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Pornage – Guida quasi-ottima per turisti del sesso

Pornage – Viaggio nei segreti e nelle ossessioni del sesso contemporaneo

Barbara Costa
Il Saggiatore
€ 19
307 pagine
Lingua: Italiano
ASIN: 8842824372
Isbn: 978-8842824374
@: compralo online

Di recente ho scovato un ottimo schema mentale per capire l’evoluzione delle sottoculture, basato sulla teoria dei retroscena di Erving Goffman. Riassumendo, sostiene che funzionino come la colonizzazione di nuovi territori: prima arrivano gli esploratori, che affrontano tutte le difficoltà del caso ma vivono anche l’esperienza più genuina possibile di questi mondi sconosciuti; le mappe da loro compilate permettono successivamente ai commercianti di creare le infrastrutture necessarie per sfruttare le terre quasi-vergini e renderle meno ostili, anche se così facendo le snaturano sempre più; infine, quando il territorio è stato completamente addomesticato e reso innocuo quanto la madrepatria, arrivano i turisti. Turisti che non incontreranno tuttavia le emozioni vissute dai primi esploratori, ma solo una loro reinterpretazione annacquata e un po’ approssimativa – proprio come chi acquista un pacchetto-famiglia per andare in crociera lungo il Nilo, e paga (salato) il fotografo ufficiale per farsi ritrarre davanti alle Piramidi mentre indossa un costume da Indiana Jones fabbricato a Shenzhen.

Pornage è una guida per turisti. Un libro gradevole, che come gli skipper della Jungle cruise di Disneyland fa finta di spaventarsi davanti alle belve in polietiliene della giungla misteriosa e non manca di indicare alle massaie dell’Iowa dove guardare esattamente per scandalizzarsi delle abitudini degli indigeni. Il tour di cui si occupa porta alla scoperta di una buona fetta del mondo del sesso: quella un po’ strana e molto moderna, con i giovinastri che vanno sull’internèt e fan quelle robe là, perfino nei privé o con le corde e quegli oggetti da deviati che fanno un’impressione che levati, signora mia. Dove andremo a finire, santa Brigida!

Che poi, volendo ben guardare, è un approccio dignitosissimo. In fondo mica possono essere tutti cinture nere di sapiosessualità – e giocare la carta della curiosità è un ottimo modo per introdurre il pubblico dei reality show a concetti come il poliamore, la fluidità di genere, il sesso online o le parafile etiche. Magari fa un po’ specie che per trecento pagine si insista a chiamare ‘porno’ ogni forma di sessualità non approvata dal parroco (chierichetti esclusi), ma del resto lo fa anche Gianpiero Mughini nella sua inesplicabile prefazione, fra un name dropping e l’altro e insieme a una agghiacciante dichiarazione di stima per il Duce. Comprensibile quindi anche che Barbara Costa si impegni a solleticare gli interessi morbosi dei lettori, insistendo per esempio sui presunti guadagni delle escort o sulla altrettanto presunta genialità delle dominatrici finanziarie.

Il vero campanello d’allarme per me è squillato però nel capitolo dedicato al BDSM, dove vengo gentilmente citato più volte come esperto autorevole. Il fatto è, vedete, che le citazioni sono sbagliate. Concetti che sono certo di non avere mai detto né scritto, inseriti in mezzo a spiegazioni quasi giuste formulate con ineffabile sicumera. È grave? Forse non troppo, ma c’è da chiedersi perché ridursi a tanta approssimazione quando sarebbe bastato pochissimo per fare un lavoro di vera divulgazione.
Anche perché, rileggendo meglio, pure negli altri capitoli si nota un florilegio di termini tecnici tradotti quasi correttamente, fatti riportati quasi con precisione, nozioni descritte in modo quasi impeccabile. Tutto molto piacevole a leggersi, ripeto, ma con un retrogusto di boh che mi ha turbato a lungo. Finché non m’è tornato in mente dove avessi già letto il nome dell’autrice.

Viene fuori che la signora Costa è una delle intellettuali di Dagospia, il celebre sito di gossip, dove ogni tanto scopiazza anche i miei articoli impreziosendoli della sua firma. Un comportamento un filo inelegante ma del tutto comprensibile conoscendo le condizioni di lavoro degradanti di tante redazioni, dove la paga è scarsa, il tempo stringe, e proprio non si può perfino fare giornalismo. Come si diceva, l’obbiettivo in fondo è divertire i lettori: la precisione è cosa demodé. Si vede che il metodo di lavoro è rimasto attaccato anche al libro.

A conti fatti, Pornage risulta quindi un’occasione mancata se si ricerca l’informazione o si è il tipo di lettore che passa qui su www.ayzad.com. In compenso si tratta di un regalo splendido da fare a chi, diversamente emancipato, sia rimasto alla lezione sulle api e i fiori e abbia bisogno di una svegliata riguardo come giri il mondo. Le lettrici di Cinquanta sfumature, per dire, potrebbero andarne pazze così come quel vostro cugino con la televisione accesa tutto il giorno su Rete 4. Per gli altri, tutto sommato, c’è già un elenco lungo così di letture suggerite. Con buona pace degli esploratori.

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