I feticisti di gomma e lattice di solito si trovano in difficoltà a spiegare la propria passione. Ha qualcosa a che fare con l’estetica lucida, con la sensazione di una seconda pelle che copre ed espone allo stesso tempo, con l’odore della gomma e il modo in cui esalta la ricettività ai ferormoni, con quella leggera costrizione che rende consapevoli di ogni respiro e movimento… Oh, beh: sapete come si dice. «Chi non lo prova non può capirlo».
Una cosa tuttavia è certa: parte del fascino degli abiti in lattice, che in genere sono spessi molto meno di un millimetro, deriva anche dal particolarissimo senso di isolamento che offrono dalla normalità – specie nel caso di quelle tute intere e quei cappucci adorati dalla maggior parte degli appassionati.
Per soddisfare questo particolare aspetto del feticismo della gomma, l’industria del sesso insolito produce costantemente nuovi giocattoli e attrezzi. Nel corso degli anni ho visto dozzine di maschere claustrofobiche, cappucci gonfiabili, letti ad aspirazione e ogni sorta di costrizione – però l’uovo alieno ha sorpreso anche me.
Questo… coso è una specie di gigantesco fiore di lattice i cui petali gonfiabili possono richiudersi attorno a una persona, inghiottendola in una dimensione totalmente gommosa. Benché le cerniere possano essere aperte (con qualche difficoltà) anche dall’interno in caso di panico, l’isolamento è così completo che l’unico modo per respirare una volta dentro è attraverso una maschera antigas – di gomma pure lei, naturalmente – collegata a un tubo che comunica con l’esterno. Chi ha provato l’esperienza riferisce «senzazioni di un’altro mondo»; chi guarda da fuori in genere è un po’ preoccupato dal ritrovarsi un uovo extraterrestre tipo quelli di Giger ad ansimare nel salotto; tutti invece reagiscono assai male davanti al prezzo di 1.600 euro.