{"id":1782,"date":"2015-04-10T00:00:00","date_gmt":"2015-04-09T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2015\/04\/10\/pessimi-pensieri-intervista-ayzad-2011\/"},"modified":"2015-04-10T00:00:00","modified_gmt":"2015-04-09T22:00:00","slug":"pessimi-pensieri-intervista-ayzad-2011","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/pessimi-pensieri-intervista-ayzad-2011\/","title":{"rendered":"Pessimi pensieri – \u00c8 qui la festa? Intervista ad Ayzad (2011)"},"content":{"rendered":"
Questa intervista \u00e8 \u00a0stata pubblicata originariamente su Pessimi pensieri<\/a> <\/em>e per qualche motivo non era stata ancora archiviata anche qui. Con parecchio\u00a0 ritardo, ecco quindi una chiacchierata molto approfondita sul mondo delle feste estreme in Italia.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Da qualche anno chi naviga in internet e, soprattutto chi visita frequentemente i siti BDSM (sadomaso) pi\u00f9 importanti del panorama italico, ha realizzato che qualcosa sta accadendo e, a quanto pare, qualcosa di grosso. Tutto bene direi, se ci s’incontra e dal virtuale si passa al normale dov’\u00e8 il problema? Il problema \u00e8 che non esiste un modo per definire la qualit\u00e0 di una festa se non … partecipando; per\u00f2 una volta che vi siete sobbarcati qualche chilometro, vi siete vestiti come pensavate fosse indicato e avete anche speso qualche soldino in attrezzatura che fare se la festa non vi soddisfa? La formula soddisfatti o rimborsati non esiste, guai se fosse cos\u00ec. Foto: Okrim per Sadistique<\/p><\/div>\n Ho impacchettato il tutto in un articolo in due parti sulle feste milanesi pi\u00f9 “datate”: Ultimo Luned\u00ec del mese, Festa del Piede, Sadistique, Secret<\/em>. La prima parte, giusto per motivi organizzativi sar\u00e0 tutta su Secret Fetish Party e su Sadistique.<\/p>\n Pronti allora? D: Ayzad<\/a> \u00e8 un signore sulla quarantina, flemmatico e tranquillo, che vive il<\/span> e nel <\/span>sadomaso (<\/strong>o, come preferisce chiamarlo lui, BDSM) da quanti anni?<\/strong><\/p>\n Ayzad: avendone ora quasi 42 facciamo 24, oppure sbagliamo casualmente i conti e facciamo 27.<\/p>\n \u00a0D: la domanda era tendenziosa perch\u00e8 vorrei andare all’origine della tua presenza come praticante nella Scena italiana (sempre che \u201cScena italiana\u201d non sia un esagerare) fin dagli albori o all\u2019incirca<\/strong>.<\/p>\n \u00a0Ayzad: mi sa che parlare di Scena italiana \u00e8 un’esagerazione davvero, ma \u00e8 questione di punti di vista e su quest\u2019argomento, se vuoi, possiamo tornare dopo o in un\u2019altra occasione. Per rispondere alla tua domanda posso farti una cronistoria della mia esperienza nel BDSM. Riassumendo, i passi sono questi: avere colto da piccino tanti stimoli a sfondo BDSM peraltro molto comuni nella controcultura di quei tempi; avere avuto la fortuna di poter viaggiare all’estero non appena compiuti i 18 anni e aver quindi vissuto alcuni ambienti pi\u00f9 maturi della situazione italiana; un po’ d\u2019esperienza con le partner, come capita a tutti; e a un certo punto l’incontro con una ragazza che mi ha “costretto” a conoscere il giro allora nascente di coloro che s\u2019incontravano tramite i primi gruppi basati su Internet. A quel punto mi sono trovato non so bene come fra i “fondatori” della Scena italiana. D: cose che capitano per\u00f2, ad oggi, Ayzad ha in curriculum un (forse l’unico)\u00a0testo<\/a> “serio” di BDSM in Italia, un (forse l’unico) libro-dizionario<\/a> aggiornato di perversioni (<\/strong>o, come preferisce Ayzad, parafilie) in Italia, una festa mensile in co-gestione\/co-organizzazione con Fulvio Brumatti (Sadistique<\/a><\/em>) e una meno periodica ma pi\u00f9 “di richiamo” in co-gestione con LadyMaster, il SECRET Fetish Party<\/a><\/em>\u2026 Qualcosa deve essere successo per trasformare un ragazzo che viaggia e che sperimenta i propri desideri in uno dei pi\u00f9 conosciuti divulgatori e uno dei pi\u00f9 seri organizzatori di feste in Italia: un po’ di storia e qualche accenno di geografia della “scena italiana” prima di Ayzad lo vogliamo fare?<\/strong><\/p>\n Ayzad: direi che possiamo dividere la risposta in pi\u00f9 parti. Partiamo dall’ultima domanda: la “Scena italiana”. \u00c8 chiaro che quello che oggi chiamiamo BDSM non sia una novit\u00e0: sono attivit\u00e0 che si sono sempre fatte, tanto che vengono citate persino dai biografi di Aristotele. Ci\u00f2 detto, fino al 1980 circa nessuno in Italia si era posto il problema di suddividere il sadomasochismo patologico dai giochi innocui fra adulti consenzienti (il BDSM, appunto). Direi che la “nostra storia” comincia in quel periodo con le Edizioni Moderne, una casa editrice di riviste di settore che pubblicava anche quattro testate dirette da Fulvio Brumatti in cui veniva spiegata, teorizzata e dimostrata proprio questa distinzione. La Scena \u00e8 nata da l\u00ec, con la piccolissima comunit\u00e0 di appassionati lettori che emergeva dal buio conoscendosi tramite gli annunci (i famosi “fermoposta”) pubblicati nelle ultime pagine di quelle riviste.<\/p>\n Con gli anni sono arrivati altri aspetti, un passetto dopo l’altro. I video su cassetta VHS, importati dal Nord Europa a prezzi folli, in cui si poteva vedere effettivamente come si svolgessero certe pratiche; le prime “serate d’incontro” in case private o locali che si prestavano a ospitare queste strane bande di \u201cdepravati\u201d\u2026 Tutto si sarebbe fermato l\u00ec se, nel frattempo, non fosse spuntata anche Internet con la sua capacit\u00e0 di divulgazione di tecniche, oggetti, termini, filosofie.<\/p>\n Quindi il Web, i primi newsgroup, minisiti e altre varie ed eventuali. Intorno alla fine degli anni ’90 era diventato pi\u00f9 semplice organizzare incontri e confrontarsi con tempi pi\u00f9 rapidi dell’invio di buste tra un fermoposta e l’altro. Non a caso ci fu, come in tutti gli altri paesi, un fiorire di aperitivi, cene e occasioni d’incontro varie fra appassionati.<\/p>\n D: quindi con Internet si forma un circuito di conoscenze, una rete effettiva di relazioni anche a livello nazionale?<\/strong><\/p>\n Ayzad: la rete c’era anche prima, con personaggi di notevole spessore che dedicavano energie a mantenere vitale la propria rete di contatti. Internet ha semplificato tutto e ha permesso a persone magari meno esperte ma pi\u00f9 entusiaste di creare nuove reti di pi\u00f9 facile accesso per tutti. Nello stesso periodo Fulvio organizzava le prime feste vere e proprie, che tuttavia erano ben diverse – a causa della mancanza di cultura specifica e della paura delle persone – da quelle di adesso.<\/p>\n D: gi\u00e0 altre volte \u00e8 saltato fuori il nome di Fulvio Brumatti. Con lui collabori anche per l’organizzazione del Sadistique<\/a>, come vi siete incontrati? Perch\u00e8 ad una festa gi\u00e0 rodata a Milano (<\/strong>l’Ultimo Luned\u00ec del Mese) avete pensato di affiancare un’altro evento a frequenza mensile?<\/strong><\/p>\n Sadistique<\/p><\/div>\n Ayzad: stai correndo in avanti! A questo punto della storia siamo gi\u00e0 saltati al 2000 circa, quando per una serie di motivi personali e professionali le feste di Fulvio avevano subito una battuta di arresto e sia su Internet che nei rari incontri fra appassionati l’argomento principale era “peccato che non ci siano pi\u00f9 feste nelle quali trovarsi con altri amanti del genere”. A furia di ripetersi per migliaia di volte che ci sarebbe piaciuto avere le feste “come le fanno all’estero” e avere constatato che nessuno si metteva a organizzarle ho pensato che fosse il caso che ci provassi io. E questa \u00e8 la storia di come sono finito a organizzare feste\u2026 Per la questione della carriera come divulgatore invece\u2026 D: no no, aspetta, torna indietro di un passo tu, questa volta \u2026<\/strong><\/p>\n Ayzad: Dica.<\/p>\n D: battuta d\u2019arresto delle feste di Fulvio Brumatti e tu fai l’organizzatore, con lui, del Sadistique… Non ti sembra che ci sia un buco tra le due cose? Come vi siete incontrati? Chi ha avuto l’idea? Cosa si pensava di fare al Sadistique che gi\u00e0 non fosse nell’Ultimo Luned\u00ec<\/em>?<\/strong><\/p>\n Ayzad: semplicemente la casa editrice di cui ho parlato prima aveva chiuso e Fulvio aveva altre preoccupazioni pi\u00f9 urgenti che non organizzare feste, con tutte le complicazioni che comportano i rapporti con i titolari dei locali e la scarsa o nulla remunerazione economica che ne deriva. Con Fulvio c\u2019eravamo incontrati molti anni prima, quando avevo collaborato con le sue riviste (cos\u00ec come collaboravo con altre testate BDSM straniere). Il Sadistique<\/a> invece nasce proprio dal riprendere delle feste di Fulvio; lui aveva ricominciato con due appuntamenti: l’Ultimo Luned\u00ec (che c’\u00e8 ancora oggi) e la Prima Domenica<\/em>, un appuntamento con scarsa partecipazione anche perch\u00e9 pomeridiano – entrambi determinati dalla disponibilit\u00e0 del locale che ospitava gli eventi. Io, nel frattempo, curavo un evento chiamato Revolution<\/em>, sponsorizzato da uno dei primi negozi online di articoli BDSM. Peccato che questo negozio fosse gestito da personaggi poco raccomandabili che si sono volatilizzati da un giorno all’altro lasciando sia qualche parcella insoluta (non so quante, ma le mie per certo), sia un certo numero di appassionati (e non erano pochi) con tanta voglia di continuare il Revolution, che in effetti non era venuto niente male. Fulvio ebbe allora l’idea di chiamare gli organizzatori di Revolution, cio\u00e8 il mio ex socio Shakner ed io, per dare nuova linfa vitale all’appuntamento della domenica pomeriggio. Da questo nacque Sadistique, una festa con un concetto un po’ diverso da quelle che si erano viste fino a quel momento.\u00a0Ossia:<\/p>\n Mi rendo conto che detto cos\u00ec sembra assurdo, ma si tratt\u00f2 di una vera rivoluzione rispetto al passato. Tanto per dire: la prima volta che a un Sadistique tirai fuori una bullwhip (frusta lunga) Fulvio, abituato a ben altre dinamiche, accorse allarmatissimo a dirmi che giochi cos\u00ec intensi era meglio non farne \u201cper non spaventare nessuno\u201d. Era l\u2019effetto pienamente comprensibile di un\u2019esperienza dettata dalle cautele, necessarie negli anni trascorsi, per \u201csdoganare\u201d il BDSM. Ripeto, comprensibilissima e condivisa a suo tempo, ma che sentivamo fosse il caso di superare, come in effetti \u00e8 accaduto, introducendo un’atmosfera e un senso di gioco “moderno” che ora \u00e8 comune in qualsiasi evento.<\/p>\n D: ma, di fatto, cosa \u201csuccede\u201d al Sadistique e cosa invece succede (succeder\u00e0) alla prossima festa che organizzerai, il Secret?<\/strong><\/p>\n a) tenere fuori chi non ha voglia di fare nemmeno lo sforzo di vestirsi adeguatamente all’occasione (un ottimo modo per non avere buzzurri bavosi fra gli ospiti); Tornando a noi, gli ospiti hanno a disposizione spogliatoio, guardaroba e cassette di sicurezza per cambiarsi e riporre tutti i loro abiti quotidiani in assoluta comodit\u00e0, dopodich\u00e9 entrano nel locale vero e proprio.\u00a0Qui trovano da 60 a 200 altre persone come loro che ogni mese si ritrovano l\u00ec per conoscere nuovi amici e soprattutto per giocare in quei modi che a casa propria sono preclusi. Il che vuol dire approfittando di tanto spazio a disposizione, di attrezzature solide e spettacolari, potendo fare liberamente rumore (ad esempio schiocchi di frusta e mugolii vari) e gustandosi il senso di esibizione davanti agli occhi di altre persone che comprendono e apprezzano ci\u00f2 che sta succedendo.<\/p>\n D: la scorsa domenica c’\u00e8 stato un Sadistique: mi\/ci racconti tre scene interessanti? Qualcosa che spesso capita di vedere e di “gustare” in una festa come questa? A proposito, da quanti anni ripetete?<\/strong><\/p>\n Ayzad: A ciascun Sadistique partecipano parecchie persone esperte di questa o quell’altra pratica, pertanto \u00e8 anche un’ottima occasione per confrontarsi e apprendere nuove tecniche, scoprire “segreti” utili e cos\u00ec via.\u00a0Tre scene interessanti? Vediamo…<\/p>\n C’\u00e8 stato un bel momento in cui tre dei migliori rigger italiani hanno sospeso contemporaneamente e in tre modi differenti le loro partner di gioco con legature di notevole valore artistico oltre che sensuale. Poi c\u2019\u00e8 stato il “debutto” di una giovane coppia venuta apposta da Palermo a Milano (e rimasta molto soddisfatta);<\/p>\n D: che hanno fatto per debuttare? Com’era composta la coppia?<\/strong><\/p>\n Ayzad: ma non sarai un po’ un voyeur?<\/p>\n D: solo un po’??<\/strong><\/p>\n Ayzad: per debuttare innanzitutto sono venuti l\u00ec. Sembra un’ovviet\u00e0, ma in Italia c’\u00e8 moltissima gente che si lamenta di non incontrare il partner adatto o di non vivere mai situazioni speciali, per\u00f2 non fa nulla per favorire queste cose e resta rintanata in casa. La nostra coppia invece ha piacevolmente conversato con un po’ di persone e quando hanno scoperto che fra gli ospiti c’era anche Calcabrina, un Master molto quotato anche per il bondage, ne hanno approfittato per apprendere nuove tecniche di legatura.<\/p>\n Foto: Denny Onasta per Secret Fetish Party<\/p><\/div>\n <\/p>\n D: per\u00f2 scusa, magari \u00e8 un’ovviet\u00e0 anche la mia ma, relativamente all\u2019incontrare l\u2019anima gemella alle feste, loro erano gi\u00e0 in coppia prima di venire al Sadistique \u2026 o mi sbaglio?<\/strong><\/p>\n Ayzad: Loro s\u00ec, ma le coppie nate a questa festa sono davvero parecchie. Ad esempio io e la mia schiava e moglie, per dire. O noi due e la nostra fidanzata… D: grazie per l\u2019informazione, sar\u00e0 mia cura scoprirlo intervistando direttamente lui, appena possibile. Quindi riassumo quanto fino ad ora dichiarato: Ayzad divulgatore per passione e per casi fortunati della vita, da 25 anni nel mondo “pubblico” del BDSM italiano e organizzatore di un evento che ha gi\u00e0 (quanti, cinque ? sette ?) anni di vita.<\/strong><\/p>\n Ayzad: Sadistique \u00e8 nel suo sesto anno di vita.<\/p>\n D: \u2026 il Sadistique come festa a tema sadomaso (BDSM) con un dresscode (codice di vestiario ma anche di atteggiamento e di comportamento) piuttosto rigido cura dei particolari, attrezzature solide e sicure, possibilit\u00e0 d’incontrarsi e di conoscersi, imparare e praticare, in un ambiente protetto, con bella musica e tanto da fare e da vedere. A Milano, ogni prima domenica del mese da settembre a giugno.<\/strong><\/p>\n Ayzad: dissento solo sul dress code, non \u00e8 affatto rigido. Chi s\u2019immagina che sia obbligatorio vestirsi di latex o borchie \u00e8 fuori strada… tutto quel che chiediamo \u00e8 di avere un abbigliamento che rispecchi la propria idea di sensualit\u00e0 e che lasci il quotidiano fuori dalla porta.<\/p>\n D: a parte il fatto che dissenti e che lo scriver\u00f2 nell’intervista, a parte che avete costruito un\u2019intera pagina sulle indicazioni di guida al dresscode nel sito dell\u2019evento e a parte che invitiamo tutti a guardarsela cliccando in link a seguito (link<\/a><\/span>) \u00e8 ora di passare a \u201cinterrogarti\u201d sul Secret: cos’\u00e8, quando si tiene, in cosa \u00e8 diverso dal Sadistique?<\/strong><\/p>\n Il SECRET Fetish Party \u00e8 una festa a scadenza irregolare che si tiene due-tre volte l’anno, sempre a Milano ma ogni volta in un locale differente. Si tratta di una festa dove il gioco BDSM non \u00e8 vietato ma non \u00e8 il fulcro della serata. Il centro di tutto \u00e8 infatti il fetish – cosa che c’entra poco con il feticismo.\u00a0Spiego, con un bel copia&incolla dal sito della festa:<\/p>\n Feticismo: la venerazione o vera e propria attrazione passionale verso qualcosa. Tutti sono feticisti di qualcosa. Alcuni lo sono delle automobili, i libri, l\u2019arte e cos\u00ec via. Altri possono trovare eccitanti certi tipi di abbigliamento, materiali o parti del corpo, ma anche gesti, profumi, suoni, altre e varie.<\/em><\/p>\n Fetish: l\u2019estetica dei feticismi.\u00a0 Quando le passioni non vengono pi\u00f9 nascoste ma incoraggiate, quando i propri feticci vengono esaltati, esibiti, portati all\u2019estremo\u2026 Il fetish \u00e8 tutto questo e ancora di pi\u00f9. \u00c8 il piacere di mostrare e di gustare ci\u00f2 che pi\u00f9 ci fa battere il cuore, di usare le proprie passioni per sedurre senza essere giudicati e di lasciarsi sedurre da ci\u00f2 che credevamo impossibile.<\/em><\/p>\n<\/blockquote>\n Al SECRET Fetish Party si vivono quindi i tanti aspetti del fetish. Innanzitutto dal dress code pi\u00f9 rigoroso che al Sadistique o ad altre feste a tema. Poi con mostre d’arte, performance, animazione e un set fotografico dove chi vuole pu\u00f2 farsi ritrarre da un team di fotografi professionisti specializzati in questo genere di immagine. Per la cronaca, la settima edizione del SECRET Fetish Party si svolger\u00e0 tra pochi giorni, il 17 dicembre.<\/p>\n D: puoi immaginare una persona alla quale consigliare vivamente di partecipare al Sadistique che invece sconsiglieresti di venire al SECRET e viceversa?<\/strong><\/p>\n Ayzad: difficile dirlo perch\u00e9 ciascuno vive il proprio erotismo in maniera differente e oltretutto questo si evolve e cambia in continuazione. Per\u00f2 diciamo che il Sadistique \u00e8 pi\u00f9 adatto a chi vuole vivere emozioni e sensazioni fisiche molto forti, e il SECRET Fetish Party a chi preferisce l’aspetto estetizzante e sottilmente psicologico della cosa, senza particolari implicazioni di dominazione\/sottomissione.<\/p>\n D: telefonini, immagini rubate, leggende metropolitane da sfatare e costi di partecipazione ….<\/strong><\/p>\n Ayzad: uh, qui c’\u00e8 da ridere. Per capirci meglio: mi stai facendo l’elenco delle paure usate da tanti come alibi per non partecipare alle feste…<\/p>\n D: pi\u00f9 o meno ..<\/strong><\/p>\n Ayzad: partiamo da una considerazione semplice: questi eventi si svolgono, per obbligo di legge, in locali appartenenti ad associazioni private perch\u00e9 in caso contrario si potrebbe configurare il reato di atto osceno in luogo pubblico. Ne consegue che, per definizione, il titolare del locale \u00e8 tenuto a preservare in ogni modo la privacy dei partecipanti – in caso contrario finirebbe in guai colossali con le autorit\u00e0 e sarebbe costretto a chiudere l’attivit\u00e0, perdendoci parecchi soldi. Pi\u00f9 prosaicamente, ad alcuni di questi eventi (es. al SECRET Fetish Party s\u00ec, al Sadistique solo occasionalmente) c’\u00e8 un set fotografico ben delimitato da cui il fotografo non esce a meno che non venga richiesto specificamente da chi vuole essere fotografato appunto fuori dal set (e non \u00e8 detto che riceva risposta positiva). Chi viene fotografato deve compilare e firmare una liberatoria, e solo a questo punto cominciano gli scatti. Per intenderci: le foto che vedi sui siti sono tutte stra-autorizzate e richieste dai soggetti fotografati stessi. Costi di partecipazione: quelli indicati sui siti. In generale molto meno di quanto non costi andare in altri locali, specie considerato che la durata degli eventi va dalle 6 alle 9 ore…<\/p>\n D: non glissare come un politicante, io sono pi\u00f9 legante di una corda di bondage sistemata dal DrFatso. Parliamo di prezzi con i numeri: se ci vengo devo firmare per un mutuo? A vedere le foto bellissime delle persone che partecipano al SECRET si potrebbe pensare ad una festa per megadanarosi altolocati un po’ eccentrici. E’ cos\u00ec o \u00e8 solo impressione “feticistica?”<\/strong><\/p>\n Ayzad: non glisso. Prezzi: l’ingresso del SECRET Fetish Party \u00e8 di 30 euro, cio\u00e8 come una cena in un ristorante appena discreto. Se nelle foto vedi persone con abiti particolarmente spettacolari e a volte molto costosi \u00e8 perch\u00e9 il fetish \u00e8 appunto passione per look curatissimi… che comunque non \u00e8 detto che debbano necessariamente costare molto.<\/p>\n D: esiste una forma di schedatura all’atto dell’iscrizione al club privato? In poche parole il mio nome potrebbe capitare in mano a malintenzionati che possono ricattarmi per questo?<\/strong><\/p>\n Foto: Victor per Secret Fetish Party<\/p><\/div>\n Ayzad: le associazioni private sono definite dal fatto di avere una lista ufficiale di soci. Chi entra per la prima volta nei locali che ospitano i \u201cmiei\u201d eventi e non \u00e8 gi\u00e0 possessore di una tessera dello stesso circuito (es. il Nautilus<\/a><\/em> \u00e8 associato ARCI) deve lasciare il proprio documento alla reception e farsi rilasciare una tessera nominale di durata annuale. Questo significa, fra le altre cose, che i minorenni non possono entrare nemmeno mentendo, e che se qualcuno dovesse mai comportarsi male sarebbe possibile ritrovarlo e sanzionarlo nei termini di legge. Sulla sicurezza delle liste soci: no, le liste vengono tenute nel database dell’associazione o del circuito cui fa parte e possono essere consultate solo dalle autorit\u00e0 giudiziarie e solo in casi molto specifici.<\/p>\n D: ma chi partecipa alla tue feste si ritiene “normale”? Che tipi di persone avete tra i vostri ospiti?<\/strong><\/p>\n Ayzad: Vediamo un po’ di dati.\u00a0 Le statistiche dei sessuologi dicono che il BDSM \u00e8 praticato in una forma o l’altra dal 10% degli italiani. Contando solo quelli fra i 18 e i 65 anni, vuole dire 4 milioni di persone. 4 milioni sono tanti: cos\u00ec tanti che non \u00e8 possibile indicare una o due caratteristiche comuni. O per vederla dall’altro punto di vista: quest\u2019enorme popolazione di “perversi” \u00e8 uno specchio esatto della popolazione generale per sesso, et\u00e0, professione, bellezza, intelligenza, simpatia, eccetera. D: fetish quindi, domani parti per Parigi e vai ad una festa francese … due parole per le differenze?<\/strong><\/p>\n Ayzad: la Francia \u00e8 un paese un po’ anomalo in questo senso, perch\u00e9 quasi tutta la sua attivit\u00e0 fetish \u00e8 concentrata attorno a un’organizzazione e in particolare a una festa annuale, che \u00e8 appunto quella cui sto andando. La cosa buffa \u00e8 che l’Italia non \u00e8 affatto il fanalino di coda come si penserebbe, per quanto riguarda atmosfere, qualit\u00e0 e cultura dei partecipanti. Il problema di questo paese \u00e8 solo la quantit\u00e0 relativamente piccolissima di persone che sono disposte a uscire di casa e mettersi in gioco personalmente confrontandosi con altri appassionati.<\/p>\n D: torniamo alla festa francese, cosa ti aspetti di trovare, come si chiama e dove \u00e8 locata? In che ambiente?<\/strong><\/p>\n
Nel tempo le feste a tema BDSM si sono moltiplicate e appena iscritti a qualche sito o community state certi che sarete subissati d’inviti a feste, cene aperitivi e incontri di ogni sorta e natura, in ogni dove, o quasi, della penisola.<\/p>\n
Per la serie … provate per voi (o quasi) mi sono rivolto a due persone che organizzano feste da anni nella scena italiana e ho chiesto, chiesto e chiesto fino a sfinirli di domande.<\/p>\n
Controllato il dress-code?
Allacciate le cinture?
Si parte!
Primo scalo: Secret Fetish Party & Sadistique … nelle parole di Ayzad.<\/p>\n
Mah, cose che capitano!<\/p>\n
<\/strong><\/p>\n\n
Ayzad: Ok. Partiamo dal Sadistique. Per capire cosa succeda un buon punto di partenza \u00e8 il sito https:\/\/www.sadistique.com\/<\/a>, sul quale si pu\u00f2 vedere il regolamento dell’evento, il luogo in cui si svolge, alcuni dei partecipanti e qualche foto di ci\u00f2 che vi avviene. “Quel che succede” \u00e8 che persone appassionate di BDSM provenienti da tutta Italia e occasionalmente dall’estero trovano ad accoglierle un locale riservato completamente a loro, con un personale che non le giudica o prende in giro (come accade in altri club). All’ingresso viene fatta una semplice selezione basata sul dress code. Questa \u00e8 fonte di infinite diatribe sui vari siti a tema, ma \u00e8 semplicemente un\u2019esigenza dettata da due necessit\u00e0:<\/p>\n
b) creare un’atmosfera fuori dall’ordinario durante la festa e stimolare fantasia ed erotismo.<\/p>\n
Terza scena: approfittando del fatto che c’erano un po’ meno partecipanti a causa del ponte di S. Ambrogio che ha svuotato Milano, sono finalmente riuscito a creare l’occasione per far realizzare uno dei sogni del nostro DJ. Ma quale fosse il suo sogno rester\u00e0 un segreto fra me e gli altri partecipanti…<\/p>\n
Ayzad: La risposta breve \u00e8 che il SECRET Fetish Party<\/a> \u00e8 un evento in cui si porta al massimo l’estetica della seduzione – che poi sarebbe il concetto stesso di fetish. Il Sadistique fa la stessa cosa con quel che viene dopo<\/em>\u00a0la seduzione…<\/p>\n\n
Orbene: considerato che viviamo nel XXI secolo e di immagini pornografiche\/bdsm\/straperverse\/eccetera \u00e8 pieno il Web e tutti vi possono accedere senza spendere un centesimo: ti pu\u00f2 sembrare logico pensare che il proprietario di un locale o l’organizzatore di una festa possa fotografare di nascosto gli ospiti per poi… poi cosa? Rivendere le foto? E a chi?<\/p>\n
Di leggende metropolitane ce ne sono tante, suppongo. Ma mi sembra assurdo mettermi a sfatare miti che non reggono alla semplice applicazione del buon senso.<\/p>\n
La risposta \u00e8 quindi che in genere non solo si ritiene “normale”, ma – sempre a detta della sessuologia – \u00e8 un po’ pi\u00f9 sereno e meno frustrato della popolazione comune. Semplificando, si pu\u00f2 dire che se non reprimi i tuoi istinti con moraleggiamenti privi di alcun senso logico, sicuramente vivi meglio.\u00a0
Gli appassionati di fetish sono ancora di pi\u00f9. Non a caso \u00e8 una delle estetiche pi\u00f9 usate dal mondo della pubblicit\u00e0, che si basa proprio sull’uso di immagini attraenti.<\/p>\n
Questo comporta che ci sia un approccio da “grande evento” che altrove non \u00e8 altrettanto sentito. Il fetish di Londra, per esempio, \u00e8 un aspetto della vita assolutamente quotidiano che si pu\u00f2 esprimere quasi in un evento a sera. Il BDSM nei paesi di lingua germanica \u00e8 considerato una comunissima espressione della sessualit\u00e0, tanto quanto farlo alla missionaria o essere gay.<\/p>\n