I vibratori hanno fatto parecchia strada sia dalle loro inquietanti origini che dagli oggetti squallidi che popolavano i sex shop nel ventesimo secolo. Ormai sono roba da designer, che hanno prodotto giocattoli buffi, high-tech o semplicemente snob – e certe volte lasciano davvero perplessi.
Reperto A: il Duet della Crave, un oggetto biforcuto piuttosto stiloso che viene venduto in un elegante astuccio. È impermeabile, particolarmente silenzioso e così cool che in occasioni particolari quali il giorno di san Valentino i fondatori dell’azienda ve lo consegnano personalmente ed entro sera, ammesso che abitiate nella zona di S. Francisco. Manco fosse una Rolls Royce.
E in effetti è anche il minimo, visto che un Duet costa fino a 260 euro. Perché, dite? Beh, dipende dal tipo di placcatura (completa in oro a 24 carati, o solo una fascia decorativa)… e dalla capacità di memoria.
Eggià. Quest’affare è un dispositivo ricaricabile USB, e fra le caratteristiche comprende una memoria flash da 8 o 16 giga. Orbene, si sa che sono un tipino di aperte vedute… ma vi prego, illuminatemi su una qualsiasi ragione per cui si possa volere un pendrive nel proprio vibratore, perche davvero non riesco a immaginarla.