Ho raccontato spesso che la decisione di dedicarmi a tempo pieno alla divulgazione delle sessualità insolite sia dipesa anche dal desiderio di fare informazione su temi che facessero star bene i lettori, a differenza di quelli di cui si occupano di solito i mass media. Primo fra tutti la politica, o per lo meno il ripugnante spettacolino di varietà che passa per tale da qualche decennio.
Non avrei quindi mai pensato di tornare a occuparmi di quell’argomento, ma qualche giorno fa è capitata una coincidenza troppo interessante per poterla ignorare. Camminando per Milano ho notato infatti un volantino elettorale di una persona che avevo già incrociato qualche volta nel mondo dell’attivismo LGBTQ+. Con mia grande sorpresa, il riassunto del suo programma per il Consiglio Comunale prevedeva anche una voce dedicata espressamente alla ‘sessualità etica e consapevole’, che è proprio quella di cui parlo spesso pure io, e su cui ho scritto il Manifesto degli esploratori sessuali.
Mi è sembrato quindi il caso di approfondire, e dopo un primo contatto in cui sono spuntati temi piuttosto interessanti ho ceduto e la cosa si è trasformata in un’intervista vera e propria, che per comodità di tutti abbiamo realizzato direttamente in video. Abbiamo parlato del rapporto in generale fra politica e sessualità, di disinformazione e strumentalizzazione, di statistiche preoccupanti, di utopie dietro l’angolo e parecchie altre cose.
Vi avverto: a volte le risposte sono per forza di cose un po’ “elettorali”, ma credo che nonostante questo offrano lo spunto per numerosi ragionamenti che dovremmo tutti fare a prescindere.