Mi auguro che i miei lettori non siano imbecilli, pertanto se state leggendo qui sapete già che il mondo non finirà tanto presto, indipendentemente da ciò che propugnano le varie “predizioni” farlocche. Se tuttavia vi servisse qualche altra prova, comunque, potete provare a controllare il listino prezzi del vostro bordello più vicino: se non mostra sconti eccezionali non c’è alcun pericolo in vista. E come faccio a saperlo, dite? Semplice: perché in una zona estremamente letale i prezzi sono davvero precipitati – fino a un terzo del normale.
Mi riferisco alle soapland di Fukushima, che forse ricorderete essere il luogo del secondo peggiorincidente di contaminazione nucleare della storia umana. Benché le dinamiche siano troppo diverse per un confronto diretto, l’attuale rischio di esposizione alle radiazioni da quelle parti è di circa un terzo di quello che si sarebbe subito facendo una passeggiata davanti a Chernobyl al momento dell’esplosione – cioè dannatamente alto.
Questo è il motivo per cui l’imponente forza lavoro di ricostruzione sia composta in gran parte da avanzi di galera psicopatici e disperati così privi di controllo da avere costretto le autorità a tenerli segregati all’interno della “zona di esclusione” per evitare che distruggano la città.
Dato che la maggior parte della popolazione era già evacuata, ciò ha tuttavia ridotto ulteriormente il numero di clienti per le attività commerciali della zona, che si sono ridotte a inventarsi ogni genere di richiamo – comprese le soapland. Tali postriboli mal dissimulati avevano già dimostrato notevole spirito imprenditoriale quando avevano dovuto ideare sistemi alternativi con cui procurarsi l’acqua calda per i bagni dopo che la tsunami aveva distrutto la normale rete idraulica; più di recente sono però passati ad aggressive iniziative di marketing fra cui sconti fino al 66% e tariffe speciali per i clienti mattinieri con cui rimanere a galla… peraltro riuscendoci benissimo.
In effetti il successo dei massaggi potenzialmente letali di Fukushima è tale da far accorrere anche da città lontane uomini desiderosi di provare l’esperienza a basso costo. I “club della salute” stanno addirittura reclutando awa hime (‘principesse del sapone’) in tutto il Giappone per tenere testa alle richieste. A ‘sto punto mi chiedo come sia la vita notturna a Prypiat…