{"id":984,"date":"2019-05-09T00:00:00","date_gmt":"2019-05-08T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2019\/05\/09\/articoli-bdsm-risparmiando\/"},"modified":"2022-05-16T12:23:57","modified_gmt":"2022-05-16T10:23:57","slug":"articoli-bdsm-risparmiando","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/articoli-bdsm-risparmiando\/","title":{"rendered":"Come acquistare articoli BDSM risparmiando il 90%"},"content":{"rendered":"

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Dopo l\u2019uscita dell\u2019articolo sulla mia visita ai sex shop di Amburgo<\/a> diverse persone mi hanno chiesto approfondimenti sulla questione. La domanda era in sostanza sempre una sola: oggi come oggi, dove conviene andare a comprare materiale BDSM o fetish, se ci si vuole procurare qualche abito particolare o qualche strumento un po\u2019 pi\u00f9 raffinato di un banale dildo<\/a>?<\/p>\n

Beh, adesso ve lo dico. Per\u00f2 prima bisogna fare una premessa importante, che metta tutto nella giusta prospettiva – e ha a che fare col funzionamento dei media.<\/p>\n

Se seguite le recensioni delle (sono quasi tutte donne) sex blogger o i rari articoli pubblicati sull\u2019argomento \u2018sex toy\u2019 dalle poche riviste cartacee rimaste in circolazione avrete notato che l\u2019approccio \u00e8 piuttosto uniforme. Si descrive l\u2019oggetto, se ne parla pressoch\u00e9 sempre molto bene, si sottolinea la qualit\u00e0 di fabbricazione e si suggerisce dove acquistarlo.
A prima vista non sembrerebbe esserci niente di strano e – ci tengo a dirlo – \u00e8 un approccio correttissimo\u2026 tuttavia dietro le quinte sono al lavoro diversi elementi di cui \u00e8 meglio essere consapevoli. Il punto di partenza \u00e8 porsi la classica domanda ciceroniana: \u00ab
cui prodest?<\/em><\/a>\u00bb<\/p>\n

Tolti pochissimi esploratori sessuali<\/a> davvero interessati solo a rendere il mondo un posto pi\u00f9 piacevole, chiunque scriva di questi (o altri) temi cerca giustamente di trarne un tornaconto personale. L\u2019impresa \u00e8 purtroppo quasi impossibile, quindi ci si appiglia a ogni possibilit\u00e0 – che a conti fatti si riducono a due.<\/p>\n

La prima \u00e8 ospitare sul proprio sito pubblicit\u00e0 di negozi o produttori. Di norma si riceve in cambio una misera somma di base, alla quale si aggiunge una percentuale sulle vendite eseguite partendo da un clic sulla pubblicit\u00e0 stessa. Il motivo per cui su www.ayzad.com<\/a> <\/em>non vedete cose del genere \u00e8 che, salvo casi davvero eccezionali, il ritorno economico \u00e8 cos\u00ec basso da non valere la pena. Personalmente, non credo che poche centinaia di euro giustifichino l\u2019impestare gli schermi dei miei lettori con riquadri, riquadrini e popup che promuovono l\u2019uno o l\u2019altro produttore.
Il secondo metodo \u00e8 inserire negli articoli i cosiddetti affiliate link<\/em>, cio\u00e8 dei link che puntano a una specifica pagina di vendita introducendo un codice identificativo. Quel che accade in caso di vendita \u00e8 quindi che il negozio online sa di avere incassato grazie alla raccomandazione di un sito specifico, al quale verser\u00e0 la percentuale di cui parlavamo prima. Si tratta di un meccanismo molto meno invadente che adotto ogni tanto anche io (soprattutto per i link che puntano ad Amazon<\/em>), risulta invisibile ai lettori e\u2026 fa anch\u2019esso guadagnare pochissimo. Di solito si pu\u00f2 fare festa se con questi proventi si riesce a coprire le spese di gestione viva di un sito.<\/p>\n

Quel che tuttavia conta \u00e8 che i recensori sono incentivati a spingere i loro partner commerciali: ecco il motivo per cui ogni tanto capita di leggere sbrodolate imbarazzanti nei confronti di sex shop del tutto identici a centinaia di altri, o venire indirizzati a negozi con prezzi pi\u00f9 elevati della media. Non si tratta di malizia o incompetenza, ma del comprensibilissimo tentativo di riuscire a campare delle proprie passioni. Resta comunque il fatto che questa dinamica di fondo finisca per colorare anche involontariamente tutti gli aspetti della scrittura, fino a rischiare di scadere nella disinformazione.<\/p>\n

Prendiamo il caso di un classico vibratore. Andate a leggere una tipica recensione, e vi troverete sicuramente ribaditi i seguenti concetti:<\/p>\n