{"id":1487,"date":"2018-04-13T00:00:00","date_gmt":"2018-04-12T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2018\/04\/13\/fabrizio-paoletti-mr-leather-italia\/"},"modified":"2020-05-01T00:59:55","modified_gmt":"2020-04-30T22:59:55","slug":"fabrizio-paoletti-mr-leather-italia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/fabrizio-paoletti-mr-leather-italia\/","title":{"rendered":"L\u2019importanza di essere Leather \u2013 Intervista con Fabrizio Paoletti, Mr. Leather Italia"},"content":{"rendered":"

\u2018Leatherman\u2019. Una parola che in Italia \u00e8 pi\u00f9 facile venga maldestramente associata a un talk show americano o a un brutto supereroe che alla sottocultura da cui \u00e8 nato l\u2019intero movimento sex positive<\/a>. I pi\u00f9 cosmopoliti ricordano Tom of Finland<\/a> e l\u2019estetica che per decenni ha contraddistinto i leathermen, appropriata<\/a> poi da innumerevoli icone pop. Nell\u2019era di Internet, tuttavia, anche all\u2019estero sono in molti ormai a ignorare cosa abbia fatto<\/a> il mondo leather per tutte le sessualit\u00e0 alternative, e cosa continui a fare.<\/p>\n

Per fare il punto della situazione ho contattato qualche mese fa niente meno che Fabrizio Paoletti<\/a>, vincitore del titolo di Mister Leather Italia. Il fatto stesso che per realizzare un\u2019intervista ci sia voluto quasi un anno la dice lunga su quanto tale ruolo lo abbia tenuto impegnato in questi mesi \u2013 ma finalmente siamo riusciti a coordinarci, e questo \u00e8 ci\u00f2 che ci siamo detti\u2026<\/p>\n

\u00a0<\/em><\/p>\n

Ciao, Fabrizio! Ci racconti chi sei?<\/em><\/p>\n

Ciao, sono un uomo quasi 53enne gay attivista per i diritti LGBTQIA, acronimo che significa diritti delle persone \u2018lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersex e asessuali\u2019: una sigla spesso contestata per la difficolt\u00e0 nel comprendere tutte le dimensioni identitarie connesse alle specificit\u00e0 di genere, di orientamento sessuale o di specifica morfologica genetica. In realt\u00e0 le cose sono per\u00f2 anche pi\u00f9 complicate, perch\u00e9 ciascuna nostra caratteristica \u00e8 soltanto una parte della nostra identit\u00e0. Per definirmi o raccontarmi non posso omettere certe caratteristiche rispetto alle altre: nessuna \u00e8 totalizzante, ma se me le riconosco sono tutte tasselli importanti della mia personale identit\u00e0.<\/p>\n

In particolare sono un cittadino italiano nato nel 1965 in un paese molto sessista e omofobo, e ho vissuto in un clima di compressione forte di ci\u00f2 che sentivo in me. Laureato in ingegneria elettronica, mi sono sposato con una donna dopo un lungo fidanzamento e sono diventato padre di una bellissima bambina. Dopo essermi separato nel 2001 con una figlia di 3 anni e un affido condiviso, ho avuto la possibilit\u00e0 di riappropriarmi della mia identit\u00e0 primaria di uomo gay. In quegli anni, in cui l\u2019omogenitorialit\u00e0 non era cos\u00ec sdoganata come adesso, mi sono sentito costretto a trovare una strada per conciliare la mia omosessualit\u00e0 con il mio esser padre e sono diventato attivista per i diritti.<\/p>\n

Il mio lato feticista altrettanto compresso \u00e8 stato sempre presente in me da quando ero ragazzo, ed \u00e8 stato possibile viverlo completamente soltanto negli ultimi anni, con il mio attuale compagno che condivide con me questo interesse. Nel mio caso nasce dall\u2019interesse per gli stivali come simbolo di virilit\u00e0 e potenza sessuale maschile, che sono una componente fondamentale del mio stile e della mia sessualit\u00e0 insieme alle uniformi in pelle che completano una immagine di un uomo virile, forte, potente.<\/p>\n

\u00a0<\/em><\/p>\n

Partiamo dalle basi: che cosa viene riconosciuto con il titolo di Mr. Leather, e cosa comporta? E, a proposito, cosa ti ha portato a partecipare e vincerlo?<\/em><\/p>\n

Il titolo di Mr. Leather Italia<\/em> ha una lunga storia, dato che esiste dal 1994. La connotazione del titolo si \u00e8 evoluta negli anni attorno a un senso di rappresentanza della comunit\u00e0 leather fetish italiana. Come Mr. Rubber Italia e il pi\u00f9 recente Mr. Puppy Italia viene promosso dai club gay leather fetish, che sono organizzazioni nate per creare iniziative di socializzazione, di conoscenza di promozione sociale di questa sottocultura. Ve ne sono in tutta Europa, e in America hanno una storia molto articolata che affonda le sue radici nel secondo dopoguerra, quando i soldati rientrando dal fronte portarono con loro l\u2019esperienza della vita militare e di uno stile relazionale gerarchico e cameratesco. Poich\u00e9 tutto ci\u00f2 non esisteva nel mondo civile diedero vita a gruppi che condividevano l\u2019interesse per una tipologia di gay non effemminato e con una immagine pi\u00f9 vicina a stereotipi di tipo maschile, con una sessualit\u00e0 kinky-BDSM: un immaginario erotico poi entrato nel mainstream. Questi gruppi, in un epoca in cui l\u2019omosessualit\u00e0 era ancora fuorilegge in alcuni paesi, si sono organizzati in club di motociclisti e si sono coordinati in alcune associazioni sovranazionali. In Europa nacque la ECMC – \u00a0European Confederation of Motorcycle Clubs<\/a><\/em>, che continua a svolgere un ruolo importante di collegamento nella comunit\u00e0 nonostante oggi con i social network si riesca a stare in contatto e a fare rete molto pi\u00f9 facilmente da un capo all\u2019altro del pianeta.<\/p>\n

Tornando ai titoli, svolgono l\u2019importante ruolo di stimolare chi ha questi interessi a promuovere l\u2019immagine leather personale e dei club nei confronti di altri club e paesi, facendo crescere la rete di relazioni che \u00e8 il vero patrimonio di base di condivisione e di solidariet\u00e0 delle nostre comunit\u00e0. I candidati si prendono l\u2019impegno di rendersi visibili e presenti, partecipando a eventi nazionali quali il LFI Meeting<\/em> di Leather Friends Italia<\/em>, da questo anno a inizio novembre\u00a0a\u00a0Milano, il Fetish Pride Italy<\/em><\/a> intorno all\u20198 dicembre a Roma ed Essence of Fetish<\/a><\/em> sempre a Milano, appena tenutosi a met\u00e0 marzo con l\u2019elezione del Mr Puppy Italia 2018. <\/em>Si viaggia poi anche all\u2019estero soprattutto per le occasioni principali, cos\u00ec come gli stranieri vengono a trovarci per i compleanni dei club, le elezioni dei titoli italiani<\/a> (quest\u2019anno l\u2019ultimo weekend di aprile a Roma) e, per citare una cosa che mi appassiona per il mio personale fetish, il Boots Hookup<\/a><\/em> che si terr\u00e0 il prossimo 18-20 maggio a Padova.<\/p>\n

La mia personale motivazione a partecipare \u00e8 stata l\u2019interesse da sempre per il fetish e la voglia di essere parte visibile di questa comunit\u00e0, dato che l\u2019immagine del leatherman rappresenta particolarmente la mia identit\u00e0. Come dicevo, questa parte di feticista era stata abbastanza inespressa – per non dire repressa – nella mia carriera di attivista, quindi per me \u00e8 stato importante poterla incarnare e portare visibilmente alla luce. Una parte di motivazione sono stati anche i premi, che prevedevano un piccolo contributo per i viaggi e qualche sconto sugli stivali, ma anche un photoshooting con un bravo fotografo del settore e un bell\u2019harness in cuoio. E poi \u00e8 stata una bella emozione e avventura questa competizione per il titolo, vissuta con altri due amici candidati di genuino e spiccato interesse feticistico come me, e la cornice dell\u2019evento: fantastica, con visita a Venezia in gruppo di leathermen per le calli e sulle gondole, e \u00a0finale al Castello di Valbona, mirabilmente organizzata lo scorso anno dagli amici di LFITALIA<\/a>.<\/p>\n

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Negli Stati Uniti la cultura leather \u00e8 molto attiva. Alcuni dicono pure troppo, considerata la quantit\u00e0 infinita di Mr. Questo e Mr. Quell\u2019altro prodotta da un gran numero di manifestazioni \u2013 ma al di l\u00e0 dell\u2019esibizionismo ci sono buoni motivi per tanto movimento. In una nazione senza welfare e con piani assicurativi punitivi, una delle attivit\u00e0 principali dei vincitori \u00e8 promuovere raccolte di fondi per la mutua assistenza di altri leathermen. Altri si impegnano invece in iniziative sociali contro le discriminazioni, o per diffondere la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Questi aspetti esistono anche nel mondo leather europeo, e in particolare in quello italiano?<\/em><\/p>\n

Nel mondo europeo questo tipo di iniziative sono molto diffuse. \u00c8 la base di partenza di comunit\u00e0 storiche che combattono lo stigma verso le persone sieropositive tramite l\u2019impegno sociale nella lotta contro i pregiudizi e l\u2019omofobia, oltre che con l\u2019impegno nella prevenzione contro le malattie a trasmissione sessuale – in particolare l\u2019infezione da HIV. Progetti di rilievo negli ultimi anni sono stati la campagna Rainbow Railroad<\/a><\/em> per liberare gli omosessuali ceceni vittime di veri e propri campi di concentramento a causa del loro orientamento, la campagna social #Chechnya100<\/a> e l\u2019informazione sul corretto utilizzo della PreP (terapia pre-esposizione) per il contrasto alla diffusione del contagio da HIV in persone che hanno difficolt\u00e0 a proteggersi con il condom.<\/p>\n

In Italia il problema \u00e8 che l\u2019omotransfobia \u00e8 endemica, cos\u00ec come l\u2019eterosessismo \u00e8 imperante. In questo cocktail si fa un po\u2019 fatica a creare una comunit\u00e0 solida e ampia che riesca ad impegnarsi in battaglie di questo tipo: la sessualit\u00e0 viene vissuta molto privatamente e la partecipazione ai pride delle persone gay e lesbiche a volte \u00e8 ancor oggi problematica. Poi ci sono anche eccellenze di tradizione come il Roma Pride<\/a>, dove la comunit\u00e0 fetish facente capo al Leather Club Roma<\/a><\/em> \u00e8 impegnata da 19 anni in battaglie di visibilit\u00e0 e di sdoganamento della sessualit\u00e0 kinky, mantiene buoni contatti con le altre associazioni LGBT e promuove eventi culturali sul tema delle sessualit\u00e0 fetish e BDSM<\/a>.\u00a0 Anche i club Leather Friends Italia<\/a><\/em> e Leather & Fetish Milano<\/a><\/em> negli ultimi anni hanno partecipato molto visibilmente ai pride.<\/p>\n

Per tornare al tema, in passato in Italia i detentori di titolo non hanno avuto una solida base di comunit\u00e0 su cui appoggiarsi per sostenere campagne sociali di prevenzione o lotta alle discriminazioni, ma negli ultimi anni le cose si stanno evolvendo e i nostri Mister hanno fatto opera di promozione della sessualit\u00e0 libera, consapevole e sicura, cos\u00ec come hanno sostenuto o addirittura promosso campagne di visibilit\u00e0 e fundraising.<\/p>\n

\"Iniziativa<\/p>\n

Nel tuo caso un\u2019iniziativa che mi \u00e8 piaciuta molto \u00e8 <\/em>Babbo Gay. Puoi presentarla ai lettori, e dirci magari come \u00e8 nata?<\/em><\/p>\n

Nel solco del mio predecessore Mr. Leather Italia 2016<\/a>, che aveva fatto una campagna di sostegno alle iniziative di Arcigay Napoli<\/a><\/em> e della sua partecipazione all\u2019International Mr. Leather <\/em>(IML) 2017, anche io ho promosso una campagna di visibilit\u00e0 e fundraising per promuovere la comunit\u00e0 leather italiana tramite la mia partecipazione a IML a fine maggio con un parziale finanziamento del viaggio. La ho incentrata sulla mia visibilit\u00e0 personale come padre gay attivista e contemporaneamente Mr. Leather Italia: la campagna si chiama \u2018Se Mr. Leather Italia \u00e8 il mio babbo gay<\/a><\/em>\u2019, usa la piattaforma Collettiamo<\/a><\/em> e vuole dimostrare come i valori della comunit\u00e0 gay leather siano del tutto compatibili \u2013 anzi, proprio in linea – con i valori della genitorialit\u00e0 e della educazione dei figli, contemplando come principi di base il rispetto, l\u2019ascolto, la negoziazione e la fiducia. Le relazioni affettive e sessuali nella comunit\u00e0 gay leather e in generale kinky\/fetish hanno davvero presupposti che raramente sono considerati nella banalizzazione dell\u2019eterosessismo, dove talvolta le relazioni si fondano sull\u2019adesione a progetti di vita precotti o imposti dalla famiglia e dall\u2019educazione piuttosto che per scelta critica libera e consapevole.<\/p>\n

Il progetto \u00e8 nato dall\u2019idea di valorizzare il titolo italiano nella cornice della nostra Firenze in un clima di totale condivisione di intenti con mia figlia, col mio compagno e con il ragazzo di mia figlia, il fotografo David Pestelli. Le foto raccontano una nostra passegiata nel centro di Firenze cogliendo gli spunti della storia e della contemporaneit\u00e0 fiorentina che affollano le strade del centro, dove noi siamo parte visibile e presente, senza nasconderci! Come ultima cosa \u00e8 importante citare che oltre al parziale finanziamento del viaggio a Chicago i fondi saranno devoluti alla associazione Rete Genitori Rainbow<\/a>,<\/em> che fornisce servizi ai genitori LGBT con figli da relazioni eterosessuali, e a Il Giardino dei Padri<\/a><\/em>, un forum sulla paternit\u00e0 e la promozione delle cure paterne che mira alla promozione di una visione non stereotipica della paternit\u00e0, come parte della iniziativa internazionale MenCare<\/a><\/em>.<\/p>\n

\u00a0<\/em><\/p>\n

A questo punto per\u00f2 \u00e8 inevitabile che ti faccia una domanda sul rapporto con tua figlia. Il tuo coming out con lei \u00e8 stato difficile da gestire? Per te e per lei, intendo. <\/em><\/p>\n

Eh s\u00ec: la difficolt\u00e0 c\u2019\u00e8 stata e nel mio caso il coming out \u00e8 stato doppio, per la mia omosessualit\u00e0 e la mia sessualit\u00e0 non standard. Istintivamente ho sempre sentito che esprimermi autenticamente non potesse nuocere a mia figlia, che il fatto di stare bene con me stesso e seguire la mia inclinazione naturale verso l\u2019omosessualit\u00e0 fosse qualcosa che andava nella direzione di essere un padre sereno e realizzato – quindi un dono per mia figlia piuttosto che un padre represso e insoddisfatto. Ma le paure sono tante: la mancanza di consapevolezza dei termini delle questioni interiori nostre, il non essersi riconosciuti, cos\u00ec come la paura del mondo esterno e di esporre il proprio figlio\/a alle battute dei compagni e degli amici\u2026 tutti grandi timori e un grande freno.<\/p>\n

Per questo motivo mi sono prima avvicinato nel 2007 a Famiglie Arcobaleno<\/a>,<\/em> ed \u00e8 stato importante perch\u00e9 la conoscenza di genitori omosessuali e dei loro figli mi ha mostrato come si potesse essere coppia gay e genitori, due concetti che all\u2019epoca nella mia testa stridevano. Il coming out con mia figlia \u00e8 stato molto naturale: non mi ero mai nascosto del tutto nell\u2019esprimere in modo non verbale ci\u00f2 che sentivo quando il mio compagno di allora veniva a trovarci a casa e sicuramente lei percepiva che la relazione fra noi non fosse una semplice amicizia. Lo accennava a me e anche a sua mamma: \u00abpap\u00e0 fa il gay con Luca\u00bb, diceva… ma non sembrava costituire affatto un problema per lei. Quando io e Luca ci separammo temporaneamente per una crisi lei aveva quasi 10 anni e inizi\u00f2 a pensare che io forse non fossi gay, dato che lui non si vedeva pi\u00f9. Fu allora che sentii la necessit\u00e0 di un chiarimento. Non volevo che Lavinia mi vedesse come un etero sfigato, solo da anni, quando invece la mia vita affettiva era sempre stata piena e intensa.<\/p>\n

Per lei il mio coming out fu una conferma importante di tutto quello che aveva immaginato e si pot\u00e8 chiarire quali fossero i ruoli e i rapporti tra le persone della mia vita. Rivelare la mia sessualit\u00e0 kinky fetish \u00e8 invece pi\u00f9 recente: \u00e8 passato attraverso uno stile di abbigliamento leather biker, che negli ultimi anni ho mostrato con sempre maggior evidenza e presenza nel mio tempo libero, o nei viaggi in cui compravo anche questo tipo di abbigliamento e stivali senza che sia mai stato un problema. Quando Lavinia \u00e8 diventata maggiorenne e ho deciso di partecipare al concorso le ho fatto leggere la mia candidatura in cui parlavo del feticismo che avevo scoperto da bambino, e forse anche questo ha chiarito meglio alcuni aspetti delle mie stravaganze estetiche che prima potevano sembrare arbitrarie, dandole un quadro completo di comprensione della mia persona. Penso che la possibilit\u00e0 di conoscere autenticamente i suoi genitori sia un bellissimo regalo da dare a un figlio.<\/p>\n

In generale con Lavinia il tema della sessualit\u00e0, sia da parte mia che di sua mamma, \u00e8 sempre stato trattato in modo aperto e laico. Se ne \u00e8 sempre parlato come arricchimento della relazione umana e aspetto piacevole da vivere: non soltanto come complemento di una relazione affettiva, ma particolarmente bello se vissuto con qualcuno con cui ci siano affetto e sentimento importanti – e anche da proteggere in modo adeguato, non solo per i rischi di gravidanza ma anche per le malattie. In questo senso mi sento di aver fatto con sua mamma una ottima operazione educativa, e non solo in questo ambito.<\/p>\n

\u00a0<\/em><\/p>\n

Storie come la tua fanno evaporare in un attimo tanti preconcetti e pregiudizi che un po\u2019 tutti abbiamo interiorizzato riguardo gli aspetti sociali delle sessualit\u00e0 alternative. In fondo \u00e8 proprio vero che gli abiti, i ruoli, le pratiche e le identit\u00e0 che caratterizzano ogni persona contano nulla rispetto alla persona in s\u00e9, al suo lato umano. Tuttavia viviamo in provincia del Vaticano e in un paese non particolarmente noto per la sua apertura mentale, oltretutto in un periodo storico di orrendi rigurgiti fascio-patriarcali in tutto il mondo. Quali reazioni incontra una persona come te, che si presenta cos\u00ec pubblicamente con un\u2019identit\u00e0 tanto diversa dagli standard?<\/em><\/p>\n

Il mio coming out pubblico come leatherman \u00e8 stato in occasione della vittoria del titolo lo scorso anno. Fino ad allora questo lato era relegato solo a un gruppo di persone ristretto. Ma in generale negli ultimi anni avevo iniziato a vestirmi in pelle e stivali sempre di pi\u00f9 nel tempo libero, e questo mi aveva quindi portato e esternare questo aspetto della mia sessualit\u00e0 con chi entravo in contatto in modo pi\u00f9 intimo. Un aspetto importante in questo \u00e8 stato il mio attivismo e numerosi corsi di formazione in cui ho approfondito questioni relative alla sessualit\u00e0 e alle pratiche sessuali, nonch\u00e9 la formazione come counselor che ho completato pochi mesi fa: studiare le sessualit\u00e0 kinky; la loro de-patologizzazione operata nel DSM5; l\u2019approccio del BDSM operato in modalit\u00e0 SSC. Tutti temi che ho approfondito negli anni e che mi hanno portato a una consapevolezza di me, a dissipare ogni dubbio rispetto al fatto che quello che avevo dentro fosse qualcosa di sbagliato, in un percorso crescente di autoccettazione. Questo lavoro su me stesso ha influito sulle mie relazioni familiari, affettive, della rete sociale e ha avuto senz\u2019altro la sua parte di merito anche nel portarmi a vincere questo titolo italiano.<\/p>\n

 <\/p>\n

Nella nostra chiacchierata pre-intervista hai accennato alla tua delusione per un aspetto che mi \u00e8 stato riferito anche da altri leathermen, ossia il modo in cui la <\/em>cultura alla base di tutta la scena<\/em><\/a> sia spesso sottovalutata a favore della semplice socializzazione. Potresti condividere con noi quell\u2019episodio?<\/em><\/p>\n

Ti riferisci alla partecipazione al concorso di Mr. Leather Europa<\/a><\/em>, dove quest\u2019anno le performance dei candidati partecipanti sono state centrate su temi di identit\u00e0 comunitaria – quindi sociali di coesione e di formazione, o sono state soprattutto performance artistiche e di esibizione di corpi o di outfit perfetti dove il fetish era poco presente, esibito come un fatto estetico, e il BDSM quasi del tutto assente o citato ma senza realmente mostrarlo nella sua forza \u2013 insomma, un abbellimento esteriore e niente di pi\u00f9.<\/p>\n

Negli anni precedenti diverse performance erano state invece di valore e avevano portato sulla scena situazioni strettamente fetish\/BDSM. Quel che si richiedeva ai partecipanti era mostrare un atto personale, e in quello sono stato fedele all\u2019idea di candidato per il titolo di Mr. Leather Europa: cio\u00e8 di esempio di una specifica dimensione personale di carattere sessuale e erotico, non semplicemente di un rappresentante sociale. Anche come pubblico quest\u2019anno la gara si \u00e8 svolta nel contesto di un naked party, dove ho sentito che l\u2019aspetto feticista che ho portato nella mia performance sia stato accolto come un alieno a Central Park.<\/p>\n

Quindi ha prevalso una certa spettacolarizzazione, pi\u00f9 che la testimonianza autentica di una filosofia leather fetish: ho visto la nostra comunit\u00e0 entrare un po\u2019 in una modalit\u00e0 edulcorata e socialmente accettabile, pi\u00f9 che per la sua dirompente forza di rivendicazione di libert\u00e0 sessuale e di affermazione di legittimit\u00e0 di ogni sessualit\u00e0 vissuta con il rispetto e il consenso di tutte le persone interessate – con consapevolezza, in sicurezza e salute. Un po\u2019 come le battaglie del movimento LGBT che si orientano verso una normalizzazione delle differenze con la promozione del mito della famiglia in chiave arcobaleno, quando invece dovrebbe essere propugnata la libert\u00e0 di scelta di relazioni e di vita sessuale scelte consapevolmente, nel rispetto delle persone e con le giuste tutele sul piano dei diritti, ma senza dover aderire esclusivamente a modelli etero-familistici.<\/p>\n

Questo mi ha un po\u2019 deluso, ma al contempo ho ricevuto dei sinceri apprezzamenti da parte di diversi membri della comunit\u00e0 che hanno riconosciuto il valore di quanto avessi portato in scena col mio compagno. Devo per\u00f2 dire che alla fine personalmente l\u2019esperienza \u00e8 stata oltremodo stimolante: mi ha portato a realizzare un video della nostra azione di boot worship<\/a> filmato e montato professionalmente dal nostro caro amico e leatherman italiano Leather Big Wolf<\/a> della casa Haus Mein Gott<\/em>, con cui abbiamo realizzato anche un servizio fotografico<\/a>. Per me \u00e8 stata una sfida e anche una bella opportunit\u00e0 di dare un contributo autentico alla nostra comunit\u00e0, nello specifico dei gay feticisti degli stivali, italiana e internazionale.<\/p>\n

\"Leathermen\u00a0<\/em><\/p>\n

La domanda precedente introduce un dubbio che si riflette poi nella perplessit\u00e0 degli osservatori esterni verso un po\u2019 tutte le sottoculture erotiche: quella che, a conti fatti, si tratti di gran baracconi ammantati di filosofie che per\u00f2 alla fine nascondono \u2013 e male \u2013 gruppi di gente in cerca solo di banalissimo sesso. Nella mia esperienza del mondo BDSM, per esempio, ho imparato che questo pu\u00f2 essere l\u2019approccio iniziale di parecchie persone ma che entrare a contatto con la cultura dell\u2019eros estremo inviti poi spesso a una rapida evoluzione di pensiero. Tuttavia non so se la cosa valga anche per il tuo ambito. Tu come vedi il ruolo di questi aspetti pi\u00f9 \u201cseri\u201d, per cos\u00ec dire, e in che direzione ti sembra stiano andando?<\/em><\/p>\n

Come si pu\u00f2 benissimo vedere documentandosi, dopo il blocco causato dalla decimazione dovuta dalla diffusione dell\u2019AIDS anni \u201880 e \u201890 la sessualit\u00e0 del mondo leather europeo e americano \u00e8 sicuramente stata pi\u00f9 compressa e oggi la fascia di et\u00e0 delle persone che vivono questa dimensione \u00e8 piuttosto matura. Possiamo vedere giovani che si affacciano incuriositi ma magari non trovano la dimensione giusta per sperimentarsi, e sono comprensibili i timori nell\u2019avvicinarsi a un mondo che presenta tratti apparentemente oscuri. Oggi per\u00f2 nella sessualit\u00e0 kinky\/BDSM si evidenziano tantissime sfumature e tipologie di interessi, con pratiche diverse e feticismi diversi, dal genere sporty al rubber, dai supereroi in lycra o spandex al militare, operai o leather, con differenze di accesso sostanziali nei termini di costi per indossare la \u201cdivisa\u201d erotica che meglio si addice al proprio stile – e ci sono anche persone che vivono una dimensione di sessualit\u00e0 non standard senza connotazioni feticistiche, senza divise vere e proprie. Ci sono stili ovviamente pi\u00f9 accessibili e facilmente accettabili come lo sporty e sneakers, cos\u00ec come negli ultimi anni sta crescendo il mondo dei puppies<\/em>, ovvero di coloro che si sperimentano in versione di cuccioli di cane, giocando fra loro o sotto il controllo di un handler<\/em> che gestisce i loro comportamenti in sicurezza e li educa, come fossero proprio dei cuccioli. Quando c\u2019\u00e8 un interesse vero per una pratica – vuoi il bondage, la passione per un abbigliamento di un certo tipo, cos\u00ec come stivali o materiali, o per una determinata pratica sessuale – le persone trovano una loro dimensione e senso di appartenenza a un gruppo che condivide la stessa passione e le comunit\u00e0 si formano spontaneamente e diventano solide. Ad esempio \u00e8 il caso della comunit\u00e0 rubber spagnola di Barcellona o quella nell\u2019UK intorno a Manchester e anche in Svizzera, innescate da chi condivide in modo autentico questa dimensione feticistica e che aggregano persone con gli stessi interessi. Oggi il leather \u00e8 anche visto come qualcosa di pi\u00f9 antico e tradizionale, con costi di accesso ai capi di abbigliamento che possono essere in alcuni casi esosi. Cercando per\u00f2 si trovano anche a prezzi affrontabili, e si possono anche promuovere mercatini di scambio o rivendita di capi che non si usano pi\u00f9.<\/p>\n

Dal punto di vista di aiutare nell\u2019approccio con la sessualit\u00e0 alternativa un metodo importante sta dunque nell\u2019aggregare persone che vivono la dimensione feticistica e che possano condividere esperienze, informazioni, conoscenze di tecniche delle corrette modalit\u00e0 di vivere l\u2019eros in sicurezza e salute. Proprio in questi mesi stiamo cercando con un gruppo di amici fetish in Toscana di fare nascere una comunit\u00e0 per questi obiettivi e con i giusti e sani presupposti.<\/p>\n

\u00a0<\/em><\/p>\n

Veramente mi riferivo a una crescita culturale un po\u2019 diversa dai feticismi in s\u00e9\u2026 Prima di concludere vorrei comunque sapere la tua opinione su un altro aspetto che <\/em>mi lascia sempre interdetto<\/em><\/a>, ossia l\u2019isolazionismo del mondo gay italiano rispetto ad altre realt\u00e0 che accetterebbero volentierissimo per esempio anche chi fa parte dell\u2019ambiente leather, ma vengono invece completamente escluse. La cosa mi pare ancora pi\u00f9 strana quando si pensa che all\u2019estero \u00e8 invece normale trovare eventi in cui convive ogni orientamento sessuale, comunit\u00e0 leather che integrano con entusiasmo le donne, eccetera. Sai come si dice\u2026 \u00abperch\u00e9 non possiamo semplicemente andar tutti d\u2019accordo?\u00bb<\/em><\/p>\n

La pratica del separatismo \u00e8 nota e si fonda nella necessit\u00e0 di proteggersi da un mondo che ti fa sentire inadeguato e inadatto: un semplice imprinting che riceviamo tutti di omotransfobia e discriminazione, da cui pu\u00f2 essere faticoso affrancarsi. Ricordo ancora oggi l\u2019agitazione per me che venivo dal mondo eterosessuale all\u2019idea di andare in un locale solo per gay, con la paura che per strada ci fossero persone che ti riconoscessero e ti additassero per omosessuale, o le telecamere a riprenderti. Quando mi sono ritrovato davanti ragazzi e ragazze cos\u00ec \u201cnormali\u201d, senza per esempio piume di struzzo o fard pesantissimi – ovviamente senza critiche per chi si senta a suo agio in tali abiti \u2013 ho capito quanto lo stereotipo del gay effemminato o della lesbica butch siano forti e pressanti nella nostra mente. Se si supera questa prima barriera, che \u00e8 proprio causata dall\u2019omofobia interiorizzata che abbiamo, quando si inziano a frequentare i luoghi protetti si scoprono oasi di paradiso, dove si pu\u00f2 essere s\u00e9 stessi senza pressione di esser giudicato, senza sentire il peso che quotidianamente ci impone di fare o subire una battuta sessista, di dover mostrare il nostro lato macho e sciupafemmine da maschi, o di svenire di fronte a un ragazzo per le ragazze. Un luogo dove i ruoli non sono predefiniti da regole, dove si \u00e8 sicuri di non esser giudicati \u00e8 qualcosa secondo me ancora molto necessario per tanti che non riescono ad affrancarsi da queste pressioni nella vita quotidiana, e quindi che almeno in una serata leggera vogliono stare sicuri di esser fra pari.<\/p>\n

Devo per\u00f2 dire che la mia recente esperienza di contatto con il mondo BDSM eterosessuale – o meglio pansessuale – molto aperto da questo punto di vista, \u00e8 stata molto positiva sia in termini di accoglienza che anche di scoperta delle tantissime sfumature (non di grigio per carit\u00e0!) e differenze sessuali che ciascuno singolarmente individualmente porta. Purtroppo non tutti riescono a fare questo passaggio e a sentirsi a proprio agio nell\u2019affrontare una parte di mondo che vivono quotidianamente con una connotazione ostile o comunque in una direzione non rispettosa del nostro orientamento sessuale. Poi forse c\u2019\u00e8 anche una sclerotizzazione delle proposte dei luoghi gay come eventi e locali di consumo come i cruise, che storicamente sono dedicati ai gay ma in alcuni casi con giorni aperti anche alle donne. Penso che come emancipazione dalle catene dell\u2019omofobia cos\u00ec come dell\u2019eterosessismo in Italia ancora di passi ne dobbiamo fare, e lo scontiamo anche sotto questo punto di vista.<\/p>\n

\"Mr.<\/p>\n

Ultima domanda: quali sono i tuoi programmi per i mesi a venire, quando avrai ceduto il titolo al tuo successore? E, pi\u00f9 in generale, come sar\u00e0 il futuro per il mondo leather? <\/em><\/p>\n

Accennavo prima all\u2019impegno che ci stiamo prendendo con alcuni amici fetish toscani per creare occasioni di ritrovi e serate kinky in Toscana. Diciamo che ho capito che sar\u00e0 difficile scrollarmi di dosso l\u2019abitudine e attitudine alla visibilit\u00e0 personale e all\u2019impegno che mi hanno contraddistinto in questi anni di attivismo LGBT: anche se ho abbandonato un ruolo direttivo nell\u2019associazione Rete Genitori Rainbow sono sempre volontario e attivista, impegnato nella battaglia per la liberazione delle sessualit\u00e0 e delle relazioni affettive dai vincoli e dalle pastoie del mondo stereotipato etero-sessista.<\/p>\n

Negli ultimi mesi ho anche completato la formazione come counselor avviata in seguito alla mia esperienza di volontario, e non mi dispiacerebbe affatto attivare qualche progetto di sostegno all\u2019esplorazione degli interessi pi\u00f9 autentici delle persone anche in merito alla sessualit\u00e0, sotto ogni profilo di relazione umana e di rispetto e conoscenza della propria identit\u00e0. Comunque ci sono anche in primo piano alcuni progetti personali: ho un lavoro abbastanza stimolante, una famiglia, una casa da seguire e negli anni i miei impegni esterni mi hanno portato a coltivare poco gli aspetti pi\u00f9 personali. Infine c\u2019\u00e8 anche la passione per l\u2019arte, in cui vorrei ulteriormente sperimentarmi e con maggior focalizzazione su temi connessi all\u2019esplorazione di s\u00e9 nelle differenze sessuali e nelle dimensioni feticistiche e BDSM.<\/p>\n

Parlando di perseguire finalit\u00e0 personali, voglio ricordare due persone che mi hanno lasciato un\u2019ottima impressione in questo ultimo anno e che mi hanno fatto comprendere come sia giusto e utile affrontare il faticoso anno da Mister. Il primo \u00e8 Joe King, Mr. Leather Europe 2016, che era in giuria al concorso del mio titolo e che mi ha semplicemente sempre raccomandato \u00abbe yourself!\u00bb: semplice e scontato, ma che presuppone che si sia in grado di sapere chi siamo per poterlo essere – e questo mi ha stimolato a stare centrato su di me e sui miei valori, che sono quello che porter\u00f2 con me all\u2019IML. Poi l\u2019attuale IML\u00a0Ralph Bruneau<\/a>, conosciuto lo scorso settembre a Berlino al\u00a0Folsom<\/em>, fiera internazionale del mondo leather. Ralph \u00e8 uno psicoterapeuta che non nasconde la sua sessualit\u00e0, il suo essere kinky e la dimensione di gay nudista oltre che leather. Lui con il titolo ha sponsorizzato il progetto\u00a0Born Perfect<\/em>, che si occupa di contrastare le terapie riparative, ovvero di ricondizionamento mentale operate nei confronti dei gay su base eticamente e legalmente inaccettabile, da parte di istituti religiosi negli USA dove in alcuni stati sono ammesse in nome della libert\u00e0 di religione, in opposizione ai risultati della scienza medica che dimostra come queste terapie non siano solo inefficaci ma anche dannose per la persona. Ecco, una chiave di lettura per me \u00e8 la fiducia che deriva dal sapere che siamo nati perfetti e possiamo scoprire chi siamo semplicemente aderendo a noi stessi per il benessere, la felicit\u00e0 e la serenit\u00e0 nostri e delle persone che ci stanno accanto e a cui vogliamo veramente bene.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

\u2018Leatherman\u2019. Una parola che in Italia \u00e8 pi\u00f9 facile venga maldestramente associata a un talk show americano o a un brutto supereroe che alla sottocultura da cui \u00e8 nato l\u2019intero movimento sex positive. I pi\u00f9 cosmopoliti ricordano Tom of Finland e l\u2019estetica che per decenni ha contraddistinto i leathermen, appropriata poi da innumerevoli icone pop. 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