Potreste non ricordare il suo nome, ma c’è una forte probabilità che abbiate ammirato spesso il suo lavoro. Melissa Murphy è una truccatrice specializzata nel settore dei video per adulti, che contribuisce al caratteristico look dei porno americani. A dirla tutta, la conoscete anche se non siete appassionati di quel particolare tipo di zozzate. Murphy è la persona responsabile del fenomeno virale delle ‘pornostar senza trucco’ che ha conquistato il Web un paio di mesi fa – e di cui potete vedere un esempio nella foto qui sopra. Al di là dell’apprezzamento globale, una cosa tanto semplice quanto mostrare l’aspetto al naturale delle attrici porno ha suscitato parecchi effetti collaterali. Se una piccola percentuale di maniaci è rimasta schifata e ha reagito aggredendo i suoi precedenti idoli con insulti e minacce violente, molti altri sono rimasti piacevolmente sorpresi dall’accorgersi che anche le pornostar siano in fin dei conti persone normali.
Le donne in particolare hanno inondato la Murphy di messaggi di gratitudine per avere dato loro la prova inconfutabile che avere un aspetto “perfetto” e desiderabile sia solo questione di sedersi un paio d’ore sulla poltroncina da trucco giusta, e che le loro sindromi da brutte anatroccole fossero immotivate. Improvvisamente richiestissima anche per lavori non erotici quali matrimoni e book di modelle, la truccatrice ha capito come la maggior parte della gente non si renda conto che la pornografia sia solo una forma di fiction, separata dalla realtà quanto lo sono i film di fantascienza. Unitelo alla cieca venerazione degli ideali mediatici di cui parlavamo giusto ieri, e sarà facile comprendere la loro frustrazione e mancanza di autostima per non essere all’altezza degli standard dei film – perfino in camera da letto.
Quel che è accaduto dopo è stato un fantastico gesto d’amore per tutti questi sconosciuti – e di pubblicità, ma non facciamo i sofisti – sotto forma di un breve documentario realizzato da Murphy per mostrare ancora più chiaramente la banale realtà della pornografia. Sebbene il make-up resti chiaramente protagonista, si può vedere come siano fatti i set, l’atteggiamento rilassato delle ragazze verso le loro foto struccate e l’umiliante opinione che hanno dei “fan” più aggressivi… e molto altro ancora. Lo sapevate, per esempio, che esiste un intero filone di porno con gli zombi? Qualcuno ovviamente deve occuparsi di trasformare attrici decisamente vivaci in non-morti assatanati, così vediamo brevemente svelati alcuni trucchi del mestiere. Soprattutto però il documentario riesce a far passare il concetto di quanto sia assurdo adorare le stelle del cinema – porno o di altro genere – perché tutti noi possiamo essere affascinanti quanto e più di loro.