Durante il mio quotidiano giro del Web in cerca di notizie mi sono imbattuto in questo interessante post sulla dominazione finaziaria, scritto da una prodomme particolarmente intelligente. Con ‘dominazione finaziaria’ si intendono – tanto per capirci– quelle pratiche erotiche in cui il partner dominante sfrutta il sottomesso anche economicamente, facendogli provare un senso ancora più totalizzante di vulnerabilità e in teoria di eccitazione masochista. Va da sé che parafilie connesse al denaro (harpaxofilia, ibristofilia, peniafilia, eccetera) sono una curiosa bizzarria solo finché vengono simulate o agite fra persone responsabili: putroppo questo genere di “giochi” attrae invece ogni sorta di personaggi molto sgradevoli, ed è il motivo per cui non amo nemmeno parlarne. Di regola, conviene dare per assunto che vengano praticati solo da sociopatici, individui incapaci d’intendere e volere oppure ladri, e fermarsi lì. L’analisi del blog in questione, tuttavia, merita di essere letta perché non viene da una qualunque ragazzotta in cerca di soldi facili ma da una professionista che gestisce parecchi clienti con questi gusti – non fosse altro che per il fatto che lavora nei quartieri della finanza di Manhattan.
Per chi non legge l’inglese, riassumo le osservazioni più interessanti:
– Tutti gli appassionati di dominazione finanziaria sono, più in generale, feticisti del denaro in ogni sua forma – al punto che si sono scelti lavori nella finanza per godere dell’eccitazione che dà loro il maneggiare gran quantità di soldi
– Affidare le loro ricchezze a una dominatrice è per loro un modo di abbandonare lo stress. Sia quello di avere letteralmente troppo denaro per sapere cosa farne, sia quello della responsabilità di manovrare grandi somme ogni giorno, sia di competere con i loro simili
– Nessuno di loro mostra di avere coscienza del danno sociale causato dal turbocapitalismo e del proprio ruolo nel fenomeno
– La maggior parte dei clienti ha una concezione estremamente immatura del rapporto di coppia e delle relazioni uomo-donna
Personalmente, credo più a queste impressioni che alle filosofie barocche propinate dai diretti interessati negli innumerevoli dibattiti online sull’argomento. Se poi volete dire la vostra, i commenti sono aperti.