{"id":1128,"date":"2018-06-07T00:00:00","date_gmt":"2018-06-06T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.ayzad.com\/2018\/06\/07\/saturazione-da-bondage\/"},"modified":"2023-05-17T22:05:01","modified_gmt":"2023-05-17T20:05:01","slug":"saturazione-da-bondage","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ayzad.com\/it\/saturazione-da-bondage\/","title":{"rendered":"E’ ora di parlare di saturazione da bondage"},"content":{"rendered":"
Puoi ascoltare questo articolo anche\u00a0nel mio podcast<\/a>! Qualche weekend fa sono stato a Bologna in qualit\u00e0 di giurato del Bizzarro Film Festival<\/em><\/a>, una divertente manifestazione che \u00e8 stata anche la scusa per rivedersi con qualche amico e partecipare a un paio di feste kinky. \u00c8 stato cos\u00ec che ho incontrato tre rinomati rigger <\/em>(cio\u00e8 esperti di bondage) fra il pubblico del festival, due insegnanti di legature alla prima festa e un\u2019altra alla seconda. Mi sarei aspettato di ritrovare anche un\u2019altra superstar delle corde che ha una scuola proprio in citt\u00e0, ma non ho avuto fortuna. In compenso questa strana coincidenza mi ha dato da pensare \u2013 soprattutto perch\u00e9, nonostante la densit\u00e0 di legatori, mancavano almeno altri sei titolari di altrettante scuole italiane di kinbaku<\/em><\/a>. Non posso negarlo: non aveva tutti i torti. Ho sempre ammesso di non essere un grande appassionato di bondage, tuttavia l\u2019ambiente delle corde nel nostro paese ha raggiunto una saturazione tale che non parlarne sarebbe assurdo.<\/p>\n Il fascino dei legami, va detto, \u00e8 innegabile. Immobilizzare un partner tocca archetipi relazionali ed erotici tanto intensi quanto eccitanti; l\u2019estetica di un corpo imprigionato \u00e8 talmente evocativa da far parte da sempre del mondo artistico \u2013 anche dove non ci sia (ma ne siamo sicuri?) alcun intento sessuale. Lasciate che vi riveli un segreto. L\u2019illuminazione sul senso del bondage io l\u2019ho avuta solo dopo dieci anni abbondanti di immersione nell\u2019ambiente dell\u2019eros estremo. Prima di allora, infatti, mi ero sempre chiesto che gusto ci fosse nel perdere mezz\u2019ora a impacchettare qualcuno, guardarselo un attimo, magari fargli una foto e subito disfare tutto il lavoro compiuto \u2013 semplicemente perch\u00e9 questo era ci\u00f2 che mi era stato mostrato in mille esibizioni, servizi fotografici, video, corsi e via elencando. Era tutto molto tecnico e interessante, a volte pure bello da vedere, ma profondamente insensato. Poi, una notte a Parigi, mi capit\u00f2 di vedere un tale che dopo aver sospeso la sua partner a una trave esattamente come tutti gli altri\u2026 si mise a fare con lei piccoli giochi BDSM e addirittura<\/em> sesso. Lo so che detta cos\u00ec sembra assurda, ma questa banalissima \u201cinnovazione\u201d \u2013 che ancora oggi resta pi\u00f9 un\u2019anomalia che la regola \u2013 mi colp\u00ec come la mela di Newton. \u00abMa allora il bondage serve a qualcosa<\/em>!\u00bb pensai, sorpreso come uno scimpanz\u00e9 cui abbiano mostrato che le banane vanno sbucciate prima di mangiarle. Il punto \u00e8 che la prevalenza di questo approccio tecnico alle corde fa apparire il bondage pi\u00f9 innocuo e accessibile (ricordate la cosa dell\u2019alibi?) ma gli toglie anche sensualit\u00e0 e onest\u00e0, millantando che si tratti di un passatempo per filosofi eccentrici tipo l\u2019ikebana. O, come diceva quell\u2019amico in stazione, \u00e8 fermarsi solo alla prima lettera di \u2018BDSM\u2019 negandosi il piacere delle altre tre. L\u2019aura di nipponicit\u00e0 obbligatoria che permea l\u2019ambiente del bondage porta con s\u00e9 anche un immaginario marziale fatto di misteriosi riti orientali, venerabili e infallibili sensei <\/em>investiti di sapienza millenaria, o dojo <\/em>ai cui adepti vengono rivelate tecniche segrete in competizione con quelle di altre scuole, come se fossimo tornati tutti ai tempi delle medie e alle risse durante la ricreazione quando si cercava di imitare Il ragazzo dal kimono d\u2019oro <\/em>visto il pomeriggio prima su TeleRadioValTrompia. Del resto \u00e8 vero: imparare il kinbaku non \u00e8 proprio semplicissimo<\/a> ed \u00e8 importante farsi una cultura soprattutto su come evitare i rischi di una pratica improvvisata\u2026 ma fra questo e accettare un cosplay tirato per i capelli c\u2019\u00e8 parecchia differenza. In effetti anche le scuole di bondage sono un\u2019aberrazione neoliberista piuttosto recente. Fino a una decina di anni fa la figura dell\u2019istruttore di bondage professionista non esisteva nemmeno: si imparava a legare facendo pratica con il partner e al limite con gli amici \u2013 quello che oggi si chiama peer rope <\/em>\u2013 e studiando al massimo i libri scritti da chi veramente aveva passato decenni a studiare come usare le corde senza farsi male. Ricordo il mio primo incontro con Go Arisue<\/a>, parecchi anni fa: lui era gi\u00e0 una superstar del kinbaku famosa per avere realizzato le legature di molti film mainstream, eppure a chiunque gli chiedesse lezioni di bondage rispondeva molto imbarazzato di non avere alcuna autorit\u00e0 per insegnare. Un altro problema legato alla proliferazione di scuole di bondage \u00e8 che, naturalmente, non esiste un Ministero dello Shibari che certifichi la preparazione degli insegnanti. E siccome anche loro possono essere vittime della convinzione che basti conoscere qualche nodo per ritenersi esperti, pu\u00f2 capitare di imbattersi in \u201cmaestri\u201d non cos\u00ec abili quanto suggerirebbe il loro marketing \u2013 o le recensioni estasiate fatte da allievi privi degli strumenti per rendersi conto dell\u2019effettiva qualit\u00e0 del docente. Affidarsi all\u2019insegnante sbagliato, che magari proclama qualifiche eccezionali ma in realt\u00e0 ha solamente visto qualche tutorial su YouTube<\/em>, oppure dichiara di avere studiato sotto un maestro famoso<\/a> avendo in realt\u00e0 partecipato appena a un breve seminario di gruppo, comporta parecchi problemi. Di sicurezza, senza dubbio, ma anche di ricadere in quella visione asfittica e distorta di una pratica erotica altrimenti capace di dare grandi soddisfazioni. Come riconoscere allora il maestro giusto?<\/p>\n Secondo la mia modesta esperienza gli indicatori pi\u00f9 importanti sono l\u2019umilt\u00e0 e l\u2019affidabilit\u00e0. Alla larga quindi da chi faccia grandi dichiarazioni che non possano essere dimostrate, o basi il suo curriculum solo su prove autoreferenziali. Per riempirsi il sito personale di prodezze mirabolanti bastano un pomeriggio su WordPress <\/em>e un buon fotografo; essere riconosciuti dalla comunit\u00e0 degli appassionati \u00e8 tutta un\u2019altra cosa, e la si pu\u00f2 verificare con una rapida ricerca di Google<\/em>. Alla peggio, io mi fiderei di pi\u00f9 di qualcuno (e ce ne sono) che ammetta di avere una conoscenza limitata ma solida. Ma, soprattutto, un maestro di bondage non pu\u00f2 essere l\u2019unica risorsa alla quale rivolgersi. Spesso cito l\u2019esempio di una coppia davvero deliziosa che frequenta Sadistique<\/em><\/a> con regolarit\u00e0. Affascinati da chi giustamente approfitta delle strutture messe a disposizione dal locale per esibirsi in complicate sospensioni e altre legature spettacolari, anni fa mi chiesero come imparare a realizzare quel genere di giochi. Il mio suggerimento fu di cominciare con qualche libro<\/a>, per valutare se davvero avessero voglia di studiare l\u2019argomento. Quando ci rivedemmo il mese dopo mi chiesero di suggerire loro\u00a0altri testi<\/a>, e solo quello dopo anche un istruttore per migliorare ci\u00f2 che avevano imparato sperimentando fra loro. Alla festa successiva li vidi in un punto appartato, lontano dalle luci tanto cercate dagli altri rigger, a giocare con le corde in un modo unico, sensuale e bellissimo. Da allora non hanno fatto altro che migliorare, tenendosi ben lontani dalla competitivit\u00e0 tipica di chi ancora del bondage non ha capito nulla. Che io sappia di lezione ne hanno fatta solo una – ma continuano a esplorare e integrare ci\u00f2 che scoprono divertendosi un mondo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Puoi ascoltare questo articolo anche\u00a0nel mio podcast! Listen to “S2E25 – Saturazione da bondage” on Spreaker. Qualche weekend fa sono stato a Bologna in qualit\u00e0 di giurato del Bizzarro Film Festival, una divertente manifestazione che \u00e8 stata anche la scusa per rivedersi con qualche amico e partecipare a un paio di feste kinky. \u00c8 stato […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12245,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_et_pb_use_builder":"","_et_pb_old_content":"","_et_gb_content_width":"","footnotes":""},"categories":[32,14,13,10,16],"tags":[],"class_list":["post-1128","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-i-love-bdsm","category-libri-ed-ebook","category-mass-media","category-notizie","category-recensioni"],"yoast_head":"\n
\nListen to “S2E25 – Saturazione da bondage” on Spreaker.<\/a><\/p>\n
\nIl colpo di grazia \u00e8 arrivato subito prima di tornare a casa. Ero seduto al bar della stazione, e due tavolini pi\u00f9 in l\u00e0 ho riconosciuto una figura storica del BDSM romano che non incrociavo da tempo, con cui ho approfittato per fare due chiacchiere. \u00abNo, non frequento pi\u00f9 molto la scena,\u00bb mi ha confermato, \u00abanche perch\u00e9 mo\u2019 so\u2019 tutti fissati co\u2019 \u2018ste corde giapponesi\u2026 fanno solo quello e\u00a0 so\u2019 tutti maestri, pure i regazzini de vent\u2019anni\u2026 che te devo di\u2019, io le mie donne le ho sempre legate, ma de vede\u2019 \u2018ste provole insaccate appese dappertutto, tutte uguali\u2026 aho\u2019 all\u2019et\u00e0 mia me so\u2019 pure rotto i cojoni! Preferisco divertimme, no?\u00bb<\/p>\n
\nDa un punto di vista psicologico, poi, il bondage ha il vantaggio di costituire un ottimo alibi per chi non si senta del tutto a proprio agio nell\u2019ammettere i propri desideri kinky. \u00c8 come se l\u2019inconscio potesse risolvere ogni conflitto interiore con: \u00abnon \u00e8 mica colpa mia\u2026 naturalmente non avrei mai fatto quelle cose sconce, ma mi era stata tolta la possibilit\u00e0 di rifiutarmi\u2026\u00bb per buona pace di ogni educazione repressiva. Ovvio quindi che il bondage attragga molte persone, e che sia spesso il punto d\u2019ingresso al mondo del BDSM. Per\u00f2 bisogna pure riconoscere che, se le scuole di questa pratica sono comuni quanto i McDonald\u2019s, qualcosa debba essere sfuggito di mano.<\/p>\n
\nIl fatto \u00e8 che, nella maggior parte dei casi, la filosofia del legare per il puro gusto di legare \u00e8 ancora la modalit\u00e0 prevalente con cui viene presentata \u201cl\u2019arte del bondage\u201d. Addirittura, conosco diversi insegnanti che negano in tutti i modi che ci possano essere altre implicazioni: magari parlano per ore della storia di una determinata legatura, delle differenze fra i tipi di corda e \u2013 al limite \u2013 della tensione poetica dello scambio energetico fra i partner\u2026 ma no, per loro non c\u2019\u00e8 niente di carnale, ci mancherebbe!<\/p>\n
\nE non solo: parlando di arti orientali, va notato anche come ormai il bondage si sia ridotto al solo kinbaku – cio\u00e8 lo stile giapponese di uso delle corde \u2013 oltretutto codificato in un numero molto limitato di figure sempre uguali che ignorano la creativit\u00e0 personale e gli infiniti altri modi di giocare con l\u2019immobilizzazione. \u00c8 come se dalla fantasia collettiva fossero scomparse cinghie, catene, strumenti di contenzione, manette, mobilia restrittiva, mummificazioni, immobilizzazioni mentali, fasce, abiti costrittivi e tutto il resto dell\u2019armamentario che per secoli ha fatto parte della cultura della dominazione erotica. Comprese le corde usate in stile occidentale, che di questi tempi sono in pericolo di estinzione peggio dei lupi marsicani.<\/p>\n
\nPer carit\u00e0: voglio un mondo di bene a chi si diverte cos\u00ec. Eppure \u00e8 difficile non sorridere quando si vedono ragazzi di provincia bardati in kimono marchiati Aliexpress,<\/em> che si presentano con pseudonimi in giapponese de noantri e magari spacciandosi per supremi cultori dell\u2019antica arte. Che, per inciso, i giapponesi veri hanno reinventato solo dopo il 1950: prima c\u2019era al massimo Seiu Ito<\/a>, un illustratore che aveva studiato antiche stampe dimenticate in cui erano descritte le legature punitive – e a volte letali – usate dalle autorit\u00e0 di qualche secolo prima. Lo stesso Ito venerato ancora oggi da tanti appassionati, che per\u00f2 nelle interviste (\u00e8 morto nel 1961) ripeteva di non essere affatto un maestro, ma solo un pervertito qualunque. Alla faccia di chi oggi si spaccia per un novello maestro Miyagi<\/a>.<\/p>\n
<\/p>\n
\nLa logica, la visione stessa del mondo per\u00f2 nel frattempo sono cambiate. Oggi si desidera tutto e subito; il risultato viene visto come pi\u00f9 importante del percorso per raggiungerlo\u2026 e vista la domanda sempre pi\u00f9 ampia \u2013 alimentata dal desiderio di emulazione \u2013 \u00e8 anche naturale che sia cresciuta un\u2019offerta altrettanto vasta di corsi, tutoraggi, scuole e chi pi\u00f9 ne ha pi\u00f9 ne metta. Come se per far propria la sensualit\u00e0 del bondage bastasse pagare un tot di moduli didattici precotti.<\/p>\n
\nNel corso degli anni mi \u00e8 successo allora di vedere \u201cesperti\u201d privi delle minime conoscenze di fisiologia e di fisica necessarie per garantire la sicurezza delle persone legate; grandi tecnici dei nodi cui mancava per\u00f2 il concetto di empatia nelle relazioni; esaltati (ed esaltate, certo) che ignoravano cosa fosse la consensualit\u00e0; gente convinta di poter ridurre il bondage a una catena di montaggio per arricchirsi \u2013 in nero \u2013 velocemente; individui che in buona fede ripetevano nozioni sbagliate apprese chiss\u00e0 dove; gli immancabili narcisisti in cerca di riscatto dopo essere stati ostracizzati dal resto della societ\u00e0\u2026 Insomma, numerosi personaggi sconsigliabili mescolati a chi invece si comporta con la massima correttezza e seriet\u00e0. Peccato che per qualcuno che stia muovendo i primi passi in questo ambito siano indistinguibili gli uni dagli altri.<\/p>\n
\nUn buon docente, non solo nel campo del bondage, non millanta sapienze esoteriche n\u00e9 fomenta faide fra \u201cscuole\u201d. Soprattutto, un buon docente si preoccupa di insegnare i principi di sicurezza prima di tirar fuori le corde \u2013 e non fa sesso con gli allievi\u00a0n\u00e9 ne abusa approfittando della sua presunta autorit\u00e0. Perch\u00e9 s\u00ec, capita pure quello. Eccome.<\/p>\n