di nutrimento, riposo e protezione, realizzare i propri bisogni di sensualità e di affettività permette di raggiungere il più grande benessere personale. Addirittura, scienza e filosofia hanno mostrato come ogni altro desiderio non sia altro che la sublimazione di questi bisogni – e l’esperienza lo conferma: trovare le persone che ci consentano di esprimere serenamente la nostra natura di esseri sessuali e di realizzare le nostre fantasie erotiche mette in secondo piano molte altre preoccupazioni o problemi.
Un’ulteriore riprova di tutto ciò sono gli effetti della mancanza di soddisfazione sessuale. Freud fu il primo a formalizzare come la libido frustrata generasse qualsiasi nevrosi, e l’osservazione resta valida oggi più che mai. Non serve infatti essere fini psicologi per notare come una vita sessuale irrisolta – derivante a sua volta da una cattiva o del tutto assente educazione all’affettività – sia all’origine di disagi di ogni scala, da quella individuale alla più ampia scala sociale. Coppie in difficoltà, violenze di genere, discriminazioni, soprusi, conflitti culturali, perfino intere crisi internazionali possono farsi risalire con impressionante evidenza a una grande infelicità erotica di fondo, esacerbata dall’ipersessualizzazione delle informazioni che ci bombardano costantemente.
Altrettanto chiaro è come tanta insoddisfazione derivi soprattutto da un’interpretazione della sessualità fondata su convenzioni moralistiche anziché etiche. Quasi sempre famiglie, scuole, società, media e fiction perpetuano una concezione delle identità, dei rapporti affettivi, del sesso e dell’erotismo che nega la natura stessa del comportamento umano in nome di regole o superstizioni ataviche che non hanno più ragion d’essere nella nostra epoca. Benché siano stati fatti progressi anche a livello istituzionale – per esempio nell’accettazione dell’omosessualità – l’atteggiamento predominante rimane il tentativo ostinato di far conformare la sessualità reale a un immaginario di comodo costellato da tabù, anziché più semplicemente riconoscere la complessità di una dimensione tanto fondamentale quanto variegata dell’essere umano. La frustrazione nasce proprio da questo conflitto inconciliabile, che se non può essere risolto può tuttavia essere abbandonato.
Innumerevoli casi insegnano infatti che sottostare alle convenzioni sulla sessualità non sia affatto obbligatorio, così come non lo è soffrirne. Fermo restando il rispetto dovuto a chi sceglie di vivere secondo canoni cosiddetti “tradizionali”, nulla vieta infatti di affrancarsene per trovare la propria felicità. Raggiungerla disinnesca e risolve non solo i propri problemi personali, ma anche i loro riflessi su chi ci circonda. Perseguire una sessualità consapevole e serena è pertanto un dovere etico e sociale, così come lo è insegnare a chi sia interessato come compiere il suo percorso personale. Non c’è dubbio infatti che la sessualità sia una questione eminentemente individuale, che ciascuno vive in modi diversi e fluidi, che non permettono di definirne una sola forma adatta a tutti.
Tolta una serie di principi comuni che salvaguardino la salute e il rispetto propri, dei partner e di terze parti, ogni altro elemento del proprio percorso di soddisfazione è quanto mai personale. Imparare a identificarlo nel vastissimo territorio del piacere fa parte del piacere stesso, e fa di ciascuno di noi un esploratore sessuale. Ecco in cosa crediamo.
Abbiamo tutti una vita sessuale e il diritto a viverla con soddisfazione
Ogni cultura definisce più o meno rigidamente per quali persone sia “appropriato” avere una dimensione sessuale e quali possano essere derise, criticate, guardate con sospetto o represse solo perché sentono il naturale richiamo a vivere la propria sessualità. Alcuni esempi sono gli anziani, i disabili, chi non corrisponde ai canoni estetici comuni, gli adolescenti – o anche chi è identificato con ruoli sociali quali essere genitore, sacerdote, eccetera. Superare tali convenzioni e riconoscere questo diritto è invece fondamentale sia per il benessere degli interessati, sia perché consente di comprendere l’origine dei loro disagi e risolverli per il vantaggio della società intera.
La sessualità non si limita alla stimolazione fisica dei genitali, e questa non si limita all’amplesso
Diversi sistemi di credenze interpretano in modi differenti il concetto stesso di “sesso”, arrivando nei casi più restrittivi a limitarlo al coito eterosessuale a scopo riproduttivo. Poiché l’unico modo valido per affrontare un qualsiasi argomento è tuttavia su base oggettiva, è essenziale riconoscere che il corpo umano può trovare erotici innumerevoli stimoli – anche non localizzati sulle zone erogene comuni e anche di tipo non usualmente riconosciuto come “sessuale”. Allo stesso modo immaginazione e fantasia e vissuti individuali possono condurre al piacere sessuale secondo percorsi mentali personalissimi ma non per questo meno efficaci. Trattando di sessualità, ciò impone di considerare ogni fonte di piacere con pari dignità.
La sessualità è fluida e in continua evoluzione
Benché la rappresentazione mediatica e culturale della sessualità sia tradizionalmente monolitica e immutabile, la semplice osservazione del comportamento umano indica che la realtà sia differente. È evidente infatti che il tempo, la maturazione o la semplice curiosità portino a sviluppare interessi erotici che possono variare nel tempo, sovrapporsi o sostituire quelli che si nutrivano in passato. Si tratta di un approccio normale e anzi più sano dell’incancrenimento sulla ripetizione compulsiva di uno schema rigido.
Gli unici limiti alla sessualità sono costituiti dal consenso e dalla salute
La mente umana ha la capacità di trovare eccitante una tale vastità di stimoli e fantasie differenti che, quando si tratta di sesso, non ha senso parlare di “normalità” se non nell’accezione statistica di modalità più o meno comuni. Giudicare i gusti sessuali di altre persone sulla base dei propri o su quella di moralismi senza fondamento concreto non solo non offre alcun beneficio, ma causa disagi superflui. Ciascuno deve essere quindi lasciato libero di vivere la propria sessualità come meglio desidera. Poiché l’obbiettivo ultimo è il benessere collettivo, gli unici casi in cui è auspicabile porre un limite a tale diritto di espressione sono quelli in cui questa diminuisca il benessere della persona o di chi le stia attorno mettendone in pericolo la salute psicofisica o violandone il consenso.
I comportamenti leciti seguono il principio dell’SSC – ossia Sicuro (ragionato per non provocare danni di alcun genere a persone e cose), Sano (che si mantenga nei limiti imposti da legge, fisiologia, ecc.), Consensuale (con il consenso abile e informato di tutte le persone coinvolte).
Ogni scelta sessuale deve essere rispettata
Conseguenza logica dei punti precedenti è che tutti abbiano diritto a vedere rispettate le proprie scelte sessuali e la vulnerabilità implicita in una dimensione tanto intima. Sono quindi da condannare ogni forma di giudizio e discriminazione per tali scelte, indipendentemente dal fatto che si esprima nella preferenza per il partner, nel modo in cui venga presentata la propria identità, nelle pratiche svolte o altro.
Il diritto alla privacy è inviolabile
Il diritto a vedere rispettata la propria sessualità assume ancora più importanza fuori dalla sfera propriamente sessuale, dove ogni persona va considerata esclusivamente per le doti che esprime in quel determinato contesto. Essere a conoscenza della vita sessuale di qualcuno non deve influire in alcun modo per esempio sulla sua valutazione professionale.
Il principio per cui ciò che si fa in un contesto erotico non debba interferire in altri ambiti si estende al diritto di mantenere, se desiderato, una identità separata per questo scopo senza venire costretti a dichiarare pubblicamente i propri dati personali.
Preservare la salute è fondamentale
Come già espresso più volte, ogni attività sessuale deve essere svolta nel rispetto della propria salute e di quella dei partner. Ciò significa prestare particolare attenzione al benessere psicofisico, ma più banalmente anche adottare misure di sesso sicuro per prevenire eventuali infezioni da malattie trasmissibili sessualmente. Considerate le pericolose conseguenze di tali contagi, è quindi responsabilità di tutti educarsi ed educare sulle loro caratteristiche, la profilassi, le cure e le pratiche alternative che comportano minori rischi. Più di tutto è essenziale mantenere le proprie condizioni di salute sotto controllo con test completi e regolari, così come offrire e pretendere certificazioni recenti quando si decida di avere rapporti che prevedano scambi di fluidi con nuovi partner. Mantenersi sani è un’esigenza e un dono reciproco che non deve causare imbarazzi immotivati.
La felicità sessuale vale più di ogni imbarazzo
Per numerosi motivi storici, culturali ed economici il sesso viene spesso rappresentato in termini scandalistici, ridicolizzanti o colpevolizzanti. Crescere circondati da questa disinformazione condiziona tante persone a vivere la propria stessa sessualità come un peso o qualcosa di cui vergognarsi, ma il solo effetto di tale atteggiamento è provocare malessere interiore. Il primo passo dell’esplorazione sessuale è allora rifiutare gli stereotipi negativi e coltivare l’onestà intellettuale necessaria per riconoscere in cosa consista il proprio piacere. La stessa sincerità va esercitata nell’affrontare questi temi con altri, specie nel descrivere le proprie preferenze al partner: mutilare a priori la propria soddisfazione per timore di essere giudicati male dalla persona con cui si vuole vivere la più grande intimità è un controsenso.
I partner non sono oggetti sessuali
Nonostante molte rappresentazioni del sesso suggeriscano l’idea che il partner sia uno strumento con cui ottenere piacere, la realtà evidente è che siamo tutti persone che provano sentimenti, emozioni e desideri che meritano di essere rispettati. Ciò vale perfino nei giochi erotici di dominazione, quindi è bene ricordare che per essere etica – e più piacevole – ogni attività sessuale va affrontata insieme all’altra persona, senza sminuirla al ruolo di un sex toy.
La sessualità va trattata con un linguaggio appropriato
Restituire dignità al sesso comporta anche parlarne usando termini corretti. Bando quindi a nomignoli, eufemismi, parafrasi pruriginose e artifici linguistici che trasmettono l’idea che vi sia qualcosa da nascondere e creano solo confusione. Allo stesso modo, usare termini gergali evitabili (es. LGBTQ, gender, kink…) complica inutilmente la comunicazione con chi non li conosce, né è tenuto a conoscerli e tantomeno ad adottarli.
Il sesso è anche uno strumento di crescita personale
Al di là del piacere che porta, il sesso costituisce sempre un’occasione di conoscere meglio se stessi, il partner, la propria psicologia e altro. La libertà di esplorazione in contesti sessuali consapevoli permette di sperimentare in sicurezza situazioni e identità alternative. Coltivare la curiosità e l’approccio analitico verso altre interpretazioni della sessualità mette in contatto con innumerevoli concetti, sottoculture e nozioni che non devono essere necessariamente abbracciati, ma in ogni caso arricchiscono ed espandono la mente.
Tutto ciò fa sì che il sesso vissuto con intelligenza favorisca l’evoluzione individuale, fornendo anche moltissime occasioni di piacere intellettuale e perfino spirituale.
La conoscenza è piacere
Il fattore che più determina il piacere sessuale è la conoscenza di se stessi e di cosa si stia facendo. Come con tutte le attività complesse benché naturali – quali per esempio nuotare o cantare – anche nel sesso l’istinto costituisce solo l’impulso iniziale: dopo entra in gioco la competenza, che si apprende tramite lo studio e l’applicazione. Informarsi permette di superare i pregiudizi e le convinzioni errate; consente di vivere i rapporti in modo sicuro e la genitorialità in modo consapevole; dà accesso a tecniche e forme di piacere non scontate; aiuta a vivere relazioni etiche e a rispettare pienamente i partner; dà la possibilità di affrontare positivamente eventuali difficoltà oggettive e non esserne oppressi. Il percorso stesso di educazione alla sessualità può inoltre essere vissuto in modo divertente, anche condividendolo con il partner.
Le sole raccomandazioni sono di scegliere fonti ed educatori affidabili e, soprattutto nel caso di pratiche elaborate, di studiarle bene prima di sperimentarle.
Le scoperte non finiscono mai
La fluidità personale unita alla vastità dell’argomento fanno sì che ci sia letteralmente sempre qualcosa di nuovo da imparare in ambito sessuale. Anche quando scoprono la propria dimensione erotica ideale, gli esploratori del sesso possono continuare all’infinito ad apprendere e a nutrire la curiosità.
Siamo tutti educatori sessuali
Ciascuno di noi è, a modo suo, un esploratore sessuale, ma tutti abbiamo anche il dovere etico di svolgere il ruolo di educatore, per aiutare altri a trovare la loro felicità. Rimettere in circolo la conoscenza significa contribuire al benessere di tutti. L’importante è condividere solo informazioni verificate, di cui si sia completamente certi: come minimo si può offrire la propria esperienza personale, diffondendo il concetto che non ci sia nulla di male a parlare senza malizia di qualcosa cui pensiamo comunque tutti molto spesso.
Il sesso è un fatto privato ma ha valore sociale e politico
L’esistenza stessa di questo manifesto dimostra che la sessualità sia un fenomeno molto più vasto e sfaccettato di come viene comunemente presentato. Benché ciascuno viva privatamente la propria esplorazione questa si riflette sul suo intero mondo, comprese tutte le persone con cui viene in contatto. Essere più o meno soddisfatti, più o meno sani, più o meno etici, rispettati, informati, risolti, sinceri, integrati o liberi cambia molto il modo in cui ci rapportiamo agli altri anche al di fuori della sfera erotica. Condividere il benessere che deriva da una sessualità serena influenza la società con effetti squisitamente politici.
Questo è il motivo per cui esistono gruppi, associazioni, enti e luoghi dedicati a condivisione, confronto e divulgazione di questi temi: fruire di queste risorse non toglie nulla al proprio percorso, bensì lo arricchisce insieme a quelli di tutti gli altri esploratori che vi fanno capo – per il bene davvero di tutti.
Ayzad
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