(dal sito No-Luogo)
É giunto di il momento di parlare di sesso su questo blog. Non sesso ordinario, ma sesso estremo. Bando ai missionari, alle ovine, alle iberiche, ai vari cucchiai e cucchiaiette, ai cocchieri ed a tutto il repertorio più diffuso. Oggi si recensisce un libro il cui sottotitolo è “Guida per esploratori dell’erotismo estremo”, scritto da Ayzad. Diciamo subito che non è un libro per tutti, sopratutto perché non tutti sanno ammettere una certa attrazione verso i temi trattati.
Basta però guardare meglio le pubblicità per rendersi conto che se si sceglie di promuovere uno scooter con una figliola inguainata in una tuta di latex, con una frusta nella mano, evidentemente il soggetto fa presa. Ecco, se non sapete dove trovare una tuta di latex, qui trovate ogni suggerimento. Ma questo è il meno. Trovate anche tutte le istruzioni per manutenerla. Se invece è stata la frusta sul cartellone ad attirare la vostra attenzione… idem. I modelli, le tecniche, gli effetti, i pericoli, gli stimoli, le fantasie, ecc ecc. Settecento pagine di giochi erotici. Non c’è che dire: un’opera enciclopedica. Ma sono altri i pregi di questo tomo. Innanzitutto l’insistenza sul fatto che qualsiasi cosa, anche la più cruenta, viene eroticizzata se l’intesa fra chi gioca lo permette. Viceversa si tratta di violenza. Vi è grande attenzione su questo aspetto, sulla sicurezza e sulla consensualità. Se penso allora a quanto piacere mi abbia fatto indossare qualche graffio sulla schiena dopo una notte intensa, arrivo a comprendere meglio i protagonisti di questo libro. Ecco l’altro grande pregio del testo: le testimonianze. Si dice che il cervello sia il primo organo sessuale ed io ne sono convinto. Mi ha sempre affascinato come questo organo risponda in modo differente per ciascuno: a qualcuno piace una cosa, ad un altro una cosa diversa, alcuni impazziscono per una caviglia ben tornita, io sono attratto dalle spalle quadrate.
Il libro riporta in ogni capitolo il racconto di qualcuno appassionato della pratica descritta. Si può quindi fare capolino nella fantasia di chi avvolge la propria amante in strette spire di corda di canapa, di chi dice “Uno schiaffo durante un amplesso a me parla d’amore e desiderio”, di chi sintetizza “Quando ci si può fidare della persona con cui si gioca ci si può permettere di perdere il controllo e lasciarsi andare completamente”. Quando poi si torna per strada e si incontra di nuovo quel cartellone pubblicitario, magari nel traffico, è facile chiedersi quale sia la perversione o il feticismo del vicino, sicuri che, chi più chi meno, ne abbiamo tutti. Quelli che dichiarano di non averne… forse sono i più pericolosi.