Intervista pubblicata originariamente su Blogitaliano.
Scrittore, divulgatore e organizzatore di eventi, ma soprattutto esperto di erotismo estremo e pratiche BDSM, Ayzad, che ha assunto questo pseudonimo dopo aver scritto “BDSM, guida per esploratori dell’erotismo estremo”, si occupa della cosiddetta sessualità alternativa e delle sue implicazioni sociali, morali e culturali.
1) Ciao Ayzad, presentati ai nostri lettori, chi sei e di cosa ti occupi?
Sono un giornalista pentito, italianissimo nonostante il nome d’arte esotico. Oltre che di BDSM mi occupo di sessualità insolite in generale, che credo rappresentino un’ottima chiave per comprendere meglio tanti aspetti della strana epoca in cui ci troviamo. Le studio; le racconto in libri, conferenze e sul mio blog; aiuto chi non le vive serenamente; organizzo eventi per gli appassionati. In sostanza sono un maiale professionista.
2) Quando le persone non direttamente coinvolte pensano al BDSM, spesso lo collegano al binomio master-slave e a un mondo fatto di gagballs, tacchi a spillo e latex. E’ un’associazione riduttiva? Ci parli meglio di questo contesto?
In effetti look e oggettistica rappresentano la parte più appariscente, ma anche la meno importante di un’arte erotica che dà il meglio di sé quando viene vissuta come esplorazione di se stessi e del rapporto con il partner. Chi la affronta con più impegno vi scopre un addirittura un aspetto spirituale che è un peccato ignorare.
Il fatto è che qualsiasi disciplina porti a guardarsi dentro e a vivere con più onestà – o consapevolezza – la propria essenza ha un’interiorità molto più ricca dell’apparenza esterna. Ciò vale per le arti marziali, lo yoga, la meditazione, il teatro e mille altre pratiche: il BDSM in più ha il vantaggio di dare anche grandi piaceri fisici e intellettuali. Mica male, no?
L’unico problema, per così dire, è che accedere a questa ricchezza richiede un approccio ben più serio del celebre «fàmolo strano» – giustamente non tutti hanno la voglia e la pazienza di dedicarsi così intensamente a qualcosa che da fuori sembra “solo sesso”, e pure un po’ ridicolo. Peccato per loro.
3) Sono molte le persone inclini a vivere la sessualità in modo estremo e come vivono questa condizione?
Dipende tutto da cosa si intende per ‘estremo’: io per esempio trovo molto più estremo e traumatico vivere il sesso “normale” in modo incosciente, confuso o addirittura come sfogo di frustrazioni represse – come purtroppo fa la stragrande maggioranza delle persone. Se ti riferisci invece al BDSM, le statistiche dicono che una persona su dieci si diletta, almeno occasionalmente, di queste pratiche: a conti fatti sono poco più di 4 milioni di italiani.
Per almeno un quarto di queste persone si tratta poi di una passione vissuta più regolarmente e con forme un po’ più avanzate del «proviamo a vedere com’è se mi metto una benda e ho i polsi legati». Nel loro caso diverse ricerche hanno dimostrato che coltivare consapevolmente l’arte della dominazione erotica conduce a serenità e benessere migliori della media.
4) Le persone coinvolte in una dialettica erotica che fa perno sul concetto di umiliazione o sottomissione sono persone felicemente realizzate e in generale proiettano i loro “ruoli sessuali” anche nella realtà (per cui il dominatore è sempre un dominatore e il sottomesso sempre un sottomesso)?
Partiamo dal fondo: no, è chiaro che chi si identifica solo nella sua sessualità (qualunque essa sia) abbia delle difficoltà che sarebbe bene risolvere per trovare il necessario equilibrio. Ci sono però delle coppie che continuano il gioco di dominazione e sottomissione anche al di fuori della camera da letto. Sono le cosiddette relazioni ‘24/7’ – che però non consistono in un insostenibile teatro di bondage e frustate continui, ma solo di un approccio che assomiglia molto a come vivevano le normali coppie a metà del secolo scorso, semmai a ruoli invertiti.
Sulla felicità naturalmente non è possibile generalizzare, ma certo è che realizzare le proprie fantasie sessuali fa sentire meglio che reprimerle – ed è senz’altro meglio vivere consapevolmente la sottomissione come un gioco eccitante anziché come un sopruso violento causato da impulsi frustrati.
5) Cosa si può arrivare a fare nell’ambito delle pratiche sessuali estreme e quali sono le regole che non si trasgrediscono mai?
Le pratiche possibili sono talmente tante che non si può fare un elenco: quando ho scritto BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo mi sono servite oltre 700 pagine… e si trattava solo di una rapida introduzione all’argomento!
La risposta più semplice sta nelle tre lettere che compongono il famoso motto ‘SSC: Sano, Sicuro, Consensuale’). Si riferisce allo studiare, conoscere bene e discutere ciò che essendo troppo pericoloso non si può fare, per poi divertirsi tranquillamente con tutto il resto. Il paradosso è che questa spiegazione risulta tanto pratica da far spesso sottovalutare i rischi reali di questi giochi, che oltretutto di solito sono proprio i meno evidenti. Per fare un esempio: in 25 anni di BDSM ho visto solo un caso in cui una frustata data male abbia provocato un danno serio… ma dozzine di svenimenti dovuti alla banale dimenticanza di abbassare lentamente le braccia dopo che i polsi sono stati legati al di sopra della testa. Lasciandole cadere la pressione cala di colpo, e ‘…pluf!’: la persona sbatte per terra senza capire perché.
Per praticare un BDSM veramente SSC bisogna conoscere un’infinità di questi piccoli particolari – e tenere sempre a mente che le leggi della fisica, della medicina e dei tribunali non smettono di applicarsi solo perché si sta facendo qualcosa di “strano”.
6) Hai mai avuto problemi o subito ritorsioni per la natura particolare dei tuoi interessi?
Il motivo per cui uso un nome d’arte è principalmente dovuto a questo. Ogni volta che compaio in qualche evento pubblico – come per esempio una lezione universitaria – gli estremisti cattolici e quelli di estrema destra scatenano un putiferio. Suppongo sia perché sentono scricchiolare gli ideali immaginari su cui fondano la loro esistenza.
Di solito a parte un po’ di cagnara non succede assolutamente nulla, ma ci sono stati un paio di casi in cui io e le persone a me care abbiamo subito minacce e addirittura aggressioni. Il che dimostra l’urgenza di diffondere una educazione sessuale seria, no?
7) Il percorso che ti ha avvicinato al BDSM è stato naturale o in qualche modo travagliato?
Nel mio caso si è trattato di un percorso piuttosto sereno, aiutato anche dal fatto di essere entrato in contatto da subito (e non c’erano ancora né Internet, né i voli low cost!) con la cultura sessuale più matura del nord Europa e degli Stati Uniti.
Naturalmente ho preso anche qualche cantonata strada facendo. Nulla di grave, ma evitare che altri sbattano il naso dove l’ho già sbattuto io è il motivo principale per cui porto avanti il mio lavoro di divulgazione.
8) Quali sono i Paesi europei che recepiscono meglio le istanze del mondo che rappresenti e di cui parli?
In realtà il “mio” mondo è, come dicevamo prima parlando di statistiche, esattamente lo stesso di tutti gli altri. Ci sono molti più praticanti di BDSM che dentisti o giocatori di tennis, per dire, eppure nessuno considera “altre” queste due categorie. Questo è anche il motivo per cui non si possa parlare di vere battaglie da condurre, se non la pacata speranza che si diffonda prima o poi una cultura meno sessuofobica, per il benessere di tutti.
Detto questo, personalmente mi trovo più a mio agio a nord, in nazioni tipo la Germania, dove la sessualità – insolita o meno – viene giustamente considerata un normale aspetto della vita quotidiana. E dire che basterebbe così poco per godersi più la vita anche qui in Italia…
9) Quale sarà il tuo prossimo passo per diffondere questa concezione del mondo e della sessualità?
In questi giorni è appena uscita la nuova edizione – solo in ebook – del mio romanzo Peccati originali. Si tratta di un noir che ha ricevuto ottime recensioni per i suoi meriti come storia d’investigazione, ma che con la scusa del giallo descrive la realtà del mondo BDSM italiano, lontanissima dalle sciocchezze delle Sfumature di grigio. Questa nuova edizione costa appena €3,99, e spero che rappresenti una bella occasione per far scoprire un modo diverso di vivere l’eros ai tanti che credono che il BDSM sia quello che descrivono il porno e i mass media.