{"id":1843,"date":"2017-07-12T00:00:00","date_gmt":"2017-07-11T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2017\/07\/12\/porno-smettere-di-pagare\/"},"modified":"2023-01-22T00:40:17","modified_gmt":"2023-01-21T23:40:17","slug":"porno-smettere-di-pagare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/porno-smettere-di-pagare\/","title":{"rendered":"Quel che resta del porno \u2013 guida ragionata al perch\u00e9 dovresti smettere di pagare le zozzate"},"content":{"rendered":"
Puoi ascoltare questo articolo anche\u00a0nel mio podcast<\/a>! Parliamo di porno, politica e ipocrisia. Se avrete pazienza, vi prometto che alla fine troverete un bel po\u2019 di link deliziosamente sconci.<\/p>\n \u00c8 cominciato tutto qualche giorno fa, quando sono stato criticato pesantemente per tre righe presenti nel mio manualone di 570 e passa pagine sul BDSM<\/a> \u2013 oltretutto pure fuori tema. L\u2019argomento era il porno online: suggerivo di smettere di supportare l\u2019industria della pornografia a pagamento, e qualcuno ha deciso di farne la sua jihad<\/em> personale.<\/p>\n \u00abSei una brutta persona perch\u00e9 solo un sessuofobo pu\u00f2 avversare la bellezza liberatoria della pornografia; fai parte del Sistema con la tua censura di forme d\u2019espressione libere e alternative; fai il gioco del Potere Costituito perch\u00e9 non accetti una visione pi\u00f9 gioiosa di corpi, relazioni, sessualit\u00e0 e cos\u00ec via. E naturalmente odi le donne perch\u00e9 c\u2019\u00e8 il porno femminista \u2013 e oltretutto sei pure un ladro perch\u00e9 guardi roba senza pagarla.\u00bb O qualcosa del genere, solo molto, molto pi\u00f9 arzigogolato e logorroico. Il che probabilmente la dice lunga sugli autori degli attacchi, ma lasciamo perdere. Preferisco semmai cogliere l\u2019occasione per spiegare perch\u00e9, per come la vedo io, dovreste davvero smettere di pagare il porno commerciale \u2013 ammesso che l\u2019abbiate mai fatto.<\/p>\n Se mi avete mai letto<\/a> dovreste sapere che naturalmente sono tutt\u2019altro che un conservatore o un nemico dell\u2019erotismo, anzi. Tuttavia posso intuire perch\u00e9 qualcuno possa aver visto quel paragrafo fuori contesto e lo abbia interpretato come la fonte di tutti i mali. Per capirne la ragione dobbiamo per\u00f2 partire dalla narrativa che prevale all\u2019interno di un certo giro culturale.<\/p>\n La logica \u00e8 che la pornografia sia sempre stata una fonte di consapevolezza della sessualit\u00e0 e pertanto di autocoscienza; storicamente \u00e8 stata la forza motrice dietro molte rivoluzioni piccole e grandi \u2013 poich\u00e9 esporre la gente ai piaceri della carne e a modi alternativi di concepire la soddisfazione fisica incrina le censure, che a loro volta sono, come tutte le forme di ignoranza, alla base di strutture di potere oppressive quali gran parte delle religioni, i regimi totalitari e il patriarcato. Solo che.. beh, non \u00e8 proprio cos\u00ec. Lasciatemi spiegare.<\/p>\n Prima di tutto diciamo che condivido quasi tutta la visione espressa qui sopra. Perfino la parte sull\u2019autoaffermazione femminile, bench\u00e9 trovi molto triste che una qualsiasi categoria di persone debba vedere la propria sessualit\u00e0 come il proprio principale valore sociale. Dipendesse da me la considererei piuttosto un tesoro privato, una fonte di gioia che si pu\u00f2 senz\u2019altro condividere se lo si vuole, un po\u2019 come la ciliegina sulla torta, ma non come una qualit\u00e0 da vendere \u2013 e men che meno la pi\u00f9 importante. D\u2019altro canto mi rendo anche ben conto che tale concezione ignori una parte grande e importante del panorama complessivo, che spesso \u00e8 ben lungi dall\u2019essere ottimale.<\/p>\n Lo stesso vale tuttavia per quelle persone che si dimenticano come la purezza intellettuale di qualsiasi filosofia debba inevitabilmente fare poi i conti con i limiti imposti dal mondo reale \u2013 e in questo caso l\u2019impatto \u00e8 decisamente brutale.<\/p>\n Cominciamo da un\u2019osservazione semplice: l\u2019industria della pornografia \u00e8 morta da un pezzo. Quando se ne parla, molte discussioni si basano sull\u2019immaginario di un settore multimiliardario in cui superstar ricche da far schifo fanno film in luoghi da sogno. Dopotutto, chi non ha sentito le storie di successo di gente come Jenna Jameson<\/a> o Rocco Siffredi<\/a>? In altre parole, la pornografia cos\u00ec com\u2019\u00e8 ancora rappresentata di solito dai media e da quelle querule associazioni di indignati professionali<\/a> a caccia di fondi non \u00e8 altro che un ricordo sbiadito. Oggi la cosa pi\u00f9 vicina alle grandi produzioni del passato sono le parodie di franchise di successo<\/a> di Axel Braun, che vengono vendute anche in cofanetti per collezionisti contenenti due versioni: una \u00e8 epurata dalle scene porno vere e proprie ed \u00e8 desideratissima dai nerd, perch\u00e9 di solito presenta costumi e storie pi\u00f9 fedeli agli amati originali rispetto a quanto \u201creimmaginato\u201d dalle major nei film ufficiali. Rivolgersi a un pubblico diverso da quello tradizionale dovrebbe costituire dimostrazione sufficiente di come sia conciato male il mercato. Ci\u00f2 significa naturalmente che ci sono meno soldi per tutte le persone coinvolte \u2013 e specialmente per gli attori, \u00a0che sono sempre stati fottuti in tutti i sensi. Vediamo quanto guadagnano davvero secondo una attendibile inchiesta pubblicata nel 2016 dalla CNBC<\/a>:<\/p>\n
\nListen to “S2E09 – Quel che resta del porno – Guida ragionata a perch\u00e9 dovresti smettere di pagare le zozzate” on Spreaker.<\/a><\/p>\n
\nE non solo. Il porno \u00e8 anche fantastico perch\u00e9 offre alle donne e alle minoranze una via impareggiabile per ottenere \u00a0guadagni rapidi e autoaffermazione. E poi \u00e8 stato dimostrato che disinneschi la tendenza alla violenza sessuale perch\u00e9, beh, la deraglia verso innocue sessioni di pugnette. Come si pu\u00f2 quindi non apprezzarlo? Data questa filosofia, \u00e8 chiaro che chiunque parli male dell\u2019industria del porno debba essere davvero una persona orrenda.<\/p>\n
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\nIl fatto \u00e8 che loro sono gli ultimi strascichi dell\u2019era d\u2019oro del porno negli anni Ottanta. Anche se gli incassi complessivi sono rimasti piuttosto impressionanti, da allora l\u2019industria stessa \u00e8 cresciuta e si \u00e8 frammentata a tal punto che i suoi operatori hanno dovuto scovare nicchie sempre pi\u00f9 specializzate solo per riuscire a restare a galla. Hanno tentato operazioni progressivamente pi\u00f9 bizzarre per differenziarsi dalla concorrenza, e in effetti hanno contribuito parecchio all\u2019innovazione di settori quali le tecnologie video, la comunicazione online e il marketing \u2013 per\u00f2 non \u00e8 stato sufficiente. Oggi l\u2019ultima frontiera \u00e8 il porno in realt\u00e0 virtuale<\/a> (che costituisce il vero traino del mercato dei visori VR, proprio come le foto zozze a sviluppo istantaneo hanno fatto la fortuna della Polaroid e il noleggio di videocassette porno ha reso grande lo standard VHS, tanto per fare qualche esempio), eppure anche Kink.com<\/em>, cio\u00e8 l\u2019ultimo dei grandi studi, ultimamente ha dovuto chiudere<\/a> a causa dei fatturati in picchiata.<\/p>\n
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