Qual è la pratica erotica estrema più pericolosa in assoluto? La fantasia umana ha inventato numerosi candidati: un fisting fatto male può per esempio causare lacerazioni dell’ano e dell’intestino; lo scat espone a infezioni e patologie croniche del fegato; un banale errore di bondage può comportare di tutto, da lesioni di tendini e nervi alla morte, come si legge a volte sui giornali. Volendo si può trovare anche di peggio, dai parassiti trasmessi con la zoofilia alle lesioni permanenti che si rischiano con alcune forme di body modification, dal contagio HIV dei conversion party agli infarti per abuso di popper e altre sostanze utilizzate abitualmente in certi ambienti cosiddetti trasgressivi. Eppure tutto ciò è nulla rispetto al vero killer del sesso insolito.
Statistiche alla mano, l’attività erotica più frequentemente letale fra tutte è il controllo del respiro, o ‘breath control’. Strangolamenti, soffocamenti e altri “giochini” eseguiti con l’obiettivo di ridurre l’ossigenazione del cervello e amplificare così il piacere di altre pratiche sessuali. La neurologia ci conferma che funziona. La cronaca ci ricorda invece da sempre che si tratti di una vera roulette russa.
Come dimostrano fonti attendibili, ogni giorno muoiono infatti in media tre persone che la praticano… da sole. A questo numero agghiacciante vanno poi sommati gli incidenti che avvengono fra coppie – e non è ancora finita.
Oltre a questi mille e più morti all’anno vi sono infatti moltissimi casi non registrabili di danni cumulativi: persone che pur sopravvivendo – e spesso senza nemmeno rendersene conto – uccidono ogni volta un certo numero delle proprie cellule cerebrali. Quando ne compaiono i sintomi non c’è più nulla da fare, e alcune forme (rare ma concrete) di cerebropatie ischemiche arrivano addirittura a provocare una necrosi del cervello che si espande lentamente fino a causare il decesso.
La cultura dell’eros è fatta anche di questo: conoscere e saper distinguere le pratiche estreme ma innocue da quelle apparentemente semplici però rischiosissime se non letali.
Ecco perché, come divulgatore specializzato, sono rimasto scioccato dallo scoprire che proprio nella mia città un locale abbia avuto la bella pensata di organizzare un party periodico dedicato proprio al soffocamento. All’inizio avevo pensato a uno scherzo di dubbio gusto, ma visitando il sito dedicato – che mi guardo bene dal linkare – ho avuto la conferma. In mezzo a dichiarazioni pubblicitarie evidentemente rivolte ad accalappiare clienti insicuri, poco esperti e senz’altro all’oscuro dei pericoli, veniva indicato senza mezzi termini che le serate si svolgono proprio all’insegna del breath control.
Chi segue il mio sito sa che, fra le altre cose, da parecchi anni organizzo anche io eventi BDSM pubblici e privati. Prima che qualcuno pensi che questo post sia un attacco alla concorrenza, ci tengo quindi a chiarire che sono un grande sostenitore del darwinismo: se c’è gente che vuole consapevolmente divertirsi a rischiare la vita, ha tutto il diritto di farlo e sono anzi felicissimo che possa trovare un luogo deputato allo scopo. Allo stesso modo, chi si sente in pace con sé stesso nell’incitare i propri clienti a un possibile suicidio e nel prendersi le relative responsabilità fa bene a speculare di conseguenza e gli auguro lauti guadagni.
La chiave di tutto è però essere coscienti delle proprie scelte. Nel tempo mi è capitato diverse volte di “salvare” persone che per eccessivo entusiasmo e inesperienza stavano inconsapevolmente approcciando l’eros estremo in modo troppo pericoloso. In questo caso ho sentito di dover come minimo avvertire pubblicamente le potenziali vittime di una incauta ignoranza. Se proprio non volete giocare ‘sani, sicuri e consensuali’, fatelo almeno da informati.