Quando – 2004
Dove – Milano
Caratteristiche – Un’ora di spettacolo a tema, diverso tutti i mesi
All’inizio del secolo il BDSM in Italia stava vivendo un momento davvero rivoluzionario. Fino ad allora l’unica fonte di informazioni attendibili su certe pratiche erano state le riviste delle Edizioni Moderne, che per esigenze editoriali ne riproponevano dagli anni ’80 una visione limitata e immutabile, di cauto equilibrio fra porno e filosofia. I pochi che si arrischiavano a conoscere altri appassionati avevano dovuto affidarsi al farraginoso strumento del fermoposta o tentare la sorte partecipando alle rare feste organizzate dalla casa editrice, che a causa della scarsa informazione assomigliavano più a casti incontri fra persone un po’ preoccupate da ciò che sarebbe potuto accadere. Ma poi era arrivata Internet.
Tutto d’un tratto moltissimi italiani erano entrati in contatto con un mondo che avevano solo immaginato, e che era molto più ricco e complesso del previsto. Ispirate da ciò che si faceva all’estero erano nate le prime community online, attraverso cui ci si poteva scambiare notizie e fantasie sulle mille pratiche di cui non si era mai parlato prima, cercare partner ma anche organizzare numerosi munch nei quali fare facilmente nuove amicizie.
I negozi online consentivano inoltre di procurarsi senza problemi quegli strumenti e quegli abiti che prima avevano richiesto viaggi all’estero e spese folli – era perfino nato un e-shop specializzato tutto italiano, che in breve tempo aveva si era affermato come il punto di riferimento per tutti gli appassionati. L’unica cosa che mancava erano quei grandi eventi erotici che oltre il confine riscuotevano ottimo successo già da anni. A crearne uno fu proprio quel negozio, che mi chiamò per organizzare le performance che si sarebbero dovute svolgere nel corso della festa e di cui ho scritto anche qui.
Revolution fu l’espressione perfetta di quel periodo di fermento. Grazie alla novità del marketing online riunì molti partecipanti da tutto il paese, e la presenza di uno sponsor mise a disposizione un budget che – seppur minimo – consentì di creare belli spettacoli tematizzati che presentavano pratiche BDSM di un’intensità mai vista prima. Grazie alla collaborazione di tanti, per alcuni mesi il successo crebbe così tanto da richiamare pubblico addirittura dall’estero e infrangere un tabù della televisione italiana, con il primo reportage (qui sotto) su una festa kinky.
Poi, proprio nel momento di massima gloria, i responsabili del negozio smisero inspiegabilmente di impegnarsi nella loro attività lasciando andare alla deriva anche la festa, e costringendo me e molti collaboratori a cambiare aria. Revolution arrancò ancora qualche mese, poi svanì insieme all’e-commerce. Il panorama del BDSM italiano era però cambiato per sempre.