{"id":840,"date":"2017-10-31T00:00:00","date_gmt":"2017-10-30T23:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2017\/10\/31\/quellavoltache\/"},"modified":"2017-10-31T00:00:00","modified_gmt":"2017-10-30T23:00:00","slug":"quellavoltache","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/quellavoltache\/","title":{"rendered":"#Quellavoltache magari possiamo cambiare le cose"},"content":{"rendered":"
Le guerre non sono mai divertenti. Per nessuno: nemmeno per chi alla fine in qualche modo le vince \u2013 figuriamoci per quelli che hanno la sfortuna di ritrovarsi presi in mezzo, fra i proiettili di un esercito e le cariche dell\u2019altro. Salvo che siate asceti arroccati in qualche eremo \u2013 nel qual caso state visitando il sito sbagliato \u2013 dovreste esservi accorti che recentemente le tensioni che sobbollivano da tempo riguardo le questioni di genere sono esplose arrivando finalmente in cronaca e sotto i riflettori. Il casus belli<\/em> \u00e8 stato, come spesso capita, un evento tutto sommato minore. Il 5 ottobre sul New York Times<\/em> \u00e8 uscita un\u2019inchiesta<\/a> che, grazie anche alle testimonianze di alcune attrici famose, ha denunciato decenni di molestie e abusi compiuti dal produttore cinematografico Harvey Weinstein nei confronti di innumerevoli donne. Nel mondo del cinema il concetto di casting couch<\/em><\/a> – <\/em>cio\u00e8 del far carriera in cambio di favori sessuali – \u00e8 un segreto di Pulcinella fin dai tempi di Charlie Chaplin<\/a>, eppure il caso ha assunto subito dimensioni impressionanti portando al rapido licenziamento di Weinstein<\/a> nonostante i suoi tentativi di insabbiare tutto. A fare la differenza hanno contribuito sia l\u2019accanimento dei media che le dichiarazioni di un numero sempre crescente di star che, seguendo l\u2019esempio delle prime, hanno raccontato di avere subito comportamenti simili.<\/p>\n La vicenda si sarebbe per\u00f2 fermata sulle pagine scandalistiche se il fenomeno non avesse travalicato i confini di Hollywood, ispirando le denunce di innumerevoli donne comuni. Spronato dall\u2019attrice Alyssa Milano, oltre mezzo milione di persone<\/a> ha dichiarato online di avere subito molestie usando l\u2019hashtag #metoo<\/em><\/a> (lett. \u2018pure io\u2019) in meno di 24 ore. Iniziative analoghe sono quindi spuntate in tutto il mondo, dimostrando l\u2019universalit\u00e0 del problema: il tag italiano, per esempio, \u00e8 #quellavoltache<\/em><\/a>, e al momento di scrivere \u00e8 stato usato 23.000 volte solo su Twitter<\/em>. Qualunque sia la nazione, i numeri non smettono di salire.<\/p>\n Anche senza tenere conto di tutti i casi non dichiarati \u00e8 evidente che la situazione sia orribile \u2013 soprattutto perch\u00e9 rappresenta solo una piccola parte delle discriminazioni e delle violenze cui viene esposta chi nasce femmina. In questo periodo sto lavorando a un libro sull\u2019educazione alla sessualit\u00e0, e le ricerche mi hanno messo di fronte alla vita francamente spaventosa che attende una bambina italiana media. Ecco in anteprima un estratto dalle pagine in cui ho raccolto i dati salienti:<\/p>\n Poich\u00e9 solo il 15% delle scuole nel mondo<\/em><\/a> ha un programma di educazione alla sessualit\u00e0, e in Italia pressoch\u00e9 nessun genitore parla realisticamente di sesso e affettivit\u00e0 con i figli, la sua unica formazione deriver\u00e0 dalla pornografia<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n La prima esposizione a immagini porno avverr\u00e0 fra i 9 e gli 11 anni<\/strong> online<\/a>, probabilmente su smartphone<\/a><\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Il primo messaggio diretto specificamente a lei con contenuti sessuali espliciti arriver\u00e0 a 12 anni<\/strong><\/a>. Col tempo arriver\u00e0 a considerarlo normale, perch\u00e9 nel 7,1% dei casi la cosa si evolver\u00e0 in vero e proprio stalking<\/a> prima che compia 17 anni<\/strong> e peggiorer\u00e0 ancora crescendo, dato che queste persecuzioni colpiscono ben il 16,1% delle donne<\/a><\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Il primo rapporto sessuale completo avverr\u00e0 attorno ai 15 anni<\/strong><\/a> con un ragazzo di tre o quattro anni pi\u00f9 grande. Poich\u00e9 entrambi non avranno ricevuto alcuna formazione realistica<\/a> a riguardo, pi\u00f9 che dimostrarsi affetto lo vivranno come una performance atletica e di \u201csuperamento dei limiti\u201d, proprio come nei video porno di cui saranno ormai esperti<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n L\u2019ignoranza le creer\u00e0 pi\u00f9 problemi di quanto si possa immaginare. \u00c8 infatti probabile – nel 56% dei casi, a voler essere precisi – che non si faccia un\u2019idea chiara di come siano fatti e funzionino i suoi stessi genitali, nemmeno in et\u00e0 adulta<\/strong>. Anche per questo \u00e8 facile che finisca col pensare, come 6,6 sue connazionali su 10<\/a>, che durante i rapporti sessuali sia normale provare dolore<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n \u00c8 praticamente certo (91% delle donne) che nessuno si preoccuper\u00e0 di fornirle sufficienti informazioni sulla contraccezione. Non c\u2019\u00e8 quindi da stupirsi se una sua esperienza sessuale su cinque avverr\u00e0 senza anticoncezionali. Addirittura, nell\u201985% dei casi non user\u00e0 alcuna protezione<\/strong> da potenziali malattie a trasmissione sessuale (Fonte: Eurisko<\/a>)<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Anche nella migliore delle ipotesi, se a un certo punto vorr\u00e0 avere figli la attendono una possibilit\u00e0 su cinque di subire violenze e maltrattamenti perfino durante il parto<\/a><\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Essere femmina la esporr\u00e0 inoltre al rischio costante di subire molestie o vera e propria violenza sessuale. Le probabilit\u00e0 sono del 10,6% prima dei 16 anni<\/strong><\/a>, dopodich\u00e9 aumentano al 27%. Nel corso della vita avr\u00e0 un 21% di probabilit\u00e0<\/a> di essere costretta a compiere atti sessuali contro la sua volont\u00e0, nel 62,7% dei casi per mano del partner o di un ex, che il 40% delle volte le causer\u00e0 ferite<\/a><\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Nel malaugurato caso in cui dovesse ricadere nelle percentuali sopra indicate, purtroppo sar\u00e0 cos\u00ec spaventata e sfiduciata da denunciare la cosa solo nel 7% dei casi<\/strong><\/a>, rendendo molto difficile misurare e contrastare le violenze<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n<\/ul>\n Potrei continuare a snocciolare numeri, ma gi\u00e0 questi bastano per comprendere come eventi del genere non potranno che segnarla psicologicamente, provocando danni anche seri alla sua autostima e a come si percepir\u00e0 sia nel corpo che nel valore come persona. La sua identit\u00e0 sessuale ne verr\u00e0 talmente traumatizzata da divenire per lei pi\u00f9 un problema che un piacere, esponendola fra l\u2019altro a una pericolosa vulnerabilit\u00e0 affettiva. Essere nata femmina ha cominciato a darle svantaggi sociali fin dal primo giorno di scuola, dove la met\u00e0 delle studentesse<\/strong> \u00e8 vittima di bullismo che nel 9,1% dei casi si ripete con cadenza settimanale<\/a><\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n Finiti gli studi le cose peggioreranno. L\u2019italiana media guadagner\u00e0 infatti appena il 51%<\/strong> di un suo coetaneo maschio, e avr\u00e0 solo il 27% <\/strong>di possibilit\u00e0 di raggiungere un ruolo di potere economico o politico. (Fonte: World Economic Forum<\/a>)<\/p><\/blockquote>\n<\/li>\n<\/ul>\n I tanti riferimenti alla sessualit\u00e0 che avete appena letto dipendono dall\u2019impostazione del libro che sto scrivendo, ma il concetto di fondo \u00e8 che anche nel 2017 e in un paese del Primo Mondo come l\u2019Italia nascere femmina sia un forte handicap sociale, semplicemente perch\u00e9 \u00e8 la societ\u00e0 stessa a descrivere la femminilit\u00e0 come un mistero e le donne come individui di serie B. Eh gi\u00e0, perch\u00e9 da parte maschile le reazioni mediatiche pi\u00f9 frequenti si possono riassumere con \u00abvabbe\u2019, ma non fate scenate isteriche\u00bb; \u00abse \u00e8 sempre andata cos\u00ec conviene farsene una ragione\u00bb; \u00abmi spiace, ma adesso ho cose pi\u00f9 importanti di cui occuparmi\u00bb e il sempreverde \u00abdai, che lo sapete che in fondo \u00e8 colpa vostra<\/a>\u00bb. Naturalmente non mancano gli uomini che abbiano espresso pensieri pi\u00f9 illuminati (o almeno non cos\u00ec stupidi)\u2026 per\u00f2 per tanti motivi legati soprattutto al funzionamento della macchina dell\u2019informazione appaiono una netta minoranza. Cos\u00ec irrilevante, a dirla tutta, da essere gi\u00e0 da anni una vera e propria barzelletta sotto forma del tormentone \u2018not all men<\/em><\/a>\u2019 \u2013 che grossomodo significa \u2018\u00e8 inutile che vi chiamiate fuori, perch\u00e9 tanto tutti gli altri si comportano comunque in modi inaccettabili\u2019.<\/p>\n Stando cos\u00ec le cose, \u00e8 comprensibile allora che si stia assistendo a un ritorno del femminismo radicale<\/a> di cinquant\u2019anni fa, quello che sosteneva che l\u2019impostazione patriarcale della societ\u00e0 non si possa cambiare se non attraverso lo scontro fra i generi. Dopotutto, se il potere \u00e8 in mano a porci ipocriti senza interesse ad aprire un dialogo che metterebbe a repentaglio i loro privilegi, come altro li si pu\u00f2 convincere a cederne una parte per arrivare a una vera eguaglianza fra i sessi? Grazie al cielo oggi i toni sono generalmente pi\u00f9 civili e razionali di quelli delle veterofemministe<\/a> di quand\u2019ero bambino, ma in tanti articoli e materiale in Rete \u00e8 difficile non notare una velata chiamata alle armi.<\/p>\n “Ogni oppressione crea uno stato di guerra”<\/p><\/div>\n In un certo senso stupirebbe il contrario: oltre al \u201cvecchio\u201d caso del Gamergate<\/em><\/a>, nel frattempo sono spuntate vicende di molestie nel settore della cultura digitale<\/a> e perfino durante i vertici del Parlamento Europeo<\/a>, dimostrando l\u2019esistenza di un fenomeno pervasivo, presente in ogni ambiente e a ogni livello. Pi\u00f9 le denunce aumentano, pi\u00f9 l\u2019atmosfera si fa bellicosa. Perfino un giornale inappuntabile come il Guardian<\/em> ha pubblicato una \u201cguida a come trattare meglio le donne\u201d<\/a> che si trattiene a stento dal mandare affanculo tutti i lettori maschi, mentre certe aree dei social network si stanno comportando secondo il solito copione ultrapopulista, e sguazzano nel fomentare la voglia di conflitto. E qui cominciano i guai \u2013 anzitutto per me.<\/p>\n Il fatto \u00e8 che vorrei permettermi di dire la mia, ma in questo clima culturale essere nato portatore sano di pisello mi mette automaticamente dalla parte del torto per molte signore gi\u00e0 \u2013 giustamente, lo ripeto \u2013 coi nervi a fior di pelle. Il mio peccato originale ha un nome: mansplaining<\/em><\/a>. <\/em>Questo neologismo inglese indica l\u2019atteggiamento supponente di quegli uomini che pretendono di spiegare il mondo a donne che spesso ne sanno pi\u00f9 di loro. E con che coraggio allora posso aspettarmi di essere ascoltato su una questione come questa? Quel che mi preoccupa, signore, \u00e8 che questo momento senza precedenti di denuncia e di attenzione su un problema gravissimo vada sprecato o addirittura si ritorca contro il legittimo desiderio di una vera eguaglianza di generi. Per mandare tutto in vacca \u00e8 sufficiente continuare l\u2019attuale escalation di toni e cedere alla tentazione di ridurre tutto a uno stupido \u2018donne contro uomini\u2019. In fondo, non c\u2019\u00e8 nulla di pi\u00f9 facile che generalizzare – soprattutto in questa epoca di comunicazione avvilita quasi sempre a tifoseria.<\/p>\n Fidatevi della stretta allo stomaco che sta sentendo il mio cromosoma Y\u2026 Se questa sensazione di dovermi mettere sulla difensiva la sto vivendo io, che l\u2019eguaglianza la insegno tutti i giorni e su questi temi ho la coscienza pulita, l\u00e0 fuori ci sono un sacco di ometti che guardano ai vostri hashtag come al presagio dell\u2019armageddon. E no, non \u00e8<\/em> una cosa fica; non \u00e8 una giusta vendetta, ma solo un gran pericolo. Perch\u00e9 \u00e8 chiaro. Esclusa qualche fronda di berluscon-trumpisti, chi mai si azzarderebbe ad ammettere: \u00abio le donne le preferisco zitte, in cucina e a star dietro ai miei <\/em>figli, o tirate a lucido per divertirmici senza tante rotture di palle quando mi va\u00bb? Ma se per caso fossero le femmine stesse a dichiarare guerra\u2026 beh, difendersi \u00e8 lecito, no? Evitare la rissa tuttavia non vuol dire rassegnarsi a subire. Semplicemente, significa spostare lo scontro su altri terreni \u2013 magari facendoci anche una miglior figura. Perch\u00e9, lasciatevelo dire, in tutta questa storia c\u2019\u00e8 un aspetto che fa proprio cascare le braccia. Concedetemi allora di fare una modesta proposta. Anche se \u00e8 difficile, spostate l\u2019obiettivo di questo conflitto. Non invocate i diritti, la dignit\u00e0, il rispetto delle donne\u2026 ma di tutti<\/em>. Cosa c\u2019\u00e8 di strano, in fondo? Se si vuole cambiare una narrativa bisogna avere la prontezza di spirito di essere le prime a uscirne. Non solo nel considerarsi parte di \u201ctutti\u201d anzich\u00e9 vedersi come una specifica categoria genetica, ma anche nelle forme della protesta. Non \u00abnoi contro loro\u00bb ma \u00abtutti insieme\u00bb; non con il linguaggio francamente ridicolo dell\u2019attivismo duro e puro (sapevate che si dovrebbe dire LGBTQQIP2SAA<\/a>?) ma usando parole semplici; non con impalpabili like <\/em>sui social network ma con un lavoro concreto e metodico a livello istituzionale. E, soprattutto, non oggi.<\/p>\n Ferme! Prima di indignarvi per l\u2019ultima frase lasciatemi chiarire. Non sto suggerendo di rimandare la rivoluzione<\/a>, ma di farla bene<\/em>. Il fatto \u00e8 che, nell\u2019irruenza del momento, qui si \u00e8 scambiato il sintomo per la malattia: come dicevo nell\u2019estratto all\u2019inizio dell\u2019articolo tutti gli abusi, le molestie e le discriminazioni non sono infatti il problema in s\u00e9, ma l\u2019espressione di un dogma di fondo molto pi\u00f9 grande. Se con la repressione non si ottiene nulla e, come dice il proverbio, le cose fatte in fretta non durano nel tempo, l\u2019unica soluzione a mio avviso davvero efficace sta nell\u2019educazione \u2013 e ne abbiamo le prove perch\u00e9 anche la situazione attuale \u00e8 frutto di una specifica educazione, per quanto pessima. I problemi che vengono denunciati in questo periodo derivano tutti dal fatto che, da secoli, il tab\u00f9 sulla sessualit\u00e0 impedisce un\u2019educazione non solo su come funzioni il corpo femminile \u2013 etichettando cos\u00ec la donna come una creatura inconoscibile \u2013 ma anche sull\u2019affettivit\u00e0 e i rapporti fra i generi. Come ci si pu\u00f2 aspettare una societ\u00e0 equa se fin da piccoli sia maschi che femmine vengono abituati a una retorica di preda e predatore, di conquista e possesso anzich\u00e9 di sereno rapporto fra esseri umani? C\u2019\u00e8 tuttavia un lato sgradevole della medaglia: perch\u00e9 questo piano funzioni \u00e8 necessario ragionare a lungo termine. Prima bisogner\u00e0 infatti far recepire le direttive europee alle istituzioni e formare gli educatori stessi; poi ci saranno almeno due generazioni di bambini che verranno educati all\u2019eguaglianza, ma si dovranno scontrare con famiglie e con una societ\u00e0 che ancora ragiona in termini di \u201csesso debole\u201d; poi si dovr\u00e0 fare i conti con il retaggio culturale del passato e con i suoi inevitabili restauratori\u2026 e solo allora, finalmente, potremo goderci una nazione e un mondo in cui tutti abbiano gli stessi diritti e \u2018#quellavoltache\u2019 verr\u00e0 guardato con lo stesso orrore con cui vediamo oggi la tratta degli schiavi, il colonialismo o i lager.<\/p>\n \u00c8 un percorso purtroppo lungo, che in nessuna sua fase prevede guerre fra sessi o vuote petizioni online. Le denunce e le campagne sono il carburante necessario per sensibilizzare la societ\u00e0 e non devono fermarsi, ma il vero lavoro \u00e8 un altro e sta appena cominciando. Si spezza il cuore a dirlo, ma dubito che ne vedremo i risultati. Per\u00f2 oggi si pu\u00f2 scegliere che cosa fare: abbandonarsi alla rabbia e a un conflitto inutile, oppure riconoscere il problema, tirarsi su le maniche e \u2013 tutti insieme \u2013 cominciare a cambiare il mondo in modo efficace. Per noi, certo, ma soprattutto per chi verr\u00e0 dopo.<\/p>\n E questo \u00e8 quanto. Ora prender\u00f2 un bel respiro profondo, cliccher\u00f2 il tasto \u2018Pubblica\u2019 e sar\u00f2 fuori dalla trincea, sperando di schivare le inevitabili bombe di questa guerra assurda. Dovessi cadere, dite alle mie donne che le ho amate tanto, tutte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Le guerre non sono mai divertenti. Per nessuno: nemmeno per chi alla fine in qualche modo le vince \u2013 figuriamoci per quelli che hanno la sfortuna di ritrovarsi presi in mezzo, fra i proiettili di un esercito e le cariche dell\u2019altro. 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Da un po\u2019 di tempo per\u00f2 \u00e8 proprio cos\u00ec che mi sento. Protetto \u2013 ma mica troppo \u2013 in una trincea sempre pi\u00f9 fragile, col bisogno di fare qualcosa ma la certezza che basti sporgere un po\u2019 la testa per rimanere falciato. E intanto la guerra continua, ogni giorno pi\u00f9 feroce. Logico quindi che venga il momento di prendere il coraggio a due mani, mettersi l\u2019incoscienza in tasca e tentare il tutto per tutto. Oggi si parla di cose pi\u00f9 serie del solito, tipo gender gap <\/em>e violenza di genere<\/a>.<\/p>\n\n
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E non \u00e8 finita qui perch\u00e9, oltre a essere tormentata dalle difficolt\u00e0 personali, la sua vita soffrir\u00e0 di riflesso pure una brutta serie di pericoli sociali: sessismo, violenza di genere, malattie a trasmissione sessuale, discriminazioni affettive e altro ancora. Anche qui la radice comune sta nella mancanza collettiva di un\u2019educazione alla sessualit\u00e0, il cui costo per gli individui e la comunit\u00e0 \u00e8 incalcolabile. Vi cito solo tre dati:<\/p>\n<\/blockquote>\n\n
Ma mettiamo da parte le statistiche e concentriamoci piuttosto su quel vorticoso giramento di scatole che avete provato leggendole, senza che sia nemmeno stato tirato in ballo il discorso sul \u201cfemminicidio<\/a>\u201d o altre simili mostruosit\u00e0. Quell\u2019esasperazione \u00e8 la stessa che ha fatto decollare gli hashtag e scrivere un\u2019infinit\u00e0 di articoli di analisi, denuncia e incitamento a cambiare le cose. Tutti, guarda caso, scritti da donne.<\/p>\n
A complicare le cose c\u2019\u00e8 il fatto che pratico BDSM e addirittura ne ho fatto il fulcro del mio lavoro<\/a>. Se, come spesso capita, l\u2019unica idea che ne ha l\u2019interlocutore deriva da Cinquanta sfumature<\/em><\/a> o peggio, anche se avessi la saggezza di Mos\u00e8 verrei comunque bollato come \u201cporco, deviato e magari violento\u201d. Non proprio la posizione ideale per dialogare alla pari.
Sono troppo prevenuto? Forse. Pu\u00f2 darsi che in realt\u00e0 la conversazione sulle prevaricazioni di genere non sia cos\u00ec tossica e feroce quanto la percepisco; niente esclude che l\u2019aggressivit\u00e0 delle opinioniste sia solo una mia esagerazione; \u00e8 possibilissimo che i pregiudizi che temo derivino solo da proiezioni che nulla hanno a che fare con la vera apertura mentale delle donne cui desidero rivolgermi. A dire la verit\u00e0, lo spero. Ma tanta ansia evidenzia un aspetto sostanziale del discorso.<\/p>\n
Dal loro punto di vista questa campagna di visibilit\u00e0 che cresce ogni giorno fino a non poter essere pi\u00f9 ignorata equivale a una minaccia gravissima. Di perdere privilegi; di non potere pi\u00f9 disporre di met\u00e0 della popolazione mondiale; di dover mettere in discussione interi pilastri su cui si fondano la loro identit\u00e0 e i rapporti con i loro simili; di venire costretti a cambiare linguaggio; di rischiare punizioni per comportamenti che considerano\u201cnormali\u201d; di farsi imporre responsabilit\u00e0 che hanno sempre ignorato\u2026 la lista potrebbe andare avanti a lungo, ma credo ci siamo capiti. Naturalmente non c\u2019\u00e8 una cabala segreta del Grande Complotto Patriarcale (o meglio: c\u2019\u00e8, ma solo in covi di estremisti tipo talibani e preti cattolici). Non c\u2019\u00e8 neanche l\u2019intenzione consapevole di opprimere le donne, ma solo la paura fottuta di dover rinunciare alla supremazia e al controllo nei rapporti fra i sessi, che in questi tempi di incertezze erano rimasti l\u2019unica area in cui sentirsi almeno un po\u2019 al sicuro. La maggior parte di loro non ha nemmeno razionalizzato cosa stia accadendo, ma istintivamente sta preparandosi a fare ci\u00f2 che gli viene meglio: combattere l\u2019avversario e sconfiggerlo. Basta solo avere la scusa della provocazione \u201cgiusta\u201d.<\/p>\n
E le difese sappiamo benissimo come sono fatte. La violenza<\/a> la usano solo i pi\u00f9 ignoranti. Gli altri si affidano alla ridicolizzazione delle accuse<\/a>, al rovesciamento della colpa<\/a>, alla resistenza istituzionalizzata<\/a> alle istanze, alle menzogne insegnate come verit\u00e0<\/a>, agli abusi legalizzati<\/a>, alla strumentalizzazione della religione<\/a>, all\u2019oggettificazione metodica<\/a> che viene tanto interiorizzata da creare aberrazioni quali il fenomeno delle mamme pancine<\/a>. Tutti strumenti saldamente in mano alla fazione maschile, che possono diventare cento volte pi\u00f9 opprimenti in un batter d\u2019occhio e per vincere una guerra sono pi\u00f9 che sufficienti.<\/p>\n
Pi\u00f9 la protesta va avanti, pi\u00f9 si polarizza, pi\u00f9 le vittime assomigliano ai persecutori. Nella fattispecie, ci\u00f2 che vedo \u00e8 che salvo rarissime note a pie\u2019 di pagina gli argomenti sono estremamente autoreferenziali: \u2018i diritti delle donne\u2019, \u2018il rispetto per le donne\u2019, \u2018la dignit\u00e0 delle donne\u2019 e cos\u00ec via. Che \u00e8 giustissimo, per carit\u00e0 \u2013 per\u00f2 dimentica per strada tutti gli altri. Dove sono finiti la dignit\u00e0 e il rispetto per tutte quelle categorie vittimizzate che vediamo ogni giorno nei notiziari e attorno a noi?
Lo so che l\u2019intenzione non \u00e8 difendere solo il proprio proverbiale orticello fregandosene di minorenni, immigrati, minoranze, trans, precari e cos\u00ec via. Ma pi\u00f9 urlate forte la parola \u2018donna\u2019, pi\u00f9 il resto del mondo capisce \u2018solo<\/em> la donna\u2019 e pi\u00f9 quel patriarcato che volete cancellare vi inquadra nei suoi mirini, pronto a colpire. \u00c8 un istinto naturale: quando metti un animale all\u2019angolo, la paura lo rende iperaggressivo e lo fa appigliare a qualsiasi opportunit\u00e0 pur di tornare al sicuro.<\/p>\n
<\/p>\n
Facciamo un esempio pratico. Perfino il politicante ultraconservatore di turno, quello capace di trovare mille giustificazioni per le discriminazioni di genere \u00abperch\u00e9 i rapporti fra i sessi sono sempre stati cos\u00ec\u00bb non avrebbe alcuna possibilit\u00e0 di ribattere alla richiesta di leggi severe contro le molestie di tutti<\/em>. Magari potrebbe negare che le donne vengano molestate, ma ve lo immaginate a dichiarare che si oppone a una legislazione che protegga gli uomini dagli abusi sessuali? E voil\u00e0: approvata una norma universale, a beneficiarne sono quelle che ne avevano pi\u00f9 bisogno fin dall\u2019inizio.
Se serve una dimostrazione, basta pensare al precedente storico delle famigerate \u201cdimissioni in bianco\u201d obbligatorie che venivano usate per licenziare ingiustamente le dipendenti in gravidanza. Decenni di proteste e proposte non hanno ottenuto nulla \u2013 finch\u00e9 non \u00e8 stata proposta una legge per regolamentare le dimissioni di qualsiasi<\/em> lavoratore che impedisse tramite una banalit\u00e0 formale<\/a> questa forma di ricatto, risolvendo finalmente la questione. Ingiusto, senza dubbio ma comunque efficace.<\/p>\n
E allora certo, si potrebbe scatenare la guerra dei sessi. Abbiamo visto che le donne probabilmente ne uscirebbero sconfitte e messe ancor peggio di quanto stiano ora, ma con un volo di fantasia si pu\u00f2 pure immaginare il contrario e che domani scatti improvvisamente una ginarchia illuminata di perfetta uguaglianza. Che per\u00f2 durerebbe appena pochi anni, perch\u00e9 la mal-educazione e il conflitto di fondo resterebbero in agguato, pronti ad avvelenare le generazioni future. Oppure si pu\u00f2 affrontare il problema alla radice e toglierlo da torno una volta per tutte. \u00a0\u00a0<\/p>\n
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L\u2019alternativa \u00e8 allora cambiare educazione: non potendoci fidare dell\u2019intelligenza dei genitori che ormai hanno interiorizzato un modo di ragionare obsoleto, dobbiamo far s\u00ec che siano le scuole a insegnare ai nostri figli che \u2013 proprio come si diceva poco fa \u2013 ogni persona ha gli stessi diritti delle altre, indipendentemente dal suo sesso, genere, colore, etnia, abilit\u00e0 ed et\u00e0. Non \u00e8 un concetto difficile, non \u00e8 strano ed \u00e8 pure eminentemente cristiano per la buona pace dei fondamentalisti religiosi<\/a>. Guarda caso, \u00e8 oltretutto esattamente ci\u00f2 che \u00e8 previsto si faccia per legge<\/a> in tutta Europa\u2026 se solo non dovessimo sottostare alle isterie in malafede di chi si arricchisce paventando la terribile \u201cminaccia gender\u201d.<\/p>\n