Yuko Azuma è un illustratore giapponese specializzato in ero-guro. Il termine è una contrazione di ‘erotic grotesque nonsense’, che è un genere nato attorno al 1920 come critica intellettualoide della dissoluzione morale del Giappone, in un fenomeno che ricorda un po’ i cabaret nichilisti della repubblica di Weimar. In altre parole, Azuma si guadagna da vivere disegnando roba molto acida e disturbante.
Ciò lo ha reso il cocco dell’industria pornografica locale, che – date le leggi che proibiscono di mostrare rapporti sessuali non censurati – è sempre alla ricerca di nuovi forti simboli psicosessuali da usare nei suoi video in sostituzione dei normali amplessi. All’inizio del 2010 l’artista stava discutendo via Twitter dei risultati di questo schizofrenico approccio alla pornografia, cioè i video kikaku (o ‘progetti speciali’). Nello sforzo di non mostrare una copula comune, i produttori hanno infatti creato concetti sempre più astratti e malati, come bukkake, fantasie di disumanizzazione, feticismo del nistagmo, kegadoru, e così via. «Se continueranno di questo passo un giorno tireranno fuori un successo da roba tipo ragazze che leccano maniglie» aveva scherzato. Ma non si dovrebbe mai sfidare il fato…
Ad accettare la sfida fu la giovane fotografa Ai Ehara, che divenne la prima Doorknob girl. La parte interessante della sua interpretazione era la completa asessualità degli autoritratti: benché ciascuna foto potesse essere considerata erotica, nessun elemento aveva caratteristiche esplicite. La ragazza era sempre vestita, spesso con un’aria annoiata o assente, ed è solo la mente dell’osservatore a trovare dei significati nella scena rappresentata, creandosi associazioni oscene.
I due si misero in società per coinvolgere e fotografare altre ragazze, dopodiché il meme assunse una vita propria e generò infinite varianti conquistando il resto del mondo. Come potete vedere qui sotto Azuma ha poi proseguito creando una serie di disegni tratti dalle foto, ma se a questo punto siete affascinati dalle manigliste potete soddisfare il vostro feticcio tramite i molti blog che continuano a raccontare le loro inesplicabili avventure metaerotiche.