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La guida sincera a come trovare il dominatore che sogni

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Scrivere questo articolo è stato più complicato del solito – e sicuramente più difficile di quello precedente, in cui suggerivo agli uomini amanti della sottomissione erotica le strategie migliori per conquistare una vera dominatrice. Quando in chiusura ho annunciato l’inevitabile integrazione per le loro colleghe femmine stavo infatti pensando a una nuova lista di consigli, nulla di particolarmente complesso… ma ogni tentativo di stilarla si è arenato miseramente. Finché non ho dovuto riconoscere la realtà dei fatti: quando si parla di donne a caccia di master la questione va completamente reimpostata.

Prima di vedere perché, tuttavia, ho qualche raccomandazione da farvi. Innanzitutto andatevi a rileggere l’articolo rivolto ai maschietti, perché contiene parecchi suggerimenti validi anche in questo caso. Poi tenete conto che questa guida è dedicata principalmente a chi stia cercando un partner per una relazione a lungo termine. Ma soprattutto fatemi una cortesia: se per qualsiasi motivo vi sentite offesi dall’uso di forme eterosessuali e cisgender, non perdete tempo a fare critiche inutili e mostrate di essere in grado di adattare gli esempi alla vostra combinazione di generi e ruoli preferita. Pronti? Andiamo!

…O quasi. Devo infatti fare alle lettrici una domanda fondamentale. Non è che per caso siete qui perché sperate di trovare il vostro Christian Grey personale?
Rispondete onestamente e senza vergogna: dopotutto le donne innamorate di quel personaggio sono centinaia di milioni, e non è un segreto che molte di esse si siano avvicinate al mondo del BDSM ispirate dai libri della signora James.

Nel caso ricadiate nella categoria devo però darvi una brutta notizia. Le vostre perversioni non hanno niente a che fare con la dominazione: si tratta di semplice feticismo del denaro, senza il quale una vera relazione BDSM non vi renderebbe molto felici. Oh, e se adesso siete indignate e state pensando che no, voi Christian lo adorate per la sua personalità… è anche peggio. A Mr. Grey sono stati infatti riconosciuti tutti i tratti tipici di un sociopatico, quindi fareste meglio a entrare in terapia per curare l’attrazione che provate verso individui molto pericolosi.

Se siete ancora con me, parliamo della causa di quell’impasse citata in apertura. Il fatto è che l’approccio al dating è radicalmente diverso fra uomini e donne – anche quando c’è di mezzo il BDSM.
Molto dipende dall’assunto per cui nell’ambito sessuale le donne siano più desiderabili degli uomini. È un’idea che deriva da presupposti storici, biologici e sociali sostanzialmente obsoleti, ma cultura popolare e mass media la continuano a ribadire con una tale insistenza da farci dimenticare perfino l’evidenza. Dopotutto nel caso delle coppie eterosessuali di cui ci stiamo occupando le femmine desiderose di un uomo sono tante quanti i maschietti in cerca di una femminuccia… eppure la percezione generale è ben diversa.
Poco importa che i sondaggi misurino una leggera preponderanza femminile fra chi ha un orientamento eroticamente sottomesso. La realtà dei fatti è che per un uomo sia relativamente normale penare per mesi o addrititura anni senza ottenere nemmeno un riscontro da possibili dominatrici, mentre qualunque donna viene invece travolta da centinaia di proposte non appena si dichiara disponibile, o addirittura si azzarda a pubblicare un annuncio di ricerca partner.

Questa differenza influisce parecchio sulle regole del gioco. Una aspirante sub dovrà allora ovviamente seguire gli stessi consigli dati ai colleghi maschi per risultare attraente, ma il suo obiettivo non è tanto catturare l’attenzione quanto scartare un’enorme quantità di partner indesiderabili. Vediamo come.

 

Presentatevi come persone
Qui parliamo di rapporti stabili, ma anche se foste interessate solo a un incontro occasionale o aveste una particolare predilezione per giochi in cui venite degradate, la prima preoccupazione è disincentivare chi vi considera solo carne usa-e-getta. Dopotutto, finiti eventuali giochi particolari tutti amano e hanno diritto a essere rispettati.
Sia online che negli incontri dal vivo (munch, feste, eventi vari…) una strategia molto efficace per tenere lontani gli stronzi è chiarire che non siete bambole senz’anima ma persone con una vita al di fuori del BDSM. Per farlo non c’è bisogno di comportarsi da antipatiche, anzi.

Il modo migliore di procedere è semmai intavolare una bella chiacchierata per conoscersi meglio: dopotutto non vorrete mica mettervi nelle mani di qualcuno di cui non sapete nulla, no? Rimandate i discorsi sull’eros e concentratevi su quegli argomenti di cui discutereste in una qualsiasi serata fra amici. Studi, hobby, l’importantissimo stato famigliare – tanto per non scoprire dopo mesi che il master dei sogni è sposato con tre figli – letture, viaggi… temi come questi faranno scappare a gambe levate chiunque sia in cerca solo di una scopata, e affascineranno chi invece vi vede come possibile partner anche fuori dalla camera delle torture.

 

No, sul serio: presentatevi come persone
Leggevo di recente che sui siti di dating le donne valutano l’85% degli utenti maschi ‘al di sotto della media di desiderabilità’. Visto che è matematicamente impossibile, il problema non è tanto nelle persone in sé quanto nel loro atteggiamento, che spesso riproduce pochi, tristi stereotipi che si ritiene siano normali in quel contesto. Ma siete sicure di non starvi autosabotando proprio allo stesso modo? Tutto sommato gli stereotipi valgono anche per le donne, e ce ne sono alcuni davvero insopportabili. Per esempio…

«Le brave schiave non hanno volontà propria» – Tipo la solita Anastasia Steele, per intenderci, che però è anche seducente quanto un’ameba. O come le tante sub che stanno zitte, immobili e rispondono a monosillabi quando si rivolge loro la parola. Poi però non lamentatevi se venite ignorate dagli uomini pensanti.

«Sono bella, quindi mi è tutto dovuto» – Questo atteggiamento era già ridicolo in seconda media. A parte il fatto che probabilmente la vostra idea di bellezza non assomiglia molto a quella di chi vorreste conquistare, oggi vi muovete in un ambiente in cui ci sono tante altre persone belle quanto o più di voi e pure più gradevoli. Non potete immaginare quante presunte bamboline ho visto restare in un angolo ad annoiarsi mentre loro colleghe esteticamente meno appariscenti se la spassavano alla grande.

«Esisto. Ora conquistami!» – Ehm… perché, scusa? Giuro che non ho mai capito chi avanza pretese senza rivelare nulla di sé.  Un approccio del genere attrae solo due tipi di persone: gli insicuri cronici con la sindrome di Casanova e i disperati che non hanno trovato proprio nessun’altra che desse loro retta. Sicura di volerti impelagare con un individuo simile?

 

Scartate i “dominatori” incompetenti
Com’è fatto il vostro master ideale? A parte avere i vostri stessi gusti, probabilmente conosce mille giochini eccitantissimi; sa intuire cosa pensate e desiderate; è, come si dice, ‘severo ma giusto’. In questo caso ho la proverbiale buona notizia per voi e quella cattiva.

La buona è che tutte queste caratteristiche non sono innate, ma si apprendono affrontando il BDSM come qualsiasi altra disciplina – cioè studiando. La cattiva è che se non si ha voglia di studiare non si apprendono. E purtroppo di personaggi che pensano basti fare la voce grossa e lo sguardo truce per laurearsi dominatori è pieno il mondo.
Ciò non vuol dire escludere dalle proprie ricerche chi, per un motivo o per l’altro, non abbia già accumulato grandi esperienze: tutto sommato una mente aperta e curiosa vale più di decenni di pratiche eseguite ottusamente. In compenso è consigliabile tenersi alla larga da chi è refrattario al sapere. D’altro canto, se non ha l’umiltà di aprirsi alla conoscenza probabilmente non sarà neanche tipo da aprirsi alle vostre esigenze – senza contare i potenziali pericoli di questo atteggiamento.

Come si fa a riconoscere questi sgradevoli individui? Semplicissimo: basta chiedere loro dove abbiano imparato a fare ciò che fanno. O proporre di partecipare insieme a eventi dove ci sia un confronto con altri praticanti, tipo una festa, un corso di bondage o di qualche altra pratica. La reazione dirà tutto.

 

Guardate oltre le sessioni
È chiaro che chi cerca un rapporto BDSM anziché una banale relazione sia interessata a vivere tutte le interessanti esperienze di cui sono pieni romanzi e siti a tema. Solo che, sfogato l’ormone, il partner resta lì – e se le sue qualità (e le vostre) si esauriscono fra frustini e bondage non c’è latex che tenga: vi stuferete velocemente l’uno dell’altra e viceversa.

Dal vostro punto di vista conviene quindi coltivare e offrire – oltre a una personalità meravigliosa, ovviamente – capacità realmente utili in una compagna servizievole. Qualche esempio potrebbe essere imparare a fare massaggi rilassanti, a cucinare manicaretti deliziosi, a diventare (per scelta e non per imposizione sociale) cintura nera di economia domestica, e così via.
Altrettanto importante è però scegliersi un partner che non sia interessato solo a mantecarvi in camera da letto, ma sappia essere dominante anche nell’aiutarvi a crescere come persone, dandovi supporto e guida nella realizzazione delle vostre ambizioni. Se vi state chiedendo come riuscirci, I love BDSM è un libro dedicato proprio alla gestione interpersonale dei rapporti di dominazione e sottomissione in cui potrete trovare tutte le risposte che cercate.

 

Non accontentatevi
Una volta inquadrato qualcuno di effettivamente interessante e valido arriverà il momento di cominciare la fase cosiddetta ‘di negoziazione’. Non l’orribile sceneggiata del contratto di 50 sfumature di grigio, ma semplicemente una conversazione sincera sui reciproci gusti, limiti, necessità e così via.
La possibilità di incontrare al primo colpo un partner perfetto sono – proprio come nel dating “normale” – molto scarse, ma ricordate: avete a disposizione opportunità di scelta pressoché infinite. Ne consegue che a questo punto diventerà importante non accontentarsi: è un concetto davvero fondamentale su cui ho scritto un intero articolo che vi consiglio di andare a leggere.

 

Tolti casi particolari per cui può essere utile un approccio di personal coaching, i consigli sono tutti qui. Rileggendoli ci si accorge ancora una volta che le presunte differenze di genere sono in realtà molto meno nette di quanto siamo abituati a pensare, vero? In fondo siamo tutti semplicemente solo… persone, con più caratteristiche in comune di quante siano le diversità.
E allora qualunque sia il vostro sesso, ruolo, inclinazione, orientamento o preferenza, l’unica cosa che mi resta da fare è augurarvi di incontrare la persona o le persone con cui esplorare insieme il curioso mondo dell’eros estremo, fino a trovare piena soddisfazione.
In caso vi sia stato utile fatemi sapere com’è andata, ok?

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