Piacere, Dolore, Potere – Un approccio anarchico al sadomasochismo
Jean-Manuel Traimond
Elèuthera, 2007
€ 15,00
180 pagine
Lingua: italiano
ASIN: 8889490284
Isbn: 9-788889-490280
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Dopo aver letto decine di libri dedicati al BDSM e al suo fratello malvagio, il sadomasochismo patologico, credo di aver capito che i volumi in circolazione si dividano grossomodo in tre categorie. Ci sono dettagliatissimi manuali tecnici, pornografia un po’ deludente e trattati tanto colti quanto inutili, perché scritti da gente che non ha esperienza diretta di ciò di cui parla e prende quindi cantonate pazzesche. Gran peccato, perché dopo aver gettato le fondamenta con i manuali sarebbe bello farsi accompagnare in ragionamenti più profondi su quel che ci appassiona tanto… ma le occasioni sono pochissime. Piacere, Dolore, Potere non è la soluzione ideale, però in questo panorama desolato è il libro che più assomiglia a un’alternativa valida.
Il sottotitolo un po’ allarmante è un effetto collaterale dell’autore: uno spirito così libero da aver seriamente tentato l’avventura di Christiania e uno dei rari francesi ad aver capito che Parigi non è né il centro del mondo, né la fonte di ogni sapienza. Tramond è un intellettuale che ha dalla sua una certa esperienza diretta proveniente da contatti con le comunità BDSM internazionali e letture degli stessi testi che trovate recensiti su questo sito. Ciò gli permette di fare osservazioni intelligenti e puntuali, oltre che ridere a crepapelle delle sparate “cultural-filosofiche” di tanti presunti guru di mezza tacca. Sfortunatamente è però anche un autore molto politicizzato, che per tutto il corso del libro cerca con ostinazione di imporre un contrasto inesistente fra anarchici e amanti dell’erotismo estremo. Ma è qui che sta il bello.
Per capire il rapporto fra dominazione erotica e oppressione politica Traimond si lancia in un viaggio piuttosto stimolante. Dopo aver spiegato i principi base e la realtà dei giochi BDSM vengono infatti enunciate e messe alla prova numerose teorie: da quella psicanalitica dei conflitti irrisolti coi genitori a quella sociale della sublimazione della lotta di classe, da quella religiosa dell’espiazione perenne a quella militare della liberazione dalle responsabilità… e così via.
Ogni ipotesi è descritta in modo conciso, documentato ed efficace, dopodiché viene passata al vaglio dell’esperienza diretta di chi le frustate le dà e le prende per davvero. Tante belle ipotesi finiscono allora per crollare miseramente, ma ogni tanto qualche concetto rimane confermato divenendo così un interessante spunto su cui meditare.
Come esperimento di analisi politica Piacere, Dolore, Potere risulta un fallimento, però ha il grande pregio di essere un ottimo “cibo per la mente” – specie se la mente in questione persegue piaceri un po’ particolari. Come però si diceva non è un libro esente da difetti. Il più grave è l’atteggiamento dell’autore, che tende a precisare di essere solo un osservatore esterno di un fenomeno per lui strano e per questo ostenta un’ironia a volte fuori luogo, che riduce a barzelletta spunti potenzialmente molto validi. Leggendo bene ci si accorge poi che le fonti consultate non sono moltissime (abbondano le citazioni da tre libri scelti un po’ arbitrariamente), così come le persone intervistate – e che quindi l’immagine fornita è decisamente parziale.
In un altro contesto ci sarebbe stato di che lamentarsi, ma il proverbio ha davvero ragione: “nel paese dei ciechi, l’orbo è un re”. Ora c’è solo da sperare in un paio d’occhiali.