{"id":840,"date":"2017-10-31T00:00:00","date_gmt":"2017-10-30T23:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2017\/10\/31\/quellavoltache\/"},"modified":"2017-10-31T00:00:00","modified_gmt":"2017-10-30T23:00:00","slug":"quellavoltache","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/quellavoltache\/","title":{"rendered":"#Quellavoltache magari possiamo cambiare le cose"},"content":{"rendered":"

Le guerre non sono mai divertenti. Per nessuno: nemmeno per chi alla fine in qualche modo le vince \u2013 figuriamoci per quelli che hanno la sfortuna di ritrovarsi presi in mezzo, fra i proiettili di un esercito e le cariche dell\u2019altro.
Da un po\u2019 di tempo per\u00f2 \u00e8 proprio cos\u00ec che mi sento. Protetto \u2013 ma mica troppo \u2013 in una trincea sempre pi\u00f9 fragile, col bisogno di fare qualcosa ma la certezza che basti sporgere un po\u2019 la testa per rimanere falciato. E intanto la guerra continua, ogni giorno pi\u00f9 feroce. Logico quindi che venga il momento di prendere il coraggio a due mani, mettersi l\u2019incoscienza in tasca e tentare il tutto per tutto. Oggi si parla di cose pi\u00f9 serie del solito, tipo gender gap <\/em>e violenza di genere<\/a>.<\/p>\n

Salvo che siate asceti arroccati in qualche eremo \u2013 nel qual caso state visitando il sito sbagliato \u2013 dovreste esservi accorti che recentemente le tensioni che sobbollivano da tempo riguardo le questioni di genere sono esplose arrivando finalmente in cronaca e sotto i riflettori. Il casus belli<\/em> \u00e8 stato, come spesso capita, un evento tutto sommato minore. Il 5 ottobre sul New York Times<\/em> \u00e8 uscita un\u2019inchiesta<\/a> che, grazie anche alle testimonianze di alcune attrici famose, ha denunciato decenni di molestie e abusi compiuti dal produttore cinematografico Harvey Weinstein nei confronti di innumerevoli donne. Nel mondo del cinema il concetto di casting couch<\/em><\/a> – <\/em>cio\u00e8 del far carriera in cambio di favori sessuali – \u00e8 un segreto di Pulcinella fin dai tempi di Charlie Chaplin<\/a>, eppure il caso ha assunto subito dimensioni impressionanti portando al rapido licenziamento di Weinstein<\/a> nonostante i suoi tentativi di insabbiare tutto. A fare la differenza hanno contribuito sia l\u2019accanimento dei media che le dichiarazioni di un numero sempre crescente di star che, seguendo l\u2019esempio delle prime, hanno raccontato di avere subito comportamenti simili.<\/p>\n

La vicenda si sarebbe per\u00f2 fermata sulle pagine scandalistiche se il fenomeno non avesse travalicato i confini di Hollywood, ispirando le denunce di innumerevoli donne comuni. Spronato dall\u2019attrice Alyssa Milano, oltre mezzo milione di persone<\/a> ha dichiarato online di avere subito molestie usando l\u2019hashtag #metoo<\/em><\/a> (lett. \u2018pure io\u2019) in meno di 24 ore. Iniziative analoghe sono quindi spuntate in tutto il mondo, dimostrando l\u2019universalit\u00e0 del problema: il tag italiano, per esempio, \u00e8 #quellavoltache<\/em><\/a>, e al momento di scrivere \u00e8 stato usato 23.000 volte solo su Twitter<\/em>. Qualunque sia la nazione, i numeri non smettono di salire.<\/p>\n

Anche senza tenere conto di tutti i casi non dichiarati \u00e8 evidente che la situazione sia orribile \u2013 soprattutto perch\u00e9 rappresenta solo una piccola parte delle discriminazioni e delle violenze cui viene esposta chi nasce femmina. In questo periodo sto lavorando a un libro sull\u2019educazione alla sessualit\u00e0, e le ricerche mi hanno messo di fronte alla vita francamente spaventosa che attende una bambina italiana media. Ecco in anteprima un estratto dalle pagine in cui ho raccolto i dati salienti:<\/p>\n