L’Islanda può vantare numerose meraviglie, dall’unico vulcano al mondo che si può visitare dall’interno a un approccio catastrofico alla pornografia online. È anche uno dei paesi con la più piccola popolazione al mondo (circa 300.000 persone) e un’ossessione culturale per la genealogia, che è uno dei fondamenti delle saghe locali. Aggiungete a tutto ciò una grave carenza di passatempi all’aperto dovuta al clima orrendamente gelido, e potrete intuire quale sia uno dei più grandi problemi sociali dell’isola.
Già. L’incesto potrà anche essere al dodicesimo posto fra le fantasie sessuali più frequenti – subito prima del sesso lesbico, in caso ve lo stiate chiedendo – ma perde molto del suo appeal quando si rischia veramente di finire a letto col proprio cugino ogni volta che si flirta con una persona nuova. Questo però è il XXI secolo – e potete star sicuri che c’è un’app anche per questo.
Islendinga app è stata concepita da tre universitari per partecipare a un concorso che cercava nuovi utilizzi del Libro degli islandesi, un database genealogico online che risale fino all’anno 800 e scheda il 95% di tutte le persone nate in Islanda negli ultimi tre secoli. Benché ufficialmente sia un serissimo strumento di ricerca, è diventata un successo istantaneo grazie alla sua “funzione anti-incesto”: basta che due persone facciano toccare i loro cellulari Android per essere avvisati in caso di parentela. La versione per iPhone dovrebbe uscire a breve.
La vera efficacia della app è meno che ottimale. Al momento le limitazioni tecniche consentono di eseguire il controllo risalendo solo fino a nonni in comune – ma chiaramente i cugini di primo grado si conoscono di già. Ciò nonostante i giovani islandesi stanno facendo il tifo perché esca una versione più potente dell’applicazione, perché «La storia della festa in famiglia in cui si incontra qualcuno con cui si era andati a letto in passato la conoscono tutti» come dice l’autore Einar Magnusson. «Quando scopri che quel qualcuno è tua cugina di secondo grado non è una bella sensazione. Questa app è una necessità».