(dalla rivista Anna)
SESSO! – ISTRUZIONI SEMISERIE PER ASPIRANTI SADOMASO
Il latex? Si lava con sapone neutro. Le feste? Sì, ma con la bandierina che “racconta” i tuoi gusti. E in vacanza, tutti in un resort molto speciale. È il momento delle forti emozioni. Ma attenzione: bisogna prepararsi. Con il manuale giusto.
Dea Verna
Si fa presto a dire sesso estremo. Mica facile: uno si stufa della solita routine e cerca di variare con lacci e laccetti, tutine di latex e giochini vari. Sì, ma da dove si incomincia? La verità è che l’erotismo spericolato non è materia da autodidatti. Per imparare è necessario un manuale specializzato, come Bdsm (Castelvecchi), appena uscito in libreria. Il titolo è un acronimo che sta per Bondage, Domination, Sadism, Masochism: ragazze, qui si fa sul serio.
L’autore è un personaggio misterioso, che si fa chiamare Ayzad. Mentre la prefazione è scritta da un certo Reverendo William Cooper, che già nel 1995 aveva pubblicato un manuale simile, Sesso estremo (ma l’oscuro reverendo, in realtà, non è che un alter ego dell’editore stesso, Alberto Castelvecchi). In ogni caso, Bdsm è la guida ideale per ogni Aspirante Sadomasochista in cerca di una vita spericolata. Anche se l’autore mette subito le mani avanti. E già a pagina cinque avverte i lettori: si guardino bene dal considerare il libro una fonte scientifica e dal realizzare davvero le pratiche descritte. Il fatto è che la vita di un Aspirante sadomasochista più rivelarsi molto complicata. Perfino buffa. Non ci credete? Leggete qui.
Tutine: mai in lavatrice Di sicuro, il nostro Aspirante Sadomasochista ama il fetish e si diverte a indossare tutine superaderenti. Bene, ma non deve dimenticare un piccolo particolare: la manutenzione. Già, perché il latex è delicato e non può mica essere messo in lavatrice. Per fortuna, l’autore ha pensato anche a questo e si prodiga in consigli casalinghi. Che spiegano come, ad esempio, il latex vada lasciato a mollo nella vasca da bagno piena di acqua tiepida e sapone neutro (eh, sì, i detersivi sono troppo aggressivi e tendono a consumare il tessuto). Non solo. Un trucco da nonna: prima di riporlo nel cassetto il latex va cosparso di talco “altrimenti si rischia che le superfici a contatto si appiccichino tra di loro”. E va lasciato sempre al buio, perché la luce, pensate un po’, può rovinare il materiale. E se trovate un buco sulla tutina? Niente paura: basta usare i kit ideati per riparare le ruote delle biciclette.
Sei una Giovane Marmotta? Mettiamo poi che l’Aspirante Sadomasochista decida di darsi al bondage. E di legare il partner come un salame. Be’, per prima cosa deve rispolverare il Manuale delle Giovani Marmotte. Sì, perché avrebbe bisogno di una conoscenza i nodi e corde degna del più esperto dei boy scout. Così Ayzad si impegna e spiega con dovizia di particolari il rituale dello shibari, vale a dire il bondage made in Japan. Un esempio: supponiamo che, per legare il partner, vogliate ispirarvi alla figura del karada, cioè una ragnatela che avvolge il corpo dal collo al bacino, formando un elegante disegno di rombi. Bene, le istruzioni occupano ben due pagine. Incominciamo: dovete usare una corda di 8-10 metri, raddoppiarla, fare un nodo a circa 8 centimetri dalla piegatura, formando un occhiello. Mettetevi poi di fronte al soggetto in piedi e appoggiate un capo della corda su ciascuna spalla, riunite i capi e fate un nodo all’altezza del punto più alto dello sterno… Non ne potete già più? E allora il bondage non fa per voi.
Il gioco del fazzoletto Situazione tipo: l’Aspirante Sadomasochista si ritrova a una festa a tema, in mezzo a centinaia di persone sconosciute e mascherate. Come fa a capire “chi fa cosa” e a trovare un partner? Semplice: deve ricorrere al codice dei fazzoletti o bandierine (hanky code in inglese). In pratica, per fare chiarezza ognuno dei partecipanti indossa in modo discreto ma visibile un fazzoletto o nastro colorato. Qualche esempio? Un fazzoletto color albicocca portato a sinistra vuol dire: “Mi piacciono le taglie forti”. A destra: “Sono una taglia forte”. Fucsia, a sinistra, equivale a “Mi piace sculacciare”, a destra: “Mi faccio sculacciare”. E ancora: le strisce bianche e rosse a sinistra significano “depilo”, a destra “mi faccio depilare”. Pratico, non è vero?
Vacanze estreme Naturalmente anche i sadomasochisti vanno in vacanza. Ma dove? In Danimarca, ad esempio: ogni anno la comunità Bdsm danese organizza un campeggio ad Aarhus, nella penisola dello Jutland. Il campeggio prevede una discreta animazione. Ma, avverte Ayzad, è bene che gli ospiti si diano comunque da fare, portando gli strumenti preferiti, gestendo le attività in pubblico e così via. Ancora meglio: si può andare nella Repubblica Ceca, a Cerna, in un resort chiamato Owk, Other World Kingdom. In pratica, il paradiso delle femministe: il maschio qui viene considerato solo in qualità di schiavo.
Le donne, anzi le Dominatrici, sono organizzate come in una monarchia vera e propria: c’è una Regina, numerose aristocratiche fino ad arrivare alle Carceriere. Non solo. Il “regno” prevede una bandiera, una costituzione, un passaporto e perfino una moneta locale, il Dom. Se però per le signore i costi sono paragonabili a quelli di un buon albergo, gli uomini devono pagare fior di quattrini per avere l’onore di essere “rieducati dalle sublimi Signore del Regno di Patricia I, Regina di Owk”. Risultato: un successone. Tanto che si sta studiando la possibilità di aprire una succursale anche negli Stati Uniti. Altro che Disneyland.