Charles Guyette, Godfather of American Fetish Art
Richard Pérez Seves
FetHistory
€8,80
174 pagine
Lingua: Inglese
ASIN: 154865907X
Isbn: 978-1973773771
@: compralo online
Come si può non fare il tifo per gli outsider pieni di passione? Tipo Rocky Balboa, o Richard Pérez Seves, l’autore di questo e altri libri sulla prima cultura fetish: quella di John Willie, Stanton, Bettie Page e altri nomi venerati da chi ama l’eros estremo. Benché sia senza dubbio un ricercatore sopraffino, Richard ha lasciato che la sua passione lo rinchiudesse in una nicchia professionale priva di glorie, ma nel farlo ha chiaramente realizzato tutti i suoi sogni – e quelli di una cerchia mondiale di lettori appassionati quanto lui di corsetti, tacchi a spillo e cose del genere.
Il suo più recente lavoro è dedicato a un altro appassionato, il relativamente ignoto Charles Guyette (1902-1976), e alle sue foto. O, più precisamente, alle foto in cui compaiono le sue assurde calzature e gli altri “oggetti di scena”, perché Guyette è stato il principale fornitore degli articoli indossati in quasi tutte le immagini per clientele speciali prodotte negli Stati Uniti fino agli anni ’80.
Il libro ne raccoglie a centinaia, ma le parti veramente interessanti sono quelle che non si possono trovare anche su innumerevoli siti kinky. Più nello specifico, ci sono gli articoli scritti su Guyette quand’era ancora in vita e una serie di interessanti memorabilia quali le pubblicità edite per decenni sotto parecchi falsi nomi per promuovere la sua attività. Da cui, fra l’altro, è stato possibile ricostruire la sua curiosa esistenza.
Senza spoilerare troppo, viene fuori che da piccolo Guyette sia stato ispirato dalla cultura relativamente disinibita dei circhi e dei luna park, da cui nacque una fascinazione per il tipo di donne che l’America del tempo poteva solo sognarsi. Mentre i suoi vicini di casa impazzivano per l’innocua asessualità di Doris Day, lui si teneva occupato creando stivali di pelle a tacco altissimo per un tutt’altro tipo di signore, e nel retrobottega teneva un intero ring da boxe da usare come set fotografico – ma soprattutto nella speranza che un paio di ‘femmine combattenti’, come le chiamava lui, passassero da lì per scambiarsi due cazzotti.
Il risultato fu farlo diventare il fulcro di un’intera sottocultura che celebrava un mondo di fantasia che lui e i suoi amici e clienti si ostinavano però a presentare come normale e reale… finché molti decenni dopo è entrato davvero nella narrativa collettiva. Chissà come reagirebbero alle sfilate di quest’anno, in cui gli stivali alla coscia sono diventati davvero di moda.
L’altro aspetto affascinante della storia di Guyette, almeno per me, è il suo feticismo apparentemente “puro”: un amore per i materiali e gli oggetti stessi che non lasciava spazio ai corpi che li indossavano, né a quel che ci si sarebbe potuto fare. Lo si nota per esempio in questa orrenda foto dell’impaginato che raffigura una delle sue prime creazioni:
L’immagine sulla sinistra viene dagli archivi della boutique francese di Yva Richard, la prima al mondo a servire una clientela fetish. Guyette la vide e si mise immediatamente al lavoro per creare un bustino identico – quello della foto di destra, dove però si può notare come abbia sbagliato la posizione dei reggicalze per metterli bene in evidenza. Peccato che in quella posizione rendano praticamente impossibile indossare il busto e impediscano ogni attività sessuale. Quanto sono carini i nerd!
Insomma, finì che Guyette lasciò un po’ perdere gli oggetti fetish veri e propri e si mise a produrre perizomi con cristalli da bigiotteria che vendeva a prezzi astronomici, pari a un mese di stipendio dell’americano medio. Sembra quindi che sia stato pure l’inventore della cosiddetta “kink tax” sugli oggetti erotici insoliti (avete mai notato come la stessa pinzetta costi 10 centesimi al Brico e 15 euro in un sex shop?), ma ciò nonostante aveva comunque due dipendenti a tempo pieno che lo aiutavano a soddisfare l’immensa quantità di perizomi.
Il resto lo dovrete scoprire direttamente da questo intrigante libro sugli outsider di tutti i tipi. E chissà che un giorno non vengano di moda pure gli scrittori di libri sul sesso insolito…