Quando si pensa a una nonna inglese in genere non ci si immagina qualcuno come la signora Becky Adams, e non solo perché ha solo 44 anni. In effetti questa placida bionda ha vissuto la maggior parte della vita come ‘Madam Becky’, titolare di uno dei servizi (illegali) di escort di maggior successo del Regno Unito. La sua controversa carriera è stata raccontata in una biografia pluripremiata che spiega – fra le altre cose – come si sia sempre occupata solo dell’aspetto commerciale del lavoro, lasciando ad altre le ‘interazioni fisiche’.
L’agenzia ha chiuso nel 2009, ma la Adams è appena tornata a scioccare annunciando di avere investito circa 100.000 dollari in una particolarissima attività no-profit che aprirà i battenti nel 2014 come evoluzione del suo attuale business, chiamato Para Doxies. ‘Doxie’, nel caso ve lo steste chiedendo, è un termine inglese desueto per indicare una prostituta.
Para Doxies è un servizio telefonico di facilitazione, specializzato nel mettere in contatto persone disabili con professioniste del sesso in grado e interessate a soddisfare le particolari necessità di chi sia affetto da handicap fisici o mentali.
L’assistenza sessuale è un argomento particolarmente caldo, non solo per l’ipocrisia generale di minimizzare i bisogni dei disabili ma spesso anche per la loro stessa reticenza a discuterne pubblicamente, motivata da imbarazzo e dalla consapevolezza delle reazioni che può scatenare. Alcuni esempi li abbiamo visti di recente in Italia con il boicottaggio della petizione di Max Ulivieri, ma qualcosa ne sa anche Alexander Freeman, regista di un intenso documentario sul tema che viene regolarmente escluso dai festival di mezzo mondo.
Indipendentemente da cosa dica l’opinione pubblica, però, le persone diversamente abili hanno comunque una vita sessuale come tutti gli altri, e la nuova impresa della signora Adams porterà sicuramente l’argomento sotto i riflettori. Il progetto prevede infatti di costruire il primo bordello per clienti disabili, che terrà in considerazione tutto dalle barriere architettoniche all’addestramento medico del personale.
Come si poteva prevedere le reazioni non si sono fatte attendere troppo. I sempre deliziosi moralisti britannici hanno già annunciato che faranno di tutto pur di fermare l’iniziativa. «Sono pronta ad affrontare qualsiasi battaglia legale,» ha tuttavia dichiarato la Adams. «Non avrei davvero alcun problema ad andare in prigione per una causa come questa.»