Parlarne prima sarebbe stato inutile: lo shock ancora fresco, le informazioni confuse… non so voi, ma io ci ho messo un po’ a riordinare le idee – e so già che probabilmente cambieranno nelle prossime settimane. Però ormai siamo quasi al secondo mese di quarantena, pertanto non si può ignorare l’argomento.
Per chi si ritrovasse a leggere questo articolo in un futuro più sereno, in cui non si intuisca istintivamente cosa diavolo stia dicendo: qui nel 2020, fra crisi climatiche e invasioni di cavallette, siamo tutti isolati in casa alla mercé di un virus così infettivo da avere scatenato una pandemia. Si tratta di una misura necessaria a limitare i contagi e permettere che le strutture sanitarie non cedano sotto la pressione di decine di migliaia di pazienti critici, così perfino l’Italia si sta riscoprendo una coscienza civile e segue con imprevedibile diligenza le misure di quarantena.
Le persone e i media non parlano d’altro, letteralmente. Da una parte ciò ha fatto capire che non fosse poi così necessario venire bombardati ogni giorno dai neurodeliri di politicanti più interessati al trollaggio e a giocare agli influencer che a far funzionare il Paese; dall’altra ci stiamo anche tutti un po’ stufando di bollettini drammatici e raccomandazioni su come lavarsi le mani.
Soprattutto, ciò che nessuno vuole ammettere in pubblico è che questa situazione proseguirà ancora per un pezzo. Le stime più serie parlano di un anno e mezzo prima che si diffonda a sufficienza un vaccino ancora inesistente, più un lungo periodo successivo in cui le abitudini sociali resteranno comunque molto cambiate. Figuratevi che spasso.
Nel mio piccolo, in questo allegro scenario, non vedo nessuno che affronti una questione che riguarda circa un miliardo di persone sul pianeta. Cosa comporta l’emergenza virus per chi ha una sessualità non normativa?
Una pandemia significa non poter più ignorare le proprie fantasie
Avete fatto caso alle urla provenienti dagli appartamenti vicini? Quella è l’insofferenza crescente fra coppie che stavano insieme per abitudine, comodità o dovere, e all’improvviso hanno scoperto di dover davvero condividere una vita senza avere molto in comune. Un’amica psicologa mi dice che in questi giorni molti pazienti le raccontano di inventarsi lunghissime conference call di lavoro pur di non parlare col partner con cui si sentono imprigionate – o per restare in contatto con gli amanti.
Questo è il sintomo di un errore molto comune: fuggire dai propri ideali affettivi ed erotici pur di non mettersi in discussione. Raccontarsi che «tanto va abbastanza bene lo stesso» o che «è solo una cosa temporanea» poteva essere un ripiego valido fino all’altro giorno, ma oggi siamo tutti costretti a fare i conti con le nostre scelte di vita. E per chi ha desideri kinky le cose sono ancora più complicate.
Chi è solo in casa con il proprio inconscio infatti non ha più motivo per negare le proprie preferenze. Non a caso, le statistiche degli accessi ai siti porno più stravaganti stanno avendo un picco mai visto prima. In termini pratici vuol dire che chi prima si masturbava ogni tanto su fantasie fetish – tanto per fare un esempio – adesso passa ore e ore immerso in quell’immaginario. Senza la pressione sociale di dover indossare una maschera di “normalità” per gran parte della giornata, innumerevoli persone stanno lasciando finalmente scatenare desideri repressi, spesso scoprendoli molto più soddisfacenti dello schema standard al quale sentivano di doversi conformare.
Chi invece sta condividendo lo spazio domestico con un partner potrebbe passarsela peggio. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, moltissimi continuano infatti a ritenere i propri interessi kinky incompatibili con una serena relazione fissa. In altre parole: coltivano e a volte realizzano i propri sogni erotici più profondi di nascosto dal partner ufficiale. E se condurre una doppia vita è sempre terribilmente faticoso e complicato… quando la possibilità di sfogare le proprie passioni fuori casa scompare, anche una preferenza innocua può trasformarsi in un’ossessione irrisolta e insostenibile.
In entrambi i casi, quindi, resta da capire come convenga gestire la presenza sempre più ingombrante di gusti erotici fuori dal comune.
Come trasformare una prigionia in opportunità
Nelle crisi è essenziale saper fare di necessità virtù. Nello specifico, tanto vale approfittare dell’occasione per migliorare – forse di molto – la propria vita sessuale.
Il primo passo è accettare le proprie pulsioni. Per strano che possa sembrare, sono tanti coloro che rigettano le proprie fantasie erotiche perché ne sono spaventati. A volte la colpa è della convizione che avere gusti fuori dalla norma sia “sbagliato”, “immorale”, “malato” o “mostruoso”, ma fuori dai confini ristretti delle nostre teste la verità è che finché si resta nell’ambito del sano, sicuro e consensuale è tutto perfettamente legittimo.
Altre volte tendiamo a essere vittime dell’abitudine ad etichettare ogni cosa. L’esempio tipico sono gli adolescenti che si accorgono di provare attrazione per qualcuno del loro stesso sesso e si chiedono terrorizzati «ma allora sono gay?» Spoiler: no, si tratta di una normalissima fase esplorativa attraverso cui passano quasi tutti, ma il punto è un altro. Anche se fosse, non c’è alcun problema! Ci si può benissimo invaghire di una particolare persona senza per questo stravolgere la propria identità, o abbandonarsi a grandi feticismi oggi per dimenticarli dopodomani. Anzi: una caratteristica chiave di una sessualità sana è proprio di non essere ingabbiata in copioni immutabili.
Il secondo punto è approfondire consapevolmente cosa ci piace. Questo passaggio è fondamentale, perché di solito ci si avvicina all’eros insolito passando dalla pornografia, che lo rappresenta in modo esagerato e distorto, senza riguardi per il benessere emotivo (e a volte fisico) dei suoi personaggi. Seguire il loro esempio sarebbe pertanto pericoloso, come hanno scoperto migliaia di donne che si sono buttate nel BDSM convinte di entrare nel mondo di Cinquanta sfumature di grigio e ignorando come funzioni nella realtà. Lo stesso vale però per il sesso tantrico, il cuckolding o le migliaia di altre pratiche possibili.
Quindi: godetevi tutto il porno che volete… ma già che ci siete dedicate un po’ di tempo per studiare come vanno davvero le cose. Magari scoprirete che certe pratiche preferite viverle solo come fantasia, mentre altre meritano di essere realizzate.
A questo proposito, un consiglio importantissimo è scegliere bene le proprie fonti di informazione. L’istinto naturale è affidarsi a Google o buttarsi a capofitto nei gruppi di Facebook dedicati a certi argomenti… ed è anche quello più sbagliato. Il rischio è di invischiarsi senza saperlo in pericolose bolle di disinformazione, alimentate dalla malafede o dalla supponenza. In questo periodo di enorme stress per il Coronavirus siamo tutti inevitabilmente più fragili e manipolabili: non è proprio il momento di credere ad ambienti tossici come quelli del drama transgender, né di cadere vittima di vere truffe come la dominazione finanziaria, che sono solo due esempi fra tanti.
Un altro fenomeno caratteristico di questa lunga quarantena è l’improvvisa proliferazione di “esperti” spuntati dal nulla con numerosi corsi, opinioni, verità rivelate, consulenze private e pinzillacchere online – ogni scusa è buona per cercare di tirar su qualche euro o per lo meno qualche follower. Per chi si sta avvicinando a certi temi può essere molto difficile distinguere i cialtroni da chi è veramente preparato, e siccome scegliere l’insegnante sbagliato può avere conseguenze molto sgradevoli, conviene fare molta attenzione. Tempo fa ho scritto un articolo incentrato sulla scelta degli insegnanti di BDSM, ma i principi descritti si applicano a qualsiasi altro kink.
Se tutto ciò vi sembra uno sforzo eccessivo, credetemi: vi state sbagliando. Un po’ perché sicurezza – proprio nel senso di non farsi male – e godimento sono direttamente proporzionali a quanta consapevolezza si ha delle pratiche che si affrontano; un po’ perché indagare i lati insoliti del sesso è davvero molto appassionante, e può condurre a collegamenti e scoperte imprevedibili.
Certo che, a un certo punto, arriverà anche il momento di tradurre in pratica tutta questa conoscenza.
Come trovare la persona giusta con cui esplorare l’eros insolito
La strana situazione che stiamo vivendo rende particolarmente complicato trovare il partner perfetto. A meno di averlo già in casa ed essere in sintonia ideale, bisognerà apportare qualche variazione alle strategie più collaudate. Vediamo i due casi più comuni.
Chi è single parte evidentemente svantaggiato, ma in compenso sta vivendo un’opportunità eccezionale di raggiungere la felicità più assoluta. La premessa importante è che il XXI secolo è lungi dall’essere perfetto, ma ci ha dato la possibilità di non doverci accontentare. La febbre di contatti online portata dalla pandemia permette inoltre di conoscere ancora più persone di quante se ne trovassero in rete fino a pochi mesi fa – e di poterlo fare senza fretta, perché tanto nella maggior parte dei casi il momento dell’incontro fisico dovrà essere rimandato un bel po’.
Tutta la preparazione descritta sopra permetterà allora di avere le idee chiare su cosa si stia cercando e sul tipo di persona con cui realizzare i propri sogni erotici. Una raccomandazione utile è fare attenzione al catfishing, per non sprecare tempo dietro ai fantasmi. Il sesso online va bene così come sono accettabilissimi anche i giochi di ruolo, ma conviene tenere sempre a mente che l’obbiettivo ultimo è incontrarsi e magari iniziare un rapporto – quindi è importante approfittare del tempo a disposizione per conoscere i potenziali partner anche nei loro lati non sessuali, come persone a tutto tondo.
La situazione cambia parecchio per chi ha già un partner, con cui forse già condivide l’ambiente in cui ci si trova in isolamento. In questo caso il primo passo è, se non la si vive già, stabilire una convivenza serena. Come dicevamo all’inizio non è sempre facilissimo, tuttavia introdurre nuovi giochi sessuali in una relazione già instabile è un’arma a doppio taglio che spesso fa più male che bene. Purtroppo non sono la persona giusta per dare consigli di terapia di coppia, ma vi ricordo che un lato positivo dell’emergenza sanitaria è la disponibilità massiccia di servizi di supporto psicologico gratuiti e accessibili anche a distanza. Quando riterrete di avere una buona armonia, il passo successivo è proporre le proprie fantasie. E no: non nel modo a cui state probabilmente pensando.
La comprensibile passione per i propri kink potrebbe spingere a lanciarsi in una scena madre da film, in cui si sorprende il partner rivelando di punto in bianco tutti i dettagli di sogni erotici coltivati magari per decenni. Peccato che l’effetto più probabile di questo approccio sia scioccare anche la persona di più aperte vedute, soprattutto se si trova a scoprire un vostro lato inedito e a dover elaborare le complessità di un immaginario che non le appartiene.
Considerate che, anche nella migliore delle ipotesi, la vostra idea della pratica X difficilmente corrisponderà a quella che ne ha l’altra persona. A ostacolarvi c’è un misto di pregiudizi, rappresentazioni mediatiche sbagliate, interpretazioni personali, poca dimestichezza con termini tecnici («Ah, vorresti fare CBT con me? Potevi dirmelo prima di questa tua passione per la psicoterapia cognitivo-comportamentale!») e semplici gusti individuali – la ricetta ideale per equivoci catastrofici. La soluzione che vi suggerisco si basa allora su quattro passaggi pensati per ridurre al minimo il rischio di fraintedimenti e conflitti.
Punto uno – Non presentate la questione come «c’è una cosa per me importantissima di cui non ti ho mai parlato», bensì in termini di «visto che siamo bloccati in casa, ti va di giocare un po’ ed esplorare insieme qualcosa di nuovo?» Questo eviterà di farla vedere come un tradimento o un’imposizione, oltre a sdrammatizzare notevolmente la situazione. Inoltre, ve la immaginate una persona costretta in quarantena che rifiuti la distrazione offerta da una novità?
Punto due – Anche se siete i più grandi guru del sesso, assumete l’approccio di un principiante alla pari con il partner. Non salite in cattedra, ma rivolgetevi entrambi a una fonte di informazioni esterna. Tipo quelle che dicevamo prima, per esempio. O i tanti libri elencati e recensiti qui. Oppure i miei, che non sono poi così male e di cui potete pure scaricare le anteprime gratuite. In ogni caso sarà bello riscoprire tutto attraverso gli occhi della persona che amate.
Punto tre – Ascoltate il partner. Lo so che le vostre fantasie sono molto precise, ma l’altra persona ha tutto il diritto di averne di proprie. Probabilmente alcuni aspetti dell’esplorazione non le piaceranno, mentre altri che a voi non dicono molto la entusiasmeranno. Forse la pratica su cui puntavate tutto non la accenderà, ma qualcos’altro di inaspettato sì. O forse le situazioni che ha in mente sono ancora più elaborate delle vostre, e magari più divertenti. Insomma: cercate di tenere anche voi la mente aperta a nuove possibilità, e godetevi il viaggio verso territori sconosciuti che soddisfino entrambi.
Punto quattro – Non correte. Il proverbio ha torto: meglio un uovo oggi e la gallina domani. Invece di puntare subito a trasformare le vostre vite in una pornofiaba, approfittatene per assaporare ogni nuovo piccolo gioco, e soprattutto il modo in cui sta evolvendo la vostra relazione. Tanto il tempo gioca a vostro favore, e una volta innescata la curiosità, avrete ancora un sacco di occasioni – con o senza quarantene – per fare (e ricevere) nuove proposte di allargare il repertorio erotico.
Buon lockdown!