{"id":1878,"date":"2011-05-01T00:00:00","date_gmt":"2011-04-30T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2011\/05\/01\/schermi\/"},"modified":"2021-02-18T01:13:06","modified_gmt":"2021-02-18T00:13:06","slug":"schermi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/schermi\/","title":{"rendered":"Schermi"},"content":{"rendered":"
[et_pb_section fb_built=”1″ admin_label=”section” _builder_version=”3.22″][et_pb_row admin_label=”row” _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text admin_label=”Text” _builder_version=”4.9.0″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat” hover_enabled=”0″ sticky_enabled=”0″]<\/p>\n
Chiamare questo testo “poesia” mi fa venire da ridere. Tuttavia anche a distanza di anni, come esercizio ritmico fa la sua discreta figura…<\/em><\/p>\n Curioso. Negli ultimi giorni ho \u201cincontrato\u201d per email e in chat diverse persone \u2013 anche interessanti, anche intelligenti \u2013 che condividono la stessa idea. Alcune lo esprimono pi\u00f9 direttamente, altre con i fatti, ma la morale \u00e8 identica: \u00abNo, non vengo a incontrarvi perch\u00e9 queste cose mi piacciono ma tutto sommato \u00e8 meglio virtualmente\u00bb.<\/p>\n Boh.<\/p>\n Poi mi \u00e8 tornata in mente una cosa che avevo scritto tanti anni fa, in tutta un\u2019altra occasione, per tutto un altro tipo di persona. Eccola qua: chiss\u00e0 se a qualcuno serve, o fa piacere.<\/p>\n \u00abTu vuoi i messaggi. Il monitor non \u00e8 che l\u2019abbiano chiamato \u2018schermo\u2019 a caso.<\/p>\n \u00c8 qui che le parole risplendono perfette, Allora la tastiera diventa la sua anima, mistero da raggiungere e scoprire poco a poco. Da soli, Con un giorno di meno, <\/p>\n <\/p>\n E poi, quasi trent’anni dopo, un lettore mi ha chiesto di interpretarla. Ecco la sua creazione.<\/p>\n [\/et_pb_text][et_pb_code _builder_version=”4.9.0″ _module_preset=”default” hover_enabled=”0″ sticky_enabled=”0″]
Di notte,
un po\u2019 a sorpresa e un po\u2019 sapendo
che intanto sono l\u00ec,
che prima o poi arrivano
per fare compagnia e farsi restituire
\u2013 al mittente,
con qualche complimento ed un commento che \u00e8 un invito e una promessa
a ritrovarsi un\u2019altra volta, un\u2019altra notte a raccontare
e raccontarsi,
magari anche a capire
com\u2019\u00e8 che certe cose
diventano pi\u00f9 facili cos\u00ec.<\/p>\n
la voce \u00e8 sempre salda,
gli sguardi penetranti.
Puoi scrivere poesie senza sentirti scemo,
parlare di emozioni che nella vita vera
non hanno mica posto
mostrando tutto ci\u00f2 che
piano
piano
\u2013 giorno dopo giorno \u2013
ti stai dimenticando.
Nel buio della notte, alla luce di un aggeggio
di plastica e metallo,
torniamo un po\u2019 pi\u00f9 umani
ma senza quei difetti e tutte le paure
con cui ci complichiamo la vita
e le passioni.<\/p>\n
Ogni parola \u00e8 un fremito, ogni battuta un passo
di tango o di corrida
che una volta fatto non puoi tornare indietro.
Le virgole,
sorrisi e poi carezze che impercettibilmente
la sfiorano pi\u00f9 in l\u00e0
di quanto non dovresti.
Gli spazi,
tutti attimi per farla pi\u00f9 vicina.
Ed ecco che le frasi vi stringono pi\u00f9 forte;
adesso cavalcate su ritmi pi\u00f9 spezzati, adesso ritrovate il sapore della vita.<\/p>\n
nella notte,
l\u2019unione delle menti pu\u00f2 essere pi\u00f9 forte
di tanti incontri veri.
Coll\u2019alba,
troppa luce ed il postino ed il lavoro e le bollette e tutto il resto
faranno riapparire
le occhiaie e i balbettii,
cos\u00ec ci chiederemo
cos\u2019era quel bel sogno gi\u00e0 scordato,
dov\u2019\u00e8 quella persona,
perch\u00e9 non la incontriamo.<\/p>\n
sapendo la risposta,
in mezzo ad altri schermi,
faremo forse finta di avere altro da fare.
O forse no.\u00bb<\/p>\n