{"id":905,"date":"2017-03-19T00:00:00","date_gmt":"2017-03-18T23:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2017\/03\/19\/bdsm-e-trascendenza-1\/"},"modified":"2023-06-26T13:57:09","modified_gmt":"2023-06-26T11:57:09","slug":"bdsm-e-trascendenza-1","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/bdsm-e-trascendenza-1\/","title":{"rendered":"BDSM e trascendenza: l\u2019importanza di volere la luna (parte I)"},"content":{"rendered":"
Puoi ascoltare questo articolo anche\u00a0nel mio podcast<\/a>! A volte un piccolo evento pu\u00f2 scatenare una serie di collegamenti mentali che conducono alla risoluzione di parecchi ragionamenti rimasti a lungo a met\u00e0, e forse a una importante intuizione. \u00c8 ci\u00f2\u00a0che \u00e8 accaduto con la tormentata\u00a0gestazione di questo post, che richiede tuttavia una contestualizzazione abbastanza impegnativa per poter essere apprezzato. Di conseguenza ho dovuto dividere l’articolo in due parti. Vi chiedo di avere pazienza, e prometto che varr\u00e0 la pena di leggerlo tutto.<\/em>\u00a0\u00a0<\/em><\/span><\/p>\n <\/p>\n Sono nato nel 1969, proprio mentre gli ingegneri della NASA completavano il gigantesco razzo<\/a> che avrebbe portato i primi uomini sulla Luna \u2013 e da bambino volevo diventare un astronauta come loro. In questo non c\u2019era niente di strano: era quello che desideravano tutti<\/em>, semplicemente perch\u00e9 quell\u2019avventura aveva lasciato tutti eccitati e impressionati ancora molti anni dopo che il sig. Armstrong ed equipaggio fossero tornati sulla Terra. Credo sia impossibile dare l\u2019idea delle dimensioni dell\u2019entusiasmo generale: il mondo intero \u2013 compreso il terribilissimo Impero del Male<\/a> che aveva cercato di anticipare gli americani \u2013 aveva constatato come decine di migliaia di persone avessero riunito i loro migliori sforzi per costruire la macchina pi\u00f9 formidabile di tutti i tempi, e fossero alla fine riusciti a giungere letteralmente l\u00e0 dove nessun uomo era giunto prima. Mi ricordo chiaramente come nei due decenni successivi il semplice vocabolo \u2018spaziale\u2019 venisse usato per rendere qualsiasi cosa<\/a> \u2013 dal formaggio<\/a> all\u2019alta moda<\/a> \u2013 ancor pi\u00f9 desiderabile. La gente ci cascava in parte perch\u00e9 le ricadute del programma spaziale erano in effetti divenute di uso comune sotto forma di nuovi materiali plastici, orologi digitali<\/a>, tessuti e oggetti vari<\/a>, e in parte perch\u00e9 il successo degli allunaggi aveva confermato che le nostre speranze collettive per il futuro fossero ben riposte. Oggi sembra buffo, ma usavamo davvero la formula \u2018dell\u2019anno 2000\u2019 per indicare un brillante futuro prossimo in cui scienza e tecnologia avrebbero trasformato le nostre vite<\/a> in qualcosa di meraviglioso, probabilmente con un look alla Flash Gordon<\/em>. La NASA aveva ispirato chiunque a mettersi d\u2019impegno a costruire quel futuro: gran parte della rivoluzione informatica \u00e8 stata per esempio frutto degli sforzi di nerd fissati con lo spazio, e altroch\u00e9 se ha cambiato il mondo!<\/p>\n Finch\u00e9, forse inevitabilmente, le cose sono pian piano cambiate. Ci siamo resi conto che quegli zaini a razzo non sarebbero arrivati ancora per un pezzo, e che le rocce lunari erano solo\u2026 beh, rocce. Minerali che avevano richiesto spaventose quantit\u00e0 di denaro per essere portati sulla Terra, al punto che sfumate le celebrazioni in tanti cominciarono a mettere in discussione il senso della cosa<\/a>. Non c\u2019erano forse altri modi pi\u00f9 pratici di investire tutti quei soldi? Certo, la plastica e le calcolatrici tascabili erano utili, ma\u2026 Per triste che possa sembrare non c\u2019\u00e8 niente di intrinsicamente sbagliato con questo processo. Secondo Freud e la sua Teoria della Civilt\u00e0<\/a>, sostituire l\u2019impulso infantile all\u2019autosoddisfazione del nostro innato \u201cprincipio del piacere\u201d con il maturo buon senso di seguire il \u201cprincipio di realt\u00e0\u201d e provvedere ai bisogni presenti e futuri nostri e dei nostri cari costituisce la base della civilizzazione stessa.<\/p>\n Come dicevo sono nato nel 1969. Non sono vecchio ma nemmeno pi\u00f9 un ragazzino: ho appena festeggiato trent\u2019anni di sessualit\u00e0 alternativa, e durante questo periodo ho visto abbastanza progresso da aver potuto notare un fenomeno simile anche nell\u2019ambito del BDSM. Fatemi allora fare la parte del nonno e lasciate che vi spieghi cosa intendo.<\/p>\n Prima dell\u2019inizio degli anni \u201990 del secolo scorso l\u2019eros estremo \u00e8 stato storicamente alimentato da due ingredienti. Il primo \u00e8 l\u2019istinto naturale di tutti i mammiferi ad adottare dinamiche sociali di dominazione e sottomissione<\/a> in ogni ambito, sessualit\u00e0 compresa. L\u2019altro \u00e8 la fiction \u2013 specie letteraria. Un complesso mix di regole sociali, cultura (e sua mancanza), religione, percezione dei rischi connessi alle malattie a trasmissione sessuale<\/a>, tecnologia, comunicazione e accesso a persone dai gusti simili ha infatti portato a sperimentare il \u201csadomasochismo\u201d principalmente a livello immaginario, come fantasia. Alcune persone ci andavano gi\u00f9 pesante con le consorti o con prostitute, ma era qualcosa di molto pi\u00f9 vicino a un abuso violento che a ci\u00f2 che oggi chiamiamo \u2018BDSM\u2019; non \u00e8 una coincidenza che ques\u2019ultimo termine non esistesse neanche, e che i giochi erotici fossero abitualmente assimilati a crimine e malattia mentale nella concezione tanto del grande pubblico quanto di professionisti quali giudici, psicologi, polizia e cos\u00ec via. Per secoli, quei sogni si sono ispirati alle fonti pi\u00f9 improbabili: principalmente libri assai intellettuali che sfruttavano le descrizioni di torture e abusi sessuali come metafora per scopi di critica sociale \u2013 ma senza dubbio anche per solleticare tanto i lettori quanto gli autori stessi. All\u2019epoca non era insolito masturbarsi su opere cervellotiche quali Il giardino dei supplizi<\/a> <\/em>di Mirbeau, Le lacrime di Eros<\/a> <\/em>di Bataille, Nella colonia penale<\/a><\/em> di Kafka o quel sempreverde della violenza che \u00e8 Le 120 giornate di Sodoma<\/a> <\/em>di de Sade. Il problema \u00e8 che le stesse persone si facevano seghe pure su orrori ben pi\u00f9 concreti, quali le allora rare fotografie di torture del primo Diciannovesimo secolo<\/a> e di esecuzioni capitali contrabbandate dalla Cina.<\/p>\n Il primo materiale onanistico \u201cperverso\u201d un po\u2019 pi\u00f9 esplicito cominci\u00f2 a circolare solo dopo la Seconda Guerra Mondiale sotto forma di \u201cstorie criminali<\/a>\u201d e fumetti neri<\/em><\/a>, in film con crudeli nazisti stranamente sessualizzati<\/a> e romanzi rosa le cui belle protagoniste avevano la bizzarra tendenza a finire sempre in qualche modo legate e frustate<\/a>. Quelli furono anche i decenni in cui comparvero anche le prime vere e proprie riviste per adulti incentrate su bondage e dominazione, assieme a romanzi erotici esplicitamente orientati alla sottomissione quali Histoire d\u2019O<\/a> <\/em>e i suoi infiniti cloni. Solo pochi giorni fa, leggendo Our Lives, Our History<\/em><\/a>, un libro sulla nascita della cultura BDSM moderna, ho incontrato diverse parti in cui si raccontava la sorpresa e il sollievo di chi scopriva da praticanti pi\u00f9 esperti che no, essere uno schiavo erotico non non comportava \u201cperdere tutti i diritti\u201d o \u201cabbandonare ogni vita al di fuori del servizio\u201d. Per quanto non sembri aver senso per la sensibilit\u00e0 del 2017, una tale visione assolutistica era semplicemente il risultato dell\u2019idea comunemente accettata dei rapporti di dominazione e sottomissione, le cui radici erano piantate molto pi\u00f9 saldamente nella fiction che in una loro esperienza concreta. Fino ai tardi anni Settanta per molte persone il concetto stesso di BDSM come gioco anzich\u00e9 stile di vita totalizzante era inconcepibile solo perch\u00e9 non ne avevano mai incontrato una tale descrizione. Ma le cose stavano per cambiare, e in fretta.<\/p>\n Con l\u2019arrivo degli anni Ottanta un\u2019altra confluenza di fattori introdusse una nuova e rivoluzionaria visione dell\u2019eros insolito che partendo dagli Stati Uniti conquist\u00f2 rapidamente il resto del mondo. Il nuovo benessere economico generale, comunicazioni pi\u00f9 facili, cambiamenti sociali e la tragedia dell\u2019epidemia globale di HIV avevano portato ovunque gli esploratori dell\u2019erotismo estremo a entrare in contatto, scambiarsi appunti, sviluppare modi di giocare pi\u00f9 sicuri e raffinati, e in generale a fondare il tipo di cultura del BDSM che conosciamo oggi. Il pi\u00f9 importante fattore di cambiamento per le sessualit\u00e0 alternative \u00e8 stato probabilmente la diffusione di massa di Internet. Nel bene e nel male<\/a>, ha facilitato come niente altro l\u2019accesso alla sapienza kinky dando origine anche a inestimabili manuali di BDSM<\/a>, corsi e altro. Finalmente si poteva apprendere come trasformare le proprie fantasie di dominazione in realt\u00e0, come torturare i propri partner senza provocare veri danni, come gestire a perfezione le trappole emotive e psicologiche insite in questi giochi. Non c\u2019\u00e8 dubbio che questa fase abbia rappresentato un salto di qualit\u00e0 di cui c\u2019era molto bisogno e che ha permesso a un immenso numero di persone di venire a patti con i loro desideri smettendo di avere paura di se stesse, di trovare gente con idee simili e gruppi nei quali poter esprimere la propria natura pi\u00f9 profonda senza paura di essere giudicati, di trovare supporto e opportunit\u00e0 di vivere finalmente i propri sogni in modo sano.<\/p>\n Peccato che questo sia stato anche il momento in cui \u00e8 andato tutto a puttane.<\/p>\n
\nListen to “S2E31 – L'importanza di volere la luna” on Spreaker.<\/a><\/p>\n
\nScienziati, ingegneri, tecnici e piloti ce l\u2019avevano fatta grazie all\u2019aiuto di innumerevoli collaboratori di ogni tipo, dai tizi che si erano dovuti inventare dal nulla il \u201ccibo spaziale<\/a>\u201d alle migliori sartine della nazione, scelte per cucire le impunture delle tute spaziali<\/a> da cui dipendeva la vita degli astronauti. Bench\u00e9 a quei tempi non ci fosse ancora una gran cooperazione internazionale, i cuori di tutti gli abitanti del mondo avevano battuto per l\u2019equipaggio dell\u2019Apollo 11. L\u2019intero pianeta aveva fatto un sogno immensamente grandioso, e la pura forza di volont\u00e0 collettiva lo aveva trasformato in realt\u00e0.<\/p>\n
\nCol gennaio 1986, il disastro del Challenger<\/em><\/a> mise una definitiva pietra tombale sull\u2019infatuazione globale per l\u2019esplorazione spaziale. C\u2019erano cose pi\u00f9 banali di cui preoccuparsi. Oggi abbiamo una fottuta stazione spaziale<\/a> grande quanto un campo da calcio che ci vola sopra la testa, eppure la gente ha solo una vaga percezione di un\u2019impresa tanto incredibile. A dirla tutta, nessun ragazzino sogna pi\u00f9 di fare l\u2019astronauta. La realt\u00e0, la percezione dei rischi, problemi tecnici, bisogni e limiti concreti hanno cospirato a cambiare la narrativa \u2013 e con essa i nostri sogni.<\/p>\n
\nPer la nostra mentalit\u00e0 attuale suona inconcepibile, ma in un mondo in cui sex toy e aggeggi kinky erano pressoch\u00e9 sconosciuti e comunque di bassissima qualit\u00e0, i rari \u201cbordelli S\/m<\/a>\u201d disponibili in un ristretto numero di grandi citt\u00e0 erano accessibili solo a un\u2019elite molto ricca e dedicata, mentre il resto del mondo doveva accontentarsi di sognare solamente quel tipo di cose.<\/p>\n
\nQuesti prodotti tendevano finalmente a essere meno violenti, ma mantenevano caratteristiche chiaramente di fantasia. Sia nelle storie pubblicate da riviste tipo Penthouse<\/em> che nel lavoro di Pauline R\u00e9age le vite dei personaggi ruotavano interamente attorno al BDSM. O si trasferisce in un castello da favola per ricevere un addestramento a tempo pieno al ruolo di schiava; innumerevoli \u201cstorie vere dei lettori\u201d contenevano improbabili vicende di segregazione permanente, abbandono di ogni contatto con la vita normale, marchi irreversibili e modificazioni corporee, o come minimo di una devozione ossessiva al partner dominante in ci\u00f2 che era a tutti gli effetti una psicosi romanticizzata.<\/p>\n
\nAll\u2019improvviso spuntarono club, associazioni educative<\/a>, concetti innovativi quali SSC<\/a>, safeword<\/a> ed empatia durante le sessioni \u2013 strumenti eleganti per tempi pi\u00f9 civilizzati che fino ad allora erano stati riservati solo a una piccola elite di conoscitori. Fu qui che si invent\u00f2 il vocabolo \u2018BDSM\u2019 per separare una volta per tutte un sereno gioco erotico dal malvagio \u2018sadomasochismo\u2019!<\/p>\n