Vi ricordate il sondaggio sui miti erotici personali? A meno che non stiate leggendo sul piccolo schermo di uno smartphone credo di sì, perché da qualche mese viene proposto anche da un link bello grosso nella colonna qui a destra. L’iniziativa è nata negli Stati Uniti, dove il dottor Galen Fous sta portando avanti da anni uno studio che, in buona sostanza, cerca di rispondere a una classica domanda: «come nascono le nostre fantasie erotiche, e la propensione a forme di sessualità insolita?»
Grazie al suo grande seguito fra gli appassionati di eros estremo, www.ayzad.com è stato scelto come sito-partner per proporre la traduzione italiana del sondaggio. L’obbiettivo è – oltre a raccogliere una maggior quantità di dati – identificare le eventuali differenze di approccio fra il nostro Paese e Trumplandia.
Diciamolo subito: lo studio soffre di tutti i punti deboli caratteristici dei sondaggi di sessuologia online. Per esempio, I soggetti testati non corrispondono alla popolazione generale ma più a un gruppo ben definito e autoselezionato di persone molto interessate al sesso insolito; chi risponde inoltre non sempre dice tutta la verità e non c’è modo di verificare che la partecipazione sia sempre avvenuta in condizioni ideali, senza distrazioni e comprendendo perfettamente le domande. Infine, aggiungo io, la struttura di alcune domande poteva forse essere impostata in modo più neutrale.
In compenso c’è un lato molto positivo. Fino a oggi hanno risposto 446 persone, che in questo contesto equivalgono a una partecipazione dignitosissima, che ammortizza in parte i problemi appena elencati. Analizzando le risposte si può allora tracciare un profilo piuttosto interessante di chi ha fantasie erotiche particolari in Italia.
Pronti? Non fate caso agli orrendi grafici generati da Google Forms, e vediamo cos’è venuto fuori finora…
Decennio di nascita
Cominciamo dalle basi: la stragrande maggioranza di chi ha risposto ha tra 19 e 28 anni, seguito da un 10,4% fra i 29 e i 38… e da un 8 per cento abbondante di minorenni che evidentemente non rispettano i termini di accesso a questo sito.
Identificazione di genere
Orientamento sessuale
Ecco la prima sorpresa. Sette persone su dieci si sono dichiarate prevalentemente eterosessuali… ma il secondo gruppo più numeroso è quello, poco rappresentato nella maggior parte degli studi, dei bisessuali – che qui sono addirittura un quarto dei partecipanti.
Segue poi un 5,3% di pansessuali, 3,9% di maschi gay, 2,5% di lesbiche e un timido 1,8% di eteroflessibili. Se le percentuali non vi tornano, è perché il formato originale del sondaggio permette di indicare più di un orientamento.
Stato della relazione
Più della metà di chi ha risposto – cioè la parte blu del primo grafico qui sotto – ha una relazione fissa e monogama, alla faccia di chi immaginava i kinkster un branco di libertini assatanati. Solo il 18,3 dei partecipanti ha indicato di essere interessato (attenzione: interessato, non coinvolto) in rapporti estesi o aperti.
Durata della relazione
Le coppie sembrano essere anche piuttosto stabili, con parecchie relazioni di lungo e lunghissimo corso.
Soddisfazione
Il 22,5% purtroppo è insoddisfatto o ‘molto insoddisfatto’ della propria sessualità di coppia. Fortuna che il 58,4% invece se la spassa.
I problemi derivano tre volte su quattro da un partner che non approva le fantasie proposte; nel 15,4% dei casi nella mancanza di un giro di conoscenze con le stesse passioni e nell’8,1% nel non conoscere professionisti competenti ai quali rivolgersi per ottenere un supporto.
Sono solo fantasie?
Ma… fermi un attimo! Quante persone mettono realmente in pratica le loro fantasie? Stando a questi risultati, solo il 42,9%. Che è un numero enorme in senso assoluto, ma stranamente basso se consideriamo che stiamo parlando dei lettori di questo sito, che evidentemente hanno una mentalità molto aperta.
Vale quindi la pena di capire meglio da dove siano spuntati questi particolari sogni erotici – e siccome ce lo si chiede ancora troppo spesso, chiariamolo una volta per tutte…
Non è (quasi mai) colpa di traumi infantili
Il mito per cui i desideri sessuali insoliti derivino sempre dall’aver subito abusi da piccoli si rivela infondato. C’è purtroppo un 18,4% di partecipanti che sono stati molestati prima dei 16 anni – in genere da persone di genere opposto – ma le fantasie kinky si sono sviluppate dopo quella brutta esperienza in meno di un terzo dei casi.
Genere del molestatore:
Quando si sono sviluppate le fantasie rispetto agli abusi:
Anzi, alla domanda specifica se le molestie abbiano influito sulle preferenze sessuali, il 33% ha risposto che non hanno avuto niente a che fare con le fantasie e il 30,8% che non hanno influito. Il 21,8% dei partecipanti sostiene che le esperienze si siano un po’ mescolate con effetti complessivamente positivi; per il 10,3 gli effetti sono stati invece negativi.
Una vittima su quattro (il 24,4%, a essere precisi) si è poi vergognata delle proprie fantasie, mentre il 21,8% ne ha avuto paura.
A complicare le cose, quasi otto persone su dieci non hanno ricevuto alcun supporto o terapia per superare l’accaduto.
Di solito, invece…
Nel 61,8% dei casi i primi desideri kinky sono nati spontaneamente, senza ispirarsi a stimoli esterni specifici. Quando? In genere entro l’età di 15 anni.
Oltre metà delle persone a un certo punto della vita si accorge tuttavia di avere fantasie poco accettate dal resto della società.
Nel 44,2% dei casi tale realizzazione non ha avuto particolari effetti negativi, ma il 36,3% dei soggetti ha avuto paura che le proprie fantasie venissero scoperte, un quarto dei soggetti ha provato vergogna e il 14,1% ha cercato disperatamente di reprimere i propri istinti. Quell’11,5% della penultima barra, in compenso, mostra chi si è invece sentito ancora più spronato a coltivare la propria sessualità “trasgressiva”.
Passare alla pratica
Il grafico sottostante mostra le fasce di età in cui chi ha risposto al questionario ha cominciato a esplorare concretamente pratiche erotiche alternative insieme a un partner.
Anche in questo caso, esaminando da vicino i fattori che hanno consentito questo passaggio si nota come la affidabilità e disponibilità del partner rappresentino la chiave per concedersi di esplorare nuovi territori erotici. Rincuorante il fatto che solo il 5,1% degli intervistati fosse in stato di coscienza alterata: per tutti gli altri si è trattato di un processo ben consapevole.
Dopo le prime esperienze, la stragrande maggioranza degli intervistati ha preso gusto a vivere la sessualità con più curiosità: ecco come è cambiato l’interesse verso l’eros estremo dopo i primi tentativi pratici:
Più importante ancora è però l’effetto di questa esperienza sul benessere emotivo: più di tre persone su quattro ne hanno tratto beneficio, solo una piccolissima percentuale (indicata dalla fettina rossa) ha provato disagio… e l’arcobaleno così frastagliato da apparire incomprensibile rappresenta risposte individuali prevalentemente positive.