Uffa. Solo pochi giorni fa mi ero tanto esaltato perKink.com… e adesso salta fuori all’improvviso una brutta storia riguardante Peter Acworth, che promette oltretutto di rivelare un vespaio bello grosso.
Riassumendo, il magnate delle produzioni BDSM è stato arrestato per questioni di droga durante un raid della polizia presso gli studi dell’Arsenale di San Francisco – un raid dovuto ai colpi di arma da fuoco che provenivano dal poligono dismesso all’interno della ex fortezza militare.
Lo strano è che i gusti di Acworth sono l’ultimo dei suoi problemi. Gli spari non autorizzati sono divenuti infatti un indizio di violazione delle norme di sicurezza presso gli studi, e ciò ha condotto a sua volta a rivalutare l’etica aziendale, che si è rivelata quantomeno discutibile. Trattandosi del nome più importante nel piccolo settore del porno alternativo, Kink.com è stato spesso oggetto di critiche da parte di dipendenti e concorrenti – ma una cosa tira l’altra e alla fine un post dell’attivista ed ex collaboratrice Maggie Mayhem ha scatenato l’inferno.
Il testo originale si trova qui, e benché inizi parlando di tutt’altro si trasforma presto in una descrizione preoccupante della sua esperienza con l’azienda, concentrandosi su vari episodi particolarmente sgradevoli soprattutto se confrontati con l’immagine pubblica impeccabile di Kink.com. Le critiche sollevate vanno appunto dalla scarsa attenzione alla sicurezza a lavori non pagati e soprattutto al trattamento disumano delle attrici «per la gloria dell’impresa», con episodi estremi al confine con lo stupro.
Va detto che tutto ciò è bilanciato da numerose testimonianze passate da parte di altre attrici che invece plaudevano le ottime condizioni offerte dalla società di Acworth, e che è senz’altro troppo presto per tirare delle conclusioni sull’intera vicenda. Da parte mia posso solo promettere che continuerò a seguire gli sviluppi e tenervi informati sul lato oscuro del sito più oscuro della Rete.