{"id":861,"date":"2014-12-26T00:00:00","date_gmt":"2014-12-25T23:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2014\/12\/26\/vero-bdsm\/"},"modified":"2020-05-25T17:25:05","modified_gmt":"2020-05-25T15:25:05","slug":"vero-bdsm","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/vero-bdsm\/","title":{"rendered":"Alla ricerca del "vero" BDSM"},"content":{"rendered":"
Ieri, in un meraviglioso esempio di serendipit\u00e0, sono incappato in due cose del tutto indipendenti eppure deliziosamente collegabili. La prima era un post trolleggiante su un forum italiano dedicato al BDSM, nel quale una ragazza che scrive in terza persona esprimeva il proprio orrore per la mancanza di un \u201ccorretto protocollo\u201d durante un munch<\/a> al quale aveva partecipato. Vi si poteva quasi sentire l\u2019odore dell\u2019indignazione morale verso chiunque non sottoscrivesse la sua visione di etichetta per pervertiti \u2013 e gli sghignazzi dietro alle numerose risposte generalmente riassumibili in \u00abtaci e non osare giudicare il modo in cui gli altri si divertono nel tempo libero\u00bb. Vi suggerisco vivamente di cliccare su entrambi i link qui sopra per farvi un\u2019idea di ci\u00f2 di cui sto parlando. Riassumendo, comunque, il primo documentario rivela come lo \u201cchateau\u201d sia in realt\u00e0 poco pi\u00f9 di una casa mobile in mezzo ai boschi del circondario di Albany, New York. Il proprietario, noto come Master R, \u00e8 un ex musicista amante della natura: un tipo dall\u2019aspetto tranquillo circondato da una specie di corte dei miracoli di entusiasti che trattano La domaine<\/em> come un rifugio dagli stress della vita \u201cnormale\u201d. Sembrano un gruppetto piuttosto gioviale, la cui passione tiene pi\u00f9 o meno a galla l\u2019impresa nonostante le palesi carenze economiche e organizzative. A dirla tutta, la storia principale riguarda una ex-schiava a pagamento che viene reclutata come dominatrice professionista quando la precedente titolare molla tutto all\u2019improvviso. Guardare i due documentari uno dopo l\u2019altro mi ha inevitabilmente spinto a confrontare queste visioni cos\u00ec tanto diverse del BDSM. Ecco le mie piccole conclusioni:<\/p>\n Ciascun approccio \u00e8 il prodotto di un preciso ambiente culturale Quasi agli antipodi, la struttura americana \u00e8 stata invece fondata nel 1993, in un\u2019era molto favorevole alla sessualit\u00e0 e in un paese che si vanta dell\u2019uguaglianza fra cittadini in comunit\u00e0 estremamente diversificate. Il BDSM non era solo un termine ormai ben noto, ma anche uno stile di vita attraente bench\u00e9 un po\u2019 misterioso, celebrato dai media e nell\u2019arte. Le informazioni sulle varie pratiche erano abbondanti e abbastanza facilmente accessibili. Le citt\u00e0 pi\u00f9 grandi avevano club e associazioni a tema ben pubblicizzati, la scena leather aveva una gran visibilit\u00e0 e Internet aveva cominciato a mettere in collegamento appassionati di tutto il paese. Tenete a mente queste osservazioni mentre guardate i documentari, e noterete facilmente come ciascun approccio sia il risultato diretto della cultura che lo circonda, di cui riflette valori e norme. Possiamo anche immaginare quanto imbarazzante sarebbe un incontro fra Master R e madame Robbe-Grillet: dubito che si riuscirebbero a tollerare per pi\u00f9 di qualche secondo, e di certo non potrebbero condividere un momento di gioco per tutto l\u2019oro del mondo. Oltretutto per loro sarebbe un problema perfino comunicare, poich\u00e9 lei rifiuta di parlare altro dal francese di Parigi, mentre il video americano mostra come lui non sappia pronunciare correttamente nemmeno il nome francese della sua stessa attivit\u00e0.<\/p>\n Questi approcci non possono essere spostati dal loro contesto Detto questo, basta guardare pochi minuti di documentari per rendersi conto che Master R sarebbe assai infelice se davvero dovesse vivere in un castello europeo e seguirne gli austeri rituali dovendo abbandonare la sua beneamata musica country e le birrate con il football in TV. Mistress Grillet, abituata a mangiare il minimo indispensabile per mantenere la propria diafana silhouette \u2013 e mai davanti ad altri, cos\u00ec da non rovinare la propria aura con banali necessit\u00e0 umane \u2013 sarebbe altrettanto orripilata da tutti quei pasti in comune, dalle porzioni gigantesche e la plebea vicinanza dei corpi. L\u2019eros insolito \u00e8 universale La percezione sociale del sesso insolito si evolve molto velocemente<\/em> Non c\u2019\u00e8 un modo giusto di approcciarsi al BDSM Ieri, in un meraviglioso esempio di serendipit\u00e0, sono incappato in due cose del tutto indipendenti eppure deliziosamente collegabili. La prima era un post trolleggiante su un forum italiano dedicato al BDSM, nel quale una ragazza che scrive in terza persona esprimeva il proprio orrore per la mancanza di un \u201ccorretto protocollo\u201d durante un munch al […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_et_pb_use_builder":"","_et_pb_old_content":"","_et_gb_content_width":"","footnotes":""},"categories":[12,24,19,13,10,11],"tags":[],"class_list":["post-861","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-bdsm","category-cinema","category-cultura","category-mass-media","category-notizie","category-parafilie"],"yoast_head":"\n
\nIl secondo elemento \u00e8, a essere precisi, due diversi documentari sullo stile di vita BDSM. Making mistress More<\/em>, di Beverly Yuen Thompson, si pu\u00f2 guardare gratuitamente su Vimeo<\/em><\/a> e racconta la gestione de La domaine Esemar<\/em><\/a>, un luogo pubblicizzato come \u00abil pi\u00f9 antico chateau<\/em> di addestramento BDSM al mondo\u00bb. \u00a0The ceremony<\/em><\/a>, di Lina Mannheimer, si concentra invece sullo stile di dominazione dell\u2019ottantaquattrenne Catherine Robbe-Grillet, probabilmente la dominatrice pi\u00f9 venerata d\u2019Europa fin dai tardi anni \u201960 del secolo scorso.<\/p>\n
\nEsattamente agli antipodi Madame Robbe-Grillet \u00e8 invece stilosa e aristocratica come nessun\u2019altra. Ex attrice e romanziera, pur non essendosi mai abbassata a pubblicizzare la propria attivit\u00e0 vive davvero in un castelletto e coltiva un\u2019idea distaccata e ritualistica dei giochi di dominazione erotica. Per lei estetica ed eleganza sono fondamentali, al punto di accettare ormai alla sua presenza solamente sottomessi belli quanto modelli. \u00c8 il tipo di persona che ci si aspetta di trovare a giocare a scacchi contro qualche maestro internazionale \u2013 mentre conduce una conversazione filosofica in cui ciascuna brillante metafora viene commentata da una mossa appropriata sul tavoliere. Il tutto accompagnato da piccoli sorsi di vino impossibilmente prezioso da un calice di cristallo offerto su un vassoio da un maggiordomo muto.<\/p>\n
\n<\/em>La signora francese ha fatto i suoi primi passi nel mondo della dominazione erotica in una nazione ancora scossa dai postumi della seconda guerra mondiale e dai cambiamenti geopolitici. Schiacciata fra le superpotenze a est e ad ovest (per non parlare della Gran Bretagna, su a nord), per mantenere quel po\u2019 di grandeur <\/em>che le restava la Francia stava aggrappandosi disperatamente alla propria vecchia identit\u00e0 culturale. Questa comprendeva un forte senso delle classi sociali e un\u2019aristocrazia in declino. A tutt\u2019oggi in Francia gli annunci per la ricerca di partner usano spesso la sigla \u2018BCBG<\/em>\u2019<\/a>, che si tradurrebbe letteralmente come \u2018buono stile, buona classe\u2019 ma all\u2019atto pratico significa \u2018altoborghese ricco e schizzinoso\u2019 \u2013 un orgoglioso marchio di superbia inconcepibile nel resto del mondo. In quel contesto storico le apparenze giocavano un ruolo fondamentale nel rinforzare la propria condizione sociale, pertanto l\u2019attenzione a rituali e dettagli assumeva una particolare importanza.
\nBisogna inoltre ricordare che la distinzione fra BDSM e sadomasochismo patologico fosse ancora ben l\u00e0 da venire. Adottare un approccio stilizzato e intellettualistico all\u2019eros costituiva un ottimo modo per distinguersi dai raptus violenti di pazzi e criminali. Senza siti web o manuali da cui imparare, avere gerarchie formali assicurava oltretutto che le informazioni tecniche venissero trasferite correttamente ai nuovi arrivati. Infine, nascondere uno stile di vita trasgressivo dietro una patina di rispettabilit\u00e0 filosofica e rituale offriva un minimo di protezione sociale in un\u2019epoca in cui avere una cattiva reputazione poteva rovinare per sempre la vita di una donna.<\/p>\n
\nL\u2019approccio de La domaine <\/em>\u00e8 inoltre frutto di una cultura fortemente empatica, in cui comunicare e prendersi cura del benessere di tutti viene incoraggiato attivamente, cos\u00ec come rapportarsi alla persona dietro ogni ruolo lavorativo o di altro tipo. Si tratta di un contesto che conosciamo tutti piuttosto bene, quindi non mi ci dilungher\u00f2 sopra. Vale tuttavia la pena di notare alcuni suoi concetti chiave: integrare ogni aspetto della propria personalit\u00e0 viene considerato un obiettivo desiderabile, si preferiscono i contenuti alle apparenze, e l\u2019apertura nei rapporti viene vista come una virt\u00f9.<\/p>\n
\n<\/em>Le diverse interpretazioni del BDSM non sono solo il prodotto delle culture in cui sono nate, ma una parte di esse. Le incompatibilit\u00e0 reciproche non si fermano infatti ai protagonisti dei documentari: pensate al ribrezzo che proverebbero molti \u201cpervertiti\u201d francesi verso quei rozzi yankee e i loro comportamenti chiassosi ed eccessivamente amichevoli \u2013 o all\u2019indignazione degli americani nei confronti del distacco e dei modi iperformali della dominatrice europea!
\nL\u2019eros ha sempre idealizzato le terre e le culture straniere, rappresentandole come paradisi di sensualit\u00e0. In realt\u00e0 si tratta per\u00f2 solamente della speranza non troppo nascosta che qualcuno, da qualche parte, si stia divertendo pi\u00f9 di noi poich\u00e9 l\u2019insoddisfazione sessuale \u00e8 un\u2019altra costante di tutte le epoche. Dopotutto l\u2019eccitazione si nutre di novit\u00e0, e annoiarsi di ci\u00f2 che abbiamo a portata di mano non sorprende nessuno. Ecco perch\u00e9 una casa mobile di New York si \u00e8 data un nome da fiaba d\u2019oltreoceano, e perch\u00e9 nel 2014 una donna aspiri ancora a uno stile di vita da fine Ottocento idealizzato.<\/p>\n
\nMi azzardo a dire che queste osservazioni non si applichino solo agli esempi specifici in questione, ma restino vere in generale. Lo si vede per esempio nel modo in cui la scena gay cambia di paese in paese, in come i giochi fetish vengano vissuti nelle varie nazioni, o anche in come ci sembri alieno il kinbaku<\/em><\/a> praticato in Giappone da giapponesi, nonostante tutti i video e i corsi occidentali che possiamo aver visto. La concezione distorta del BDSM occidentale in Cina<\/a> rappresenta un altro esempio brillante di tali differenze.<\/p>\n
\n<\/em>Detto tutto ci\u00f2, i diversi approcci dei nostri protagonisti mi hanno ricordato ancora una volta quanto universali siano le sessualit\u00e0 insolite. Indipendentemente da quanto distanti possano apparire, entrambi inseguono lo stesso archetipo di squilibrio di potere erotizzato. O, in parole pi\u00f9 semplici: gli scenari sessuali con padroni e schiavi sono e sono sempre stati parte della natura umana. Non si tratta di una scoperta particolarmente rivoluzionaria. Gli storici e gli etnografi trovano continuamente tracce di \u201ccomportamenti trasgressivi\u201d risalenti a ogni periodo della storia dell\u2019umanit\u00e0, dall\u2019antica Grecia ai tempi moderni<\/a>.
\nIl BDSM e le altre fantasie erotiche sono in fondo ci\u00f2 che distingue la sessualit\u00e0 umana da quella di specie meno evolute. Tutti gli animali si riproducono; pochissimi fanno sesso ricreativo; nessuno tranne (alcuni) umani sa concepirlo come qualcosa di diverso dal puro strofinamento di genitali. Quando la capiremo una volta per tutte che l\u2019eros estremo non \u00e8 \u201cstrano\u201d, ma una celebrazione della grandezza della nostra specie?<\/p>\n
\nAll\u2019anagrafe madame Robbe-Grillet e Master R sono separati da appena quarant\u2019anni. Sotto molti punti di vista \u00e8 un tempo piuttosto breve, eppure \u00e8 stato sufficiente a modificare completamente la percezione sociale dei giochi erotici che praticano. Come dicevamo prima, quando la dominatrice francese si \u00e8 affacciata a questo ambiente avere fantasie BDSM era ancora motivo sufficiente per essere rinchiusi in manicomio, se si era nati nella classe sociale sbagliata. Oggi la stessa cosa si \u00e8 tramutata in una moda fighetta che vende milioni di libri in tutto il mondo<\/a>.
\nIo per primo avevo l\u2019impressione che si trattasse soprattutto di una conseguenza dell\u2019arrivo del Web \u2013 ma pare proprio che mi sbagliassi. In effetti, leggendo The pleasure\u2019s all mine \u2013 A history of perverse sex<\/em><\/a> di Julie Peakman ho scoperto con quale velocit\u00e0 l\u2019accettazione dei comportamenti sessuali sia sempre cambiata attraverso gli anni \u2013 di solito ogni mezzo secolo o gi\u00f9 di l\u00ec. Chi pu\u00f2 dire come verranno percepiti il BDSM e le altre devianze ora della fine del ventiduesimo secolo? Ad\u00a0 azzardare previsioni, si direbbe, si fanno sempre pessime figure.<\/p>\n
\n<\/em>Al di l\u00e0 di tutte le pomposissime conclusioni sopra elencate, la lezione (o, si spera, il ripasso) pi\u00f9 importante che si impara guardando quei documentari uno dopo l\u2019altro \u00e8 probabilmente il semplice fatto che non vi sia un Modo Giusto di godersi il BDSM. O, per essere pi\u00f9 precisi, naturalmente ci sono delle basi comuni di rispetto reciproco, sicurezza, competenza, dedizione e cos\u00ec via \u2013 compreso il sempre citato principio dell\u2019SSC<\/a> \u2013 ma poi il gioco pu\u00f2 prendere la forma pi\u00f9 adatta alle necessit\u00e0, i gusti e le idee dei partecipanti. Chi vi si dedica occasionalmente limitandosi a un leggero gioco di ruolo non \u00e8 meno \u201cvero\u201d degli esperti di 24\/7 estremo<\/a>.
\nIl che ci riporta alla discussione da cui eravamo partiti con questo post. Che dire del presunto \u201cprotocollo BDSM\u201d tanto elogiato da quella ragazza e da innumerevoli siti di sprovveduti? Che le storie sulla \u201cVecchia Guardia\u201d e le \u201ccase d\u2019addestramento\u201d siano solo leggende<\/a> dure a morire \u00e8 gi\u00e0 stato pi\u00f9 che dimostrato indipendentemente da quanto vengano ripetute. L\u2019esistenza di un unico protocollo cui si dovrebbero conformare tutte le relazioni di sottomissione \u00e8 altrettanto assurdo. Createvene pure uno tutto vostro, se volete, ma non cercate di imporlo ad altri che probabilmente ne sanno pi\u00f9 di voi. Oppure, ora che ci penso, fatelo pure. Come abbiamo appena visto, c\u2019\u00e8 il rischio che si adatti bene all\u2019ambiente culturale e influenzi il modo in cui le generazioni a venire vedano questi giochi. Almeno per qualche anno.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"