Ieri ho ceduto ai ripetuti inviti a pranzo da parte di un’amica stilista che soffre dell’ossessione malsana di frequentare solo posti alla moda. Poiché abitiamo a Milano è finita che ci siamo ritrovati a mangiare sushi a prezzi da mutuo nel cuore stesso dell’impero del fashion, circondati da redattrici dall’aria assai malvagia e da modelle disperate. A un certo punto m’è scappato un commento sul gran numero di stivali fetish che si vedevano nel locale, il che ha scatenato una sua lezione espresso sulla storia e le tendenze del mondo delle calzature – e da parte mia una valanga di fatti mezzi dimenticati relativi ai kinky boots, gli stivali da zozza. Uno su tutti: lo sapevate che fino agli anni ’60 negli Stati Uniti è stato illegale stampare immagini di donne con tacchi alti più di 7,6 cm, che venivano considerati un’offesa al senso del pudore?
La parte peggiore è stata tuttavia ricordarsi di una canzone che adesso non mi esce più dalla testa. Pertanto, anche per mantenere la mia fama di sadico spietato, eccovi qui in tutta la sua ridicolaggine il punto più basso nella carriera di Patrick Macnee e Honor Blackman, star della prima serie di Agente speciale.