{"id":4273,"date":"2019-06-05T18:00:26","date_gmt":"2019-06-05T16:00:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/?p=4273"},"modified":"2020-08-28T13:04:42","modified_gmt":"2020-08-28T11:04:42","slug":"intervista-mick-fetishcustom","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/intervista-mick-fetishcustom\/","title":{"rendered":"Video erotici su misura ed enciclopedie distrutte \u2013 Intervista con Mick di Fetishcustom"},"content":{"rendered":"
Che meraviglia, le coincidenze! Avevo appena finito di ascoltare Butterfly effect<\/a><\/em> – un podcast di Jon Ronson<\/a> di cui torneremo a parlare \u2013 in cui si parla, fra le altre cose, di video erotici su misura. Riassumendo: il porno in streaming su Internet ha ammazzato l\u2019industria dei \u201cfilm per adulti\u201d, spingendo registi e attrici a inventarsi il nuovo lavoro di girare clip personalizzati per clienti con gusti insoliti. Fatto sta che ho parlato di questa storia a un\u2019amica\u2026 e pochi giorni dopo mi ha telefonato entusiasta.<\/p>\n \u00abNon crederai mai chi ho conosciuto!\u00bb mi ha detto. \u00abHai presente la storia dei video custom?\u00bb<\/p>\n \u00abCerto, perch\u00e9?\u00bb<\/p>\n \u00abSono entrata in contatto con un regista di quel tipo di clip!\u00bb<\/p>\n \u00abBuon per te,\u00bb ho risposto mentre affrontavo il traffico milanese. \u00abImmagino sar\u00e0 un tipo simpatico, per esaltarti cos\u00ec.\u00bb<\/p>\n \u00abBeh, s\u00ec. Ma il punto \u00e8 un altro. Hanno chiesto anche a lui di realizzare video di distruzione di libri. Solo che ne ha fatti parecchi\u2026 E il libro \u00e8 sempre lo stesso!\u00bb<\/p>\n \u00abPassami subito il contatto! Lo devo proprio conoscere\u2026\u00bb<\/p>\n Da qui a un\u2019intervista il passo \u00e8 brevissimo. E questo ne \u00e8 il risultato.<\/p>\n Ciao, Mick! Ti va di raccontarci un po’ chi sei e come sei finito a fare il tuo lavoro?<\/em><\/strong><\/p>\n Ciao! Come spesso succede, non avrei mai immaginato di finire cos\u00ec mentre studiavo informatica e business all’universit\u00e0; la prospettiva di finire fisiologicamente impiegato in un ufficio \u00e8 sempre stato il mio incubo peggiore, ma del resto molto verosimile. Forse per ritardare il pi\u00f9 possibile tutto questo ho sempre assecondato le mie passioni, portando avanti l’universit\u00e0 in secondo piano.<\/p>\n La prima combinazione insapettata sta tra i miei studi e il mio modesto foot fetish: collaborando come webmaster con una produzione di video fetish americana, sono presto finito a collaborare con loro come editor e committente di video che poi rivendevo come miei.<\/p>\n La seconda combinazione fatale sta nell’essermi trasferito in un attico con un amico, quasi per gioco, dove ho potuto iniziare ad appassionarmi di fotografia; quando la mia assunzione presso la produzione americana non and\u00f2 a buon fine per questioni logistiche, ero gi\u00e0 comunque rodato in termini di tecniche di shooting video e montaggio avendo collaborato con loro su pi\u00f9 livelli. Avevo una bella location e contatti con modelle con cui potevo comunque continuare a produrre… Ma vivevo in Italia.<\/p>\n Questo non andava bene: oltre alla barriera sulla lingua inglese per la totalit\u00e0 delle modelle, c’erano anche forti limiti sui contenuti: il nudo veniva accettato raramente, spesso il volto doveva essere coperto, e le modelle lo facevano sempre come attivit\u00e0 extra rispetto alla fotografia, con un certo imbarazzo. Inoltre in Italia c’\u00e8 una vera e propria barriera al business: iniziavo a guadagnare abbastanza da non poter rimandare l’aspetto fiscale, ma ognuno sosteneva una cosa diversa e l’unica cosa certa era che aprendo una partita IVA mi sarei dannato. Fu all’uscita da un colloquio con due commercialisti, nel quale non riuscirono a dirmi nulla di preciso, che decisi: lasciavo l’Italia. Ed \u00e8 stata la scelta migliore che potessi fare, altrimenti oggi il mio lavoro non sarebbe una realt\u00e0.<\/p>\n In Inghilterra le modelle parlavano ovviamente un ottimo Inglese, e si trovava di tutto: dalla ragazza innocente per contenuti soft alla pornostar, alla MILF. Umanamente parlando la situazione inglese \u00e8 un disastro: la gente \u00e8 persa e anche per questo si trova di tutto. Ma, per lavorare, questa offerta variegata era ideale.<\/p>\n Soprattutto, un colloquio di 20 minuti con un commercialista spazz\u00f2 via tutti i problemi senza uscita che mi erano stati sollevati in Italia, e da quel momento fatturo, pago le tasse, scarico, investo: ho un’attivit\u00e0 vera e propria, e nel giro di tre anni ho potuto addirittura accendere un mutuo e avere una casa mia, pagata con il mio lavoro. Una cosa che avrebbe dell’incredibile per un giovane freelancer in Italia.<\/p>\n Il lavoro in termini di video custom \u00e8 salito da qualche richiesta ogni tanto ad avere tutti gli shooting sempre pieni, e doverne organizzare continuamente per tenere a bada la domanda.<\/p>\n <\/p>\n I produttori di video custom che compaiono in\u00a0<\/em>Butterfly effect\u00a0<\/em>sostengono un po’ tutti di fare un mestiere divertente ma su tutto un altro livello rispetto ai guadagni dell’industria del porno \u201ctradizionale\u201d. In effetti, a sentirli sembra che si sentano in una specie di limbo riservato a chi \u00e8 troppo eccentrico per inquadrarsi nei tag dei grandi portali tipo\u00a0<\/em>PornHub. Tu che ne pensi?<\/em><\/strong><\/p>\n Non so bene quanto guadagni il porno tradizionale, ma di sicuro la cosa \u00e8 molto variabile: il budget di produzione \u00e8 certamente molto pi\u00f9 alto, sia per i contenuti, sia perch\u00e9 \u00e8 necessario avere un team, dei performer, e puntare pi\u00f9 sulla promozione per restare a galla.<\/p>\n Io francamente ho cercato collaboratori e attori per anni, ma non ha mai funzionato e negli anni ho imparato a fare tutto da solo. Oggi sono una one man company<\/em>: una cosa che mi tiene occupato pi\u00f9 di un lavoro full time ma mi permette di contenere il costi e di avere un’elasticit\u00e0 senza pari.<\/p>\n Comunque, l’impressione che mi d\u00e0 il business del porno \u00e8 che il ciclo di vita di un prodotto sia cos\u00ec limitato da non valere la pena: entro poche ore un video si trova piratato in streaming. Il fetish di nicchia, invece, gode di una comunit\u00e0 pi\u00f9 rispettosa: i video vengono piratati in modo molto limitato; si tende di pi\u00f9 ad essere solidali con il produttore. E, comunque, spesso il video \u00e8 cos\u00ec particolare che non vale la pena condividerlo perch\u00e9 non interesserebbe a nessuno.<\/p>\n Beh, a questo punto per\u00f2 ti devo per forza chiedere di farci qualche esempio di video particolarmente insolito che ti \u00e8 stato commissionato…<\/em><\/strong><\/p>\n \u00a0<\/em>Solo per citarne alcuni che mi vengono in mente: gonfiabili giganti cavalcati da una ragazza che fuma e li buca con la sigaretta fino a sfinirli. Restando in termini di gonfiabili, un delfino che rappresenta una persona che viene svuotato della sua carica tramite la sua valvola-pene (utilizzando ovviamente una posizione super specifica), e quando \u00e8 molle viene arrotolato e infilato nei collant dalla ragazza, che quindi appare come se fosse di nuovo incinta.<\/p>\n Una ragazza-spia che viene paralizzata da un agente, che finisce per ispezionarle le gengive e la lingua che \u00e8 rigorosamente schizzata fuori. Recentemente ho aperto uno store ispirato a Dolcett<\/a> in cui le ragazze vengono preparate come arrosti (con olio d’oliva e un tappeto di verdura). E l’intramontabile distruzione del libro.<\/p>\n <\/p>\n Fermo l\u00ec. Questa la voglio sapere nei dettagli, e soprattutto devo chiederti: come immagini sia nata una fantasia cos\u00ec bizzarra?<\/em><\/strong><\/p>\n Il volume \u00e8 un’enciclopedia illustrata del 1993. Senza meriti, davvero sconclusionata, che quasi si merita una fine del genere.<\/p>\n Ci sono elementi di umiliazione verbale, calpestamento, gigantesse, feticismo degli stivali, distruzione… Quindi si potrebbe dire che \u00e8 un buon prodotto. La storia per\u00f2 \u00e8 invece sempre la stessa: distruggere il libro completamente, in 25 minuti, indossando un paio di stivali di un modello specifico, che sono poi il vero requisito fondamentale: senza gli stivali non si fa il video.<\/p>\n La ragazza deve umiliare verbalmente il cliente come se lui fosse nella stanza (le riprese sono in soggettiva, detta in gergo \u2018POV<\/em>\u2019), e distruggere il libro come se fosse la sua cosa pi\u00f9 preziosa, la sua vita, la sua mascolinit\u00e0. No, l\u2019autore del libro non \u00e8 il cliente, e non c’\u00e8 nessuna correlazione con il look della ragazza o la sua performance: il video va sempre bene, ma in alcuni casi viene valutato eccezionale nonostante la ragazza abbia avuto una performance piatta e imbarazzante. Molte storie che ho sentito nell’ambiente dei video su misura rivelano vicende umane piuttosto tenere, paradossalmente romantiche. Ogni tanto per\u00f2 spunta pure qualche elemento inquietante. Nel rispetto della privacy delle persone che si rivolgono a te, hai anche tu qualche aneddoto al riguardo?<\/em><\/strong><\/p>\n Niente di romantico purtroppo, almeno da quanto ne so io. Mi capita ogni tanto di ricevere richieste magari \u201cnormali\u201d ma che hanno una vibrazione negativa, inquietante, e per questo cerco di declinarle. La cosa che trovo disturbante – quello che io ritengo perversione – \u00e8 l’ossessione compulsiva: quando tutto sta nel controllo minuzioso di alcuni aspetti, dei dialoghi, del vestiario, o in script chilometrici, risoluzioni video gonfiate o addirittura il valore pi\u00f9 alto di fotogrammi al secondo… Tutto questo \u00e8 un problema di Io, \u00e8 perdere di vista l’essenza, perdere la bussola per davvero.<\/p>\n Non voglio condividere aneddoti particolari ma piuttosto osservare che, quando ricevo cose del genere, devo constatare che in due casi su tre arriva dalla Germania.<\/p>\n <\/p>\n Ok… Venendo a questioni pi\u00f9 pratiche, puoi raccontare cosa succede dietro le quinte nel momento in cui ricevi una richiesta? Mi riferisco proprio alla produzione, dal casting, alle location, ai tempi richiesti per realizzare le videofantasie altrui.<\/em><\/strong><\/p>\n La location \u00e8 semplice: casa mia, che ho ovviamente ottimizzato ed attrezzato per le riprese, tra luci, arredi, spazi e guardaroba. Semplicemente, organizzo regolarmente shooting con modelle (ad esempio 4 ore), e annuncio lo shoot sul sito<\/a>: le persone possono usare una parte del tempo a disposizione e chiedermi di produrre la loro fantasia, compatibilmente con le abilit\u00e0 e i limiti della modella, e da l\u00ec parte il preventivo e la discussione.<\/p>\n Una volta che il custom \u00e8 pianificato con il cliente (ed \u00e8 un lavoro spesso non breve), si attende il giorno dello shoot in cui giro il materiale, e poi entro 1-2 giorni il cliente riceve il clip in download.<\/p>\n <\/p>\n \u00c8 mai capitato che qualcuno si sia lamentato dei risultati? E che invece siate rimasti in contatto?<\/em><\/strong><\/p>\n Ho clienti pi\u00f9 o meno regolari che ordinano da anni; altri ordinano una volta e scompaiono senza neanche farmi sapere se sono soddisfatti. Altri ancora sono molto attivi in periodi particolari, poi magari scompaiono per un anno e ritornano.<\/p>\n In generale, per\u00f2, sono tutti molto riservati ma in generale restano soddisfatti. Ci sono ovviamente gli episodi in cui le cose vanno male, ma cerco sempre di risolvere anche perch\u00e9 in genere il cliente ha sempre ragione. Magari, se un cliente si dimostra difficile, preferisco andarci pi\u00f9 cauto la volta successiva in termini di preventivo piuttosto che giocarmelo e farmi una cattiva reputazione.<\/p>\n <\/p>\n Andiamo sul filosofico: cosa hai imparato da questa esperienza lavorativa?<\/em><\/strong><\/p>\n Su questo potrei scrivere un libro, ma giusto per accennare un paio di cose: ho ovviamente conosciuto lati della sessualit\u00e0 e mente maschile (perch\u00e9 sempre di maschi si parla quando si tratta di custom video) di cui pochi si rendono conto. Ho avuto anche modo di sondare le mie stesse fantasie, rendendomi conto che sono solo dei simboli, che l’essenza non \u00e8 l\u00ec. Ho capito che un feticismo \u00e8 solo un \u201cindizio\u201d, una chiave di lettura di se stessi, e che come tale dovrebbe essere preso. Invece, vedo la maggior parte delle persone rimbalzarci a vita, ricercando compulsivamente un appagamento che non arriver\u00e0 mai, perch\u00e9 non \u00e8 nel simbolo: la maggior parte delle persone resta a guardare il dito quando invece tu indichi loro la via.<\/p>\n Paradossalmente, per me il fetish e il lavoro per adulti \u00e8 stato un’occasione di ricerca interiore molto profonda.<\/p>\n Quando ci siamo conosciuti mi hai accennato che stai pensando di cambiare attivit\u00e0. Come mai?\u00a0<\/em><\/strong><\/p>\n Pi\u00f9 che cambiare attivit\u00e0, evolverla e in parallelo dedicarmi ad altri progetti. Ho molte idee, e in generale ho bisogno di spaziare o finisco in crisi esistenziale. A lungo andare, produrre custom a ripetizione non \u00e8 pi\u00f9 gratificante che lavorare in catena di montaggio.<\/p>\n C’\u00e8 da dire poi che fare questo full time, e solo questo, implica difficolt\u00e0 sociali: per quanto tu sia aperto resta sempre difficile presentarsi a sconosciuti come fetish producer: si tende sempre a restare sul vago aggirando domande specifiche, ma \u00e8 una cosa che la gente percepisce.<\/p>\n <\/p>\n Ti ringrazio moltissimo per la disponibilit\u00e0. Chiudiamo con un\u2019anteprima dei tuoi progetti futuri, e\u2026 se qualcuno volesse contattarti, come pu\u00f2 trovarti?<\/em><\/strong><\/p>\n Uno dei principali progetti a cui sto lavorando \u00e8 la nuova versione di fetishcustom.com<\/em>, che ribalter\u00e0 la logica del sito e forse rivoluzioner\u00e0 il modo di intendere i custom su scala globale. Ci vorr\u00e0 un bel po’ di tempo, lavoro e investimenti, pertanto il sito cambier\u00e0 gradualmente perch\u00e9 l’idea \u00e8 pi\u00f9 grande di me. Chi vivr\u00e0 vedr\u00e0.<\/p>\n Diciamo che produrr\u00f2 sempre meno, lavorando solo con le persone con cui mi trovo meglio, ma di sicuro mi terr\u00f2 impegnato. I termini \u2018burnout\u2019 e \u2018downshifting\u2019 purtroppo esistono anche quando si fa un lavoro totalmente inusuale come questo.<\/p>\n Per contattarmi si pu\u00f2 passare su www.fetishcustom.com<\/a>, oppure trovarmi come fotografo su www.mikamatto.com<\/a>.<\/p>\n E grazie a te per l’opportunit\u00e0!<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Che meraviglia, le coincidenze! Avevo appena finito di ascoltare Butterfly effect – un podcast di Jon Ronson di cui torneremo a parlare \u2013 in cui si parla, fra le altre cose, di video erotici su misura. 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\nGi\u00e0 questo sarebbe interessante, ma a un certo punto Ronson visita alcuni set e viene a conoscenza di un cliente davvero <\/em>strano, che ha spedito la sua collezione di francobolli per farla distruggere a un gruppo di ragazze sexy. La cosa finirebbe l\u00ec, non fosse che qualche settimana dopo il giornalista sta intervistando una pornostar\u2026 che racconta divertita di avere appena girato un altro<\/em> video di distruzione francobolli. L\u00ec parte un\u2019indagine che non vi spoilero.<\/p>\n
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\nIl problema principale \u00e8 che, negli anni, ho prodotto probabilmente un centinaio di questi clip, praticamente almeno uno con ogni modella con cui ho lavorato. Sempre uguale.<\/p>\n
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