Fate un po’ di spazio a fianco della foto dell’omino con i sacchetti che blocca i carri armati di piazza Tienanmen: se quell’immagine è diventata un simbolo del XX secolo, mi sento di scommettere che quella qui sopra diventerà ugualmente importante per il ventunesimo.
La bella signorina seminuda con la motosega è un membro del collettivo ucraino Femen, che da anni protesta – a seno scoperto – contro le discriminazioni e lo sfruttamento sessuale nei paesi diversamente civilizzati. Quello che ha appena abbattuto è invece il simbolo della setta che qualche giorno fa ha collaborato con il governo russo per fare arrestare e condannare a due anni di severa reclusione tre ragazze del gruppo Pussy Riot, “colpevoli” di una denuncia-spettacolo della collusione della Chiesa con il dittatore Vladimir Putin.
Questa pagina del blog di Femen offre (in russo) ulteriori dettagli e altre foto della rappresaglia, che mi sembra spieghi abbastanza chiaramente i sentimenti di una sana società civile nei confronti degli abusi di potere perpetrati da culti corrotti.