{"id":1889,"date":"2011-05-03T00:00:00","date_gmt":"2011-05-02T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2011\/05\/03\/recensione-leathersex\/"},"modified":"2021-08-19T15:06:52","modified_gmt":"2021-08-19T13:06:52","slug":"recensione-leathersex","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/recensione-leathersex\/","title":{"rendered":"Scrittura col medio alzato – La recensione di ‘Leathersex’"},"content":{"rendered":"
[et_pb_section fb_built=”1″ admin_label=”section” _builder_version=”3.22″][et_pb_row admin_label=”row” _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text admin_label=”Text” _builder_version=”3.27.4″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat”]<\/p>\n
Joseph W. Bean<\/em> Normalmente per leggere i libri qui recensiti impiego tre, quattro giorni. Per Leathersex<\/em> ci sono volute tre settimane, e non per colpa di altri impegni. Il punto \u00e8 che questo manualetto dall\u2019apparenza tanto innocua \u00e8 molto diverso dai suoi colleghi, e mi sono dovuto fermare spesso a pensare se e quanto condividessi le sue tesi. Ma forse \u00e8 meglio cominciare dal principio\u2026<\/p>\n Leathersex <\/em>\u00e8 un libro di una decina d\u2019anni fa, che si riferisce specificamente al mondo BDSM gay negli Stati Uniti \u2013 un contesto che pi\u00f9 distante da quello cui sono abituato non potrebbe essere. L\u2019autore \u00e8 un super-Master che mi aveva gi\u00e0 dato qualche problema<\/a> in passato, e che qui si rivolge a un pubblico particolare.<\/p>\n Ci\u00f2 che lascia perplessi tuttavia \u00e8 soprattutto il tono generale del libro, che si basa su pochi, rigidi assunti:<\/p>\n Uhm. Roba parecchio diversa dalla media degli altri manuali, dove la spontaneit\u00e0 sembra andare a farsi benedire verso pagina tre.<\/p>\n Spontaneit\u00e0 e onest\u00e0 per\u00f2 si sposano male con le buone maniere, cos\u00ec sin dai primi capitoli ci si scontra con un mondo senz\u2019altro pi\u00f9 eccitante del solito, ma anche difficile da digerire. \u201cQuando organizzo una festa,\u201d dice l\u2019autore, \u201cl\u2019unica regola che impongo \u00e8 che chi viene beccato a dire o fare qualcosa di non erotico venga cacciato a calci\u201d. E qui, pensando al clima da Bar Sport di certi party nostrani, viene da ergere un monumento al signor Bean.<\/p>\n Poi per\u00f2 continua: \u201cil fatto \u00e8 che do per scontato che la gente sia intelligente e informata, quindi se scelgono di giocare duro \u00e8 un loro diritto. Se vogliono, al massimo gli spiego come si eseguono determinate pratiche\u201d. Giusto. Ma quali pratiche?<\/p>\n Beh, per esempio una sessione di pugni e calci con lo scopo di far perdere i sensi, oppure torture psicologiche concepite per terrorizzare la vittima al punto di farle perdere il controllo. Impiccagione? Certo. Elettricit\u00e0? \u201cS\u00ec, ma dopo che si ha preso la mano con i soliti giocattoli si pu\u00f2 fare di pi\u00f9\u201d. A proposito, occhio che negli stupri di gruppo le cose spesso prendono una brutta piega. Fuoco? Volentieri: per\u00f2 tenete un estintore a portata di mano e imparate a curare le ustioni, perch\u00e9 vi servir\u00e0.<\/p>\n Qui e l\u00e0 ha anche un humour nero fantastico: \u201cFakir Musafar<\/a> era un grande quando si strappava la pelle con gli uncini, ma per me non \u00e8 sicuro, come anche altre forme di piercing. Per esempio io non trapasso mai l\u2019epidermide facendo uscire gli aghi dall\u2019altra parte, perch\u00e9 ritirandoli si portano sottopelle i germi accumulati sulla punta. \u00c8 per questo che lascio una ventina di aghi piantati nella carne, poi accarezzo le parti esposte come per suonare un\u2019arpa \u2013 il concerto mentre l\u2019acciaio scava \u00e8 sempre indimenticabile\u201d. Molto pi\u00f9 sicuro, gi\u00e0.<\/p>\n Il fatto \u00e8 che per\u00f2 Mr. Bean non \u00e8 per nulla un pazzo. C\u2019\u00e8 gente (e tanta) che queste cose le fa, anche se raccontarlo non \u00e8 politically correct, ed \u00e8 vero che il diritto di disporre del proprio corpo dovrebbe essere inalienabile. Tutto sta a essere informati su ci\u00f2 cui si va incontro.<\/p>\n Leathersex<\/em> spiega esattamente questo: la realt\u00e0 di un modo di fare BDSM in cui si conoscono i rischi e, a volte, si alza il medio e si pensa solo \u201cfanculo la sicurezza, preferisco godere\u201d. Nel vortice di informazioni spesso disorganizzate di queste pagine convivono allora teneri rapporti Daddy-boy e storie di disumanizzazione degli schiavi, semplice bondage e marchi a fuoco, problemi di outing e indigestioni di pissing.<\/p>\n Cosa ho concluso dopo tre settimane? Richiedetemelo tra altre tre, perch\u00e9 devo ancora pensarci su. Che come risultato non mi sembra affatto male.<\/p>\n [\/et_pb_text][\/et_pb_column][\/et_pb_row][\/et_pb_section]<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Leathersex Joseph W. Bean Daedalus Publishing Co., 1994 $ 16,95 218 pagine Lingua: inglese ASIN: 1881943054 Isbn: 1-881943-05-4 @:\u00a0compralo online Normalmente per leggere i libri qui recensiti impiego tre, quattro giorni. Per Leathersex ci sono volute tre settimane, e non per colpa di altri impegni. Il punto \u00e8 che questo manualetto dall\u2019apparenza tanto innocua \u00e8 […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12410,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_et_pb_use_builder":"on","_et_pb_old_content":"
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