Thalilah Barnett dal bucolico Gloucestershire, meglio nota come FKA Twigs, viene spesso descritta come una ragazza straordinariamente tranquilla e solitaria. Esce solamente nei weekend, ma solo perché lavora come aiuto barista «per permettersi qualche extra», e il suo hobby più selvaggio è fare pratica di balletto classico.
Viene anche considerata la voce futura del soul e del r&b, o «l’erede di colore di Björk», però non è per questo che la nomino su www.ayzad.com. In effetti a incuriosirmi sono stati i titoli decisamente BDSM-friendly delle sue canzoni (tradotti: Innaffiami, Punto debole, Dolore…) e il video fetisheggiante della sua How’s that. Poi mi sono imbattuto in un brano ancora più particolare.
Papi pacify è un pezzo sexy ed elegante il cui testo si presta a varie interpretazioni – almeno fino a che non si guarda il video. Magari sarò io ad avere una mente suina… ma a me pare proprio tanto la prima canzone che abbia mai sentito dedicata al breathplay.
Forse sapete già come la penso sui giochi erotici di controllo del respiro: sono semplicemente troppo pericolosi per essere presi in considerazione da persone sensate. Il nonno brontolone che è in me avrebbe voluto fare una tirata sul pericolo che dei ragazzini impressionabili si possano fare male giocando al breath control; la parte ragionevole invece ha pensato che tutto sommato la selezione naturale ha il suo perché, e quindi potevo tranquillamente condividere con voi la mia scoperta. La trovate qui sotto: attenti a non strozzarvici.