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Ignoranza disastrosa: la verità sull’epidemia di sifilide fra pornostar

Questo agosto sarà ricordato a lungo dall’industria del porno come il più terribile dei mesi, e non solo per le vendite in calo continuo. Tutti gli studi di produzione seri hanno infatti chiuso per due settimane in buona parte degli Stati Uniti e per un intero mese in Ungheria – fulcro della pornografia europea – a causa di un’epidemia di sifilide fra gli attori e le attrici professioniste. Interrompere tutte le “interazioni professionali” e sottoporre tutti ad analisi ed eventuale terapia è stata l’unica soluzione possibile per contenere il danno.

Benché molti dettagli siano ancora vaghi, SF Weekly ha recentemente scoperto almeno una parte della verità sull’accaduto intervistando Mr. Marcus, un performer americano che ha contribuito alla diffusione dell’infezione falsificando “avventatamente” le proprie analisi dopo avere ricevuto le cure per la malattia. La sua candida difesa si basa sul bisogno di tornare a lavorare e sull’ignoranza della finestra di rischio che rimane aperta nei giorni che seguono le iniezioni di antibiotici necessarie a uccidere il treponema pallidum, batterio che causa la sifilide.

Da questo scenario manca tuttavia il ruolo avuto da altre pornostar che hanno probabilmente importato in origine la malattia dai set europei, ma soprattutto come abbia fatto il batterio a finire su quei set. Non è un segreto che i segmenti meno professionali del mondo del porno utilizzino performer occasionali e standard di controllo sanitario piuttosto labili, né che molti attori e attrici arrotondino come escort per clienti privati – e ovviamente privi di certificati medici.

In sostanza, l’epidemia potrebbe essere sotto controllo nella Porn Valley, ma sta probabilmente ancora diffondendosi nel sottobosco del mondo dei “video per adulti”.

Ci si potrebbe chiedere come sia possibile che qualcuno che scopi per lavoro – o chiunque in generale – sia così stupido da rischiare di prendersi una malattia a trasmissione sessuale potenzialmente letale. La risposta di Mr. Marcus dava la colpa alla mancanza di educazione sulle malattie veneree fra i performer, ma sul suo blog la pornostar Stoya ha intelligentemente specificato anche che l’informazione su queste infezioni è spesso concentrata sui loro sintomi più avanzati ed evidenti, e spinge anche chi si documenta a sottovalutare i primi segni di contagio.

Alla luce delle recenti notizie sulla supergonorrea incurabile, suggerisco umilmente di sottrarre qualche minuto alla vostra zozzo-navigazione per studiare in dettaglio quale sia la realtà delle malattie a trasmissione sessuale e della loro prevenzione. Dopotutto, non vorrete essere più sprovveduti di una pornostar, no?

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