Jane Hu di The awl ha appena scombussolato la mia concezione dell’universo con una meravigliosa inchiesta sul gerbiling, una pratica impropriamente nota in Europa anche come felching. Prima di continuare sarà quindi bene controllare come venga descritta questa attività nel mio libro XXX – Il dizionario del sesso insolito:
Pratica erotica talmente assurda da essere stata ritenuta una leggenda urbana… finché nei pronto soccorso di mezzo mondo non hanno cominciato ad arrivare casi urgenti di sue vittime, che si erano probabilmente ispirate alla leggenda urbana stessa. Consiste nel prendere un criceto (no, dico sul serio!), avvolgerlo strettamente con del nastro adesivo, lubrificare il tutto e – ovviamente – infilarselo nel culo. È un’idea così sgangherata da essere divenuta la base di un paio delle puntate più oscene e divertenti di South Park, che osceno e divertente di solito lo è già di suo.
A ogni modo il concetto sarebbe che l’animale terrorizzato dalla situazione tenta di liberarsi, agitandosi nell’ano in un modo che nessun vibratore potrà mai simulare, e stimolando così piaceri teoricamente inarrivabili. Ci sono solo un paio di problemini che questa pensatona non tiene in considerazione: il fatto che nel sedere non c’è ossigeno – e quindi la bestiolina muore rapidamente – e la zoologia. I criceti sono infatti roditori, e i roditori… rodono. Rodono così bene, soprattutto quando stanno per tirare le cuoia, da tagliare facilmente il nastro adesivo, liberare anche le zampette e scavarsi una via di fuga.
Purtroppo per loro l’impresa è disperata, ma se considerate che l’interno dell’retto ha pareti sottilissime e molto vascolarizzate potete immaginare gli effetti di una grattugia isterica proprio lì, e il perché dei ricoveri d’urgenza. Nei casi invece in cui le fasciature tengono ci si ritrova con un cadavere nel culo: magari si riesce a estrarlo, ma magari no. E ‘magari no’ vuol dire rischiare un’infezione coi fiocchi, oltre all’imbarazzo di dover chiedere a un proctologo di giocare al piccolo tombarolo per recuperare i resti.
Alla luce di tutto questo credo capiate perché l’attore Richard Gere, che i giornali scandalistici dicevano appassionato di felching, si sia pressoché ritirato dalle scene dedicandosi alla politica tibetana pur di far dimenticare questa storia.
Splendido, vero? In effetti lo è così tanto che probabilmente non è affatto vero, come spiega dettagliatamente il lungo articolo in questione. La reporter ha cercato ovunque (negli Stati Uniti) qualche prova concreta dell’esistenza del gerbiling, ma la sua conclusione è che si tratti solo di una leggenda urbana nata per “normalizzare” il panico provocato dalla diffusione dell’AIDS nei primi anni ’80 del secolo scorso. Di fronte a un’epidemia di cui all’inizio non si conoscevano il meccanismo di contagio o i sintomi esatti ma solo la tipologia di vittime, insomma, la gente aveva bisogno di identificare un capro espiatorio qualsiasi – e attribuire al mondo gay una storia così bizzarra soddisfaceva perfettamente lo scopo.
E la storia su Richard Gere pare sia stata messa in giro da Sylvester Stallone, esasperato dalle bizze del collega sul set di un film in cui recitavano entrambi.
Se siete rimasti delusi quanto me, però… aspettate un attimo!
Tanto per cominciare, anche io ho fatto le mie ricerche: quando ho scritto XXX ho controllato ogni informazione, e a confermarmi di avere eseguito personalmente un intervento di rimozione di criceto è stato un medico berlinese che avevo rintracciato proprio per questo motivo. Certo, potrebbe essersi trattato di un buontempone… ma non sarebbe certo la prima volta che una leggenda urbana si fosse rivelata vera.
Quando si parla di sesso, in effetti, la cosa è addirittura abbastanza frequente. Gli esempi vanno dall’amplesso pene-uretra femminile alla metropolitana finta per molestatori timidi – e posso addirittura vantare un episodio tutto mio.
Al momento di realizzare il gigantesco glossario di BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo (consultabile anche online) ho infatti adottato un trucchetto anticopia nato in ambito geografico. Poiché chi passa anni a realizzare mappe non gradisce che il proprio lavoro venga piratato ma il territorio è uguale per tutti, molte cartine incorporano indicazioni del tutto fittizie in zone prive di interesse. In questo modo chi le consulta non subisce alcun danno, ma i cartografi copioni si scoprono subito: sono quelli nei cui lavori compaiono le invenzioni dei colleghi!
Ebbene, seguendo lo stesso principio fra le migliaia di voci del glossario avevo inserito anche questa:
Squidding →Fustigazione eseguita usando i tentacoli di un polpo o un totano. Si tratta di una pratica nata nell’antica Grecia e riportata brevemente in auge nel dopoguerra dai marinai di servizio nell’Egeo.
Già: lo squidding non è mai esistito. È una pura frottola che mi è comunque servita a sbugiardare diversi “esperti” che avevano copiato senza autorizzazione il mio lavoro.
…Se non che nel corso degli anni due diverse coppie mi hanno scritto per ringraziare di aver fatto loro scoprire questo fantastico gioco erotico, che adesso praticano con una certa assiduità. E non voglio nemmeno pensare a quelli che non mi hanno scritto.
A conti fatti, quindi, la partita è ancora aperta. Jane Hu ha fatto sicuramente un ottimo lavoro, ma nulla mi toglierà dalla testa l’idea che da qualche parte ci sia davvero qualche sciroccato che a furia di leggere certi racconti si diverte davvero a infilare criceti in posti improbabili.
E voi? Quali sono le storie di sesso assurdo che vi hanno più colpito? Lo spazio per i commenti è sempre a disposizione…
(Ah, a proposito: il glossario contiene anche un’altra trappola… Chi riesce a trovarla?)