«Niente baci » è un tipico limite di molte relazioni trasgressive – persino in quelle in cui si praticano abitualmente attività erotiche da fare accapponare la pelle. E nemmeno coccole, specie nell’ambiente gay. In effetti l’intimità è diventata da tempo l’ultimo tabù sia per chi si diletta di sessualità alternative che fra i più tradizionalisti.
Come tutti gli animali a sangue caldo, gli esseri umani hanno tuttavia bisogno di essere toccati con affetto per mantenersi in salute – anche mentale. Un abbraccio di 20 secondi è sufficiente a scatenare il rilascio nel nostro organismo di ossitocina, il cosiddetto ‘ormone dell’empatia’. E l’ossitocina può fare miracoli: abbassa pressione sanguigna e battito cardiaco riducendo lo stress; combatte dipendenze, fame compulsiva e depressione; potenzia le risorse immunitarie; migliora le capacità cognitive e di socializzazione… In parole povere è la medicina naturale per eccellenza. Peccato allora scoprire che, secondo una ricerca dell’Università metropolitana di Manchester, il 30% della popolazione viene abbracciata molto di rado e il 75% sente il bisogno di più contatti affettuosi.
Una volta o l’altra abbiamo incontrato tutti quegli assurdi tizi con i cartelli ‘abbracci gratis’, ma tolte queste iniziative un po’ hippy c’è anche qualcuno che da un gesto in via d’estinzione ha tirato fuori un business. I primi terapeuti del tocco sono stati probabilmente Reid Mihalko e Marcia Baczynski, due consulenti relazionali che nel 2004 hanno inventato i coccola-party: una specie di pigiama party per adulti i cui partecipanti vengono incoraggiati a riscoprire il contatto umano in maniera non conflittuale e non sessuale. Avete letto bene: non si fa sesso, non ci si palpa e tutto è completamente innocente.
«Per fare sesso occasionale ci sono un sacco di opportunità, ma le coccole fra estranei sono piuttosto difficili da trovare» dice il massaggiatore Rob Grader. Abbastanza difficili da avere generato un intero mercato per imprese in cui le sessioni di coccole vengono pagate un dollaro al minuto, e il cliente medio si abbarbica come un koala per un’ora su un materasso dove sperimenta un tipo di contatto che nessun club per scambisti potrà mai offrirgli. Rob, a proposito, è l’autore di Cuddle sutra (trad. ‘Coccol-sutra’): un manuale per coppie che vogliano ritrovare l’intimità.
Storie del genere spuntano come funghi dappertutto. Il nome più importante nel business degli abbracci è per esempio Travis Sigley, un ex spogliarellista di San Francisco. Racconta di avere fondato il suo servizio Cuddle therapy dopo le primissime settimane di strip tease, quando ha notato quanti clienti non avanzassero richieste particolarmente sconce, ma gli pagassero un extra per potere stare semplicemente vicini a qualcuno con cui parlare.
Oggi la specialità di Sigley è installare “coccospazi” temporanei all’interno di locali, convention e altri eventi pubblici: lui porta materassi a memoria di forma e lenzuola pulite per tutti, e la gente si ritrova a riscoprire spontaneamente il piacere della vicinanza fisica. «Nei miei quattro anni di attività non ho mai ricevuto avances inappropriate» spiega. «Prima di cominciare fisso sempre dei limiti ben chiari, e tutti si divertono serenamente». A volte il sesso estremo può aspettare.