In realtà non assomigliano affatto a quello della foto, ma i tatuaggi da capezzolo sembrano essere l’ultima moda idiota spacciata dall’avida industria della chirurgia estetica fra le donne insicure. Vediamo di che si tratta.
Gli interventi intimi per presunte necessità cosmetiche rappresentano il mercato in più rapida crescita nel settore della medicina estetica. La tendenza è cominciata una decina d’anni fa con i “ringiovanimenti vaginali”, un eufemismo per indicare la spuntatura delle piccole labbra e la modifica delle grandi fino a ottenere una vulva che sembri la fessura di una neonata; perché mai ciò dovrebbe risultare eccitante per qualcuno è un mistero, ma attorno a questo concetto si è sviluppata un’intera industria della vergogna, che convince molte donne di avere una deformità da correggere. I dati del 2010 dicono che siano state eseguite almeno 5.200 interventi ufficiali di questo tipo, di cui oltre 2.100 nei soli Stati Uniti. E il bello è che circa il 40% delle pazienti riferiscono poi (ovviamente) la presenza di brutte cicatrici, diminuzione della sensibilità, dolore o completa impossibilità di avere rapporti sessuali dopo la chirurgia. Eppure le stime indicano una crescita del 20% annuo nella diffusione dei “genitali femminili da designer”.
Poi è venuto il turno dello “schiarimento anale”, che consiste in sostanza di mettere degli acidi proprio dove state pensando – perché ehi, cosa ci può essere di più sexy di una vitiligine anale da ustione chimica? In seguito è arrivato lo stesso, ma da un’altra parte, con lo “sbiancamento vaginale”.
Notate che nessuna di queste procedure viene considerata una bizzarra ossessione per la body modification. In effetti vengono pubblicizzate come del tutto normali, o addirittura indispensabili, per qualsiasi ragazza attenta al proprio corpo. Ma dovevamo parlare di capezzoli. Secondo il quotidiano britannico The telegraph nel 2013 i capezzoli femminili normali sono considerati orrendi a meno che non siano molto larghi e «perfettamente definiti» – o, in altre parole, disegnati con un tatuaggio.
A ben vedere i capezzoli tatuati non sono niente di nuovo: vengono usati comunemente in chirurgia ricostruttiva, per esempio in caso di mastectomia. Tuttavia non esiste alcuno “standard di bellezza” per i capezzoli, e posso garantire alle mie lettrici che giammai nel corso della mia colorita vita ho saputo di qualcuna rifiutata o anche solo poco gradita per via della definizione delle sue areole.
Potrei strillare ancora a lungo contro le nevrosi dismorfiche indotte dai media, ma tutto si riduce in realtà a: no, non vi serve nessuna di quelle sciocchezze. Sono inutili, costose e pericolose. Ma se vi interessano davvero le modificazioni corporee, la prossima volta che passate in libreria date un’occhiata al capitolo che ne parla nel mio BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo. Potreste scoprire che esistono modi molto più interessanti per pasticciare col vostro corpo – alcuni dei quali persino utili per migliorare la vostra vita erotica.