Come sa bene chi mi legge da più tempo, fra le mie discutibili abitudini c’è anche quella di salvare in un’apposita cartella i riferimenti ai sex toy più allucinanti nei quali mi imbatto durante lo studio delle sessualità insolite. Quando se ne accumulano a sufficienza viene poi il momento di condividerne l’orrore con voi in una serie di articoli che si chiamano come la cartelletta: Non comprarlo!
Questa volta la selezione comprende una trentina abbondante di aggeggi provenienti da tutto il mondo – più un bonus finale addirittura sovrannaturale. Tutti garantiscono traumi psicosessuali permanenti e la certezza di essere abbandonati all’istante da qualsiasi partner cui vengano proposti, ma soprattutto stimolano una domanda.
Nel senso: produrre un qualsiasi oggetto ha comunque dei costi. Bisogna progettarlo, creare stampi, trovare materiali, fare prototipi, brevettarlo, contrattare con una fabbrica che lo realizzi, investire nel design della confezione, dedicare tempo a impostare una rete di distribuzione, curare la logistica, il marketing, eccetera. Ma se le cose stanno così, chi diavolo è quell’individuo così sciroccato da impegnarsi tanto a produrre cosi come quelli che sto per mostrarvi?
Va be’, mi sa che ci siano interrogativi destinati a restare per sempre misteri. Invece di arrovellarci inutilmente su questi dubbi ontologici, partiamo allora con la prima parte di questa carrellata di orrori da sex shop…
Una caratteristica affascinante dell’industria dei sex toy è l’ossessione a riprodurre parti anatomiche già comodamente disponibili su qualsiasi corpo mediamente integro. La confezione di questa lingua da manovrare con le dita sostiene che la funzione sia ‘poter proseguire a leccare quando la lingua è stanca’. Mah… Comunque il cuoricino in rilievo è per lo meno un tocco simpatico.
MustachiO
$9
Non è un errore di battitura: la ‘O’ maiuscola sarebbe un raffinato riferimento agli orgasmi epocali che dovrebbe donare questo oggetto… quando si smette di sghignazzare di fronte a qualcuno che si presenti a letto con dei baffi vibranti, naturalmente.
Chi li ha provati sostiene che tendano a bloccare la respirazione dal naso (la bocca dovrebbe essere impegnata a far altro), diano parecchio fastidio quando mandano in risonanza le gengive degli incisivi e – tanto per non farsi mancar niente – siano estremamente infiammabili.
Juliana breast +
CHF99
Non vorrei sembrare campanilista, ma quando un giocattolo sessuale viene venduto solo nei sex shop della vicina ed amica confederazione elvetica secondo me c’è già da preoccuparsi. A quanto pare la signora Juliana è un po’ il riassunto di una donna secondo Donald Trump, ma non bisogna fermarsi alle apparenze! Nascosti all’interno delle tette di gomma termoplastica ci sono infatti due… ehm… frullapallinizzatori vibrorotanti, si direbbe. E l’idea è che massaggino qualsiasi appendice si scelga di usare per penetrare il busto – passando dallo sterno. No, ok, è proprio insalvabile, dai.
Dildo zombi
$65
Perché discriminare i necrofili e i fan di Walking dead? Come mostra l’immagine (sorry, non ne ho trovate di meno esplicite), c’è anche chi ha pensato a realizzare il pene di gomma ufficiale degli zombi, adeguatamente semiputrefatto e scarnificato ma gran promotore del rigor mortis. Nel caso la cosa vi entusiasmi, sappiate che ci sono anche bocca e vagina di revenant – nonché ulteriori versioni ispirate al mostro di Frankenstein e altre creature horror.
Squirtwatch
$159
Il signor Marcus London è un pornoattore inglese famoso per la sua capacità di far squirtare le partner di scena. Il fatto che in quest ultimo ruolo compaia di solito la moglie Devon Lee, che nei suoi video fa tranquillamente squirting anche da sola senza quasi toccarsi dovrebbe dare da pensare, eppure London ha monetizzato la propria nomea di manipolatore di ghiandole di Skene con questo tecno-orologio per campioni di schizzi.
L’oggetto contiene sensori di velocità e accelerazione e va indossato sulla mano con cui si penetra la squirtatrice di turno. Il concetto è che l’apparecchio analizzi i movimenti e indichi come procedere tramite una serie di lucette rosse, gialle e verdi, tipo semaforo. Se state cominciando a essere interessati, tenete presente che Marcus stesso dichiara che si tratti «più di un giocattolo da party che altro» e che le recensioni danno opinioni molto discordanti sull’efficacia. Ah, e non mostra nemmeno le ore.
C’era una volta, quando ancora i genitori non trattavano i bambini come fragili sculture di savoiardi e li facevano giocare all’aperto, un tempo in cui era abbastanza comune vedere nei parchi le hopper ball, o palle salterine. Il principio era di sedercisi a cavalcioni sopra, afferrare la manigliona e rimbalzare allegri… due o tre volte, fino a quando non ci si capottava in un fosso pieno di cocci, su una distesa di ghiaia spigolosissima o direttamente denti a terra, procurandosi un trauma cranico multiplo. Oh, che volete che vi dica… ci si divertiva con poco.
Sicuramente con meno di questa rivisitazione suina di quel giocattolo, che proprio come il progenitore sembra simpaticissima fino a quando non si considera l’effetto di un dildone che ti rimbalza a tutta velocità contro il collo dell’utero o il colon sigmoide. Dopo di che ci si schianta come da piccoli.
I miei fan più fedeli ricorderanno che avevamo già incontrato qualcosa di simile a questa testa decapitata. Anche in quel caso il produttore suggeriva inspiegabilmente di attaccarla alle piastrelle della doccia, un po’ come fosse Samara di The ring che spunta dalle fottute pareti. Questa nuova versione, a parte essere bionda, introduce una variante: tutta la capoccia è cava e funziona praticamente come una borsa dell’acqua calda, tappo compreso. In buona sostanza va riempita di liquido non troppo ustionante, dopodiché si va di soffocotto termopotenziato. Tutto sta a non farsi distrarre dall’espressione leggermente inquietante della tizia…
Extreme sleeve
Prezzo non pervenuto
Questo grazioso oggettino l’ho trovato direttamente sul sito del produttore all’ingrosso, che non forniva quindi il prezzo al pubblico. Peccato, perché sono sicuro che la gente avrebbe fatto come con gli iPhone e si sarebbe messa in fila per le strade pur di poter acquistare questa guaina per il pene in grado di trasformare una banale erezione in una specie di macchina scavatunnel.
Se state chiedendovi cosa cacchio sia passato nel cervello del progettista, vi invito a leggere la spiegazione cortesemente fornita dall’azienda che fabbrica cotale orrore: ‘Per chi desidera un divertimento unico ed esaltante; per chi eiacula troppo in fretta; per chi manca di intraprendenza per via delle misure; per chi si sente turbato ad andare all’ospedale». Voilà, mistero risolto. Circa.
Futanari musume double hole
$41
E rieccoci nell’inevitabile landa giapponese, dove vanno molto di moda gli onahole (lett. ‘buchi per onanisti’), cioè dei ciocchi di gomma con una sagoma più o meno evocativa all’esterno e un buco tutto zigrinato-butterato all’interno, in cui infilare il proprio chinko mentre si immagina di essere i protagonisti di uno di quei disegni animati pieni di tentacoli e bambine con gli occhi giganti. Questo in particolare rappresenta un futanari, cioè una creatura con seno femminile e genitali maschili – e fin qui non ci sarebbe niente di eccessivamente strano. Poi uno guarda meglio l’illustrazione, nell’angolo in basso a sinistra, e scopre che l’idea sarebbe di penetrare questo microbambolotto… nell’uretra. Sciocchino io a non averci pensato subito.
Heeldo
$27
Facciamo un esperimento. Andate sul sito ufficiale dell’Heeldo e ditemi se di primo acchito non fa un figurone pazzesco. Se però vi soffermate oltre la prima pornopanoramica vi accorgerete che il punto è vendere uno strap-on… da montare sui talloni, grazie a una sbarazzinissima fascia che ricorda un sacco quella che mi toccava indossare quando mi ero scatafasciato la caviglia andando sui roller blade. Fascia che nel mio caso, va detto, non era disponibile anche in rosa fluo e stampa animalier leopardata.
Analizziamo tuttavia la banale questione degli angoli coinvolti nell’uso di questo oggetto: mi sbaglio, o così a occhio ha la pericolosa tendenza a far finire i falli montati nell’imbragatura in un posto un po’ diverso da quello presumibilmente inteso dai designer?
Concludiamo la prima parte del nostro viaggio con l’emblema più puro della mestizia sessuale: il profumo Sure fuck, che ricordo per i non anglofoni significare ‘chiavata sicura’. Ora: fate mente locale e raffiguratevi il tipo di individuo che può comprarsi una roba del genere – oltretutto davvero convinto che sia quella la pozione magica che gli permetterà finalmente di scopare. Appunto.
Per stavolta ci fermiamo qui. Tra qualche giorno ci si rivede con la seconda parte, dove vi prometto di mostrarvi anche il tizio di cui parlavamo nel paragrafo precedente.