Problemi di sesso insolito?

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Sex blog e BDSM – Intervista ad Ayzad

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su SexWriting.

 

Quando associ sex blog a BDSM il solo a venirti in mente, senza troppi giri di pensiero, è Ayzad. Giornalista pentito, esperto di BDSM da oltre vent’anni, scrittore, studioso di eros estremo e organizzatore di eventi BDSM, fra cui il Sadistique. Per presentarlo e non fargli torto non basterebbero queste definizioni, perché lui è molto di più. Personal coach, consulente, divulgatore e sex blogger, tiene seminari e workshop sui molteplici aspetti del sesso insolito.

Per chi non lo conoscesse ancora, il suo sito/blog www.ayzad.com è una summa di riflessioni, consigli, ricerche, notizie e rivelazioni su fetish, parafilie, BDSM. Arguto, critico, ironico ed erudito, è certamente un personaggio da seguire, fosse anche solo per curiosità. E questa intervista ad Ayzad ne è la prova. Vuoi scoprire se appartieni anche tu alla schiera degli esploratori sessuali? E vuoi saperne di più su questo esperto di sesso perverso? Allora accomodati e goditi questa chiacchierata. Che il sipario si alzi.

 

Partiamo dal principio: chi è un esploratore sessuale?

Un sacco di gente! Probabilmente lo sei già anche tu, perché con questo termine si indica chi si approccia al sesso con curiosità e spirito critico, senza pregiudizi e rispettando tanto se stesso quanto i partner. Sembra poca cosa, eppure rappresenta l’inizio di una reazione a catena che ci arricchisce come persone, contribuendo nel frattempo a migliorare l’intera società.

Il fatto è che molti problemi sociali – per esempio il sessismo denunciato dalla campagna #MeToo / #QuellaVoltaChe, o l’epidemia di sifilide che si sta diffondendo in Italia nell’indifferenza generale – si riconducono a un atteggiamento obsoleto nei confronti del sesso. Per superarlo e vivere tutti più serenamente è sufficiente adottare una manciata di principi già molto diffusi, riassunti nel Manifesto degli esploratori sessuali.

 

Nel tuo blog c’è tanta educazione al sesso insolito. Quanto è necessaria e perché?

Quando si parla di sesso la normalità è solo un termine statistico, una percentuale che indica quali pratiche siano più o meno diffuse. Finché si rimane nell’ambito del cosiddetto Sano, Sicuro e Consensuale non esistono preferenze o pratiche “giuste” e “sbagliate”, e infatti ciascuno di noi ha le proprie idiosincrasie che lo rendono meravigliosamente unico. Quel che è insolito per me potrebbe essere banale per te, e viceversa.

Osservare le pratiche e gli immaginari meno comuni è divertente, ma anche un modo per aprire la mente a questa diversità e farci apprezzare lati dell’umanità ai quali magari non avremmo mai pensato – o scoprire nuovi piaceri. Queste sottoculture soprattutto riflettono sempre anche qualcosa di noi stessi: ragionandoci sopra si finisce così per conoscersi meglio o approdare a conoscenze affascinanti. Per capire cosa intendo ti segnalo due articoli: uno sui furry e l’altro sulla storia dei boudoir. Ti garantisco che ne resterai sorpresa.

 

Come sex blogger quale responsabilità senti di avere verso i lettori?

Il sesso è un argomento strano: ci si pensa e se ne parla tantissimo, ma poi si fa poco e male. La colpa è soprattutto della disinformazione dovuta a imbarazzi, tabù ed “esperti” che lasciano molto a desiderare. Nel mio lavoro cerco allora di essere innanzitutto preciso, documentandomi a volte fin troppo prima di scrivere un articolo. Occupandomi spesso di BDSM e altre pratiche estreme, inoltre, do sempre la massima importanza alla sicurezza di ciò che descrivo: non vorrei mai che qualcuno ispirato dai miei lavori si facesse male per colpa di un testo scritto troppo alla leggera!
Tolti questi aspetti pratici, sono profondamente convinto che vivere serenamente il sesso sia la chiave per una vita felice. Ogni volta che mi metto alla tastiera mi impegno così a fornire a chi mi legge almeno un nuovo elemento con cui possa arricchire la sua sessualità.

 

A chi ti rivolgi soprattutto con il tuo blog sul sesso estremo?

Ma è davvero così estremo ciò di cui parlo? Pensa che a me sembra molto più depravato chi intende il sesso solo come una prestazione meccanica, con un copione limitato e sempre uguale come accade per gran parte delle persone…

Penso comunque che il mio pubblico sia composto da tre grandi categorie: i superappassionati di questa o quell’altra pratica, che spesso ritrovano trattata più correttamente che altrove. E poi ci sono tutti gli altri: persone curiose, che con la scusa di scovare qualcosa di nuovo e simpatico di cui parlare durante la pausa caffè con i colleghi scoprono ogni tanto nuove cose da provare in privato.
L’ultimo gruppo è composto da chi invece cerca una soluzione a problemi legati alla propria sessualità insolita. Per loro svolgo l’attività di personal coach, e sono orgoglioso di avere aiutato parecchie persone a ritrovare la felicità.

 

Sono tanti i modi per raccontare l’eros perverso. Il tuo è ironico ma non solo.

Ironico lo è per forza: un po’ per alleggerire temi che a volte sono piuttosto… intensi, e un po’ perché prendersi troppo sul serio non è mai sano. E poi, dai… Come si fa a non sorridere quando ci si imbatte in cose come il jelqizzatore, il molestatore di ravanelli, le donne che sposano ponti o i sex toy assurdi della saga intitolata Non comprarlo? Figurati che a un certo punto ho cominciato anche a curare una rubrica settimanale chiamata Momenti inesplicabili nella storia della sessualità, che raccoglie le prove fotografiche dei modi più distorti in cui la razza umana vive il sesso. Pensavo sarebbe durata poche puntate, e invece siamo arrivati alla duecentoottantasettesima e il materiale continua a moltiplicarsi!

Occuparsi di sesso insolito conduce però anche ad affrontare ragionamenti molto seri che amo condividere con chi mi legge. Giusto per fare qualche esempio mi è capitato di parlare del potere trascendente della sessualità, dei dilemmi etici connessi alle bambole per pedofili, della manipolazione mediatica dei suicidi di giovani LGBT o della responsabilità sociale delle politiche di gestione degli utenti dei social network. Il fatto è che, culturalmente, siamo educati a considerare la sessualità una specie di dimensione a parte, separata dalla “vita vera” e poco importante. Ma non è affatto vero! Il sesso è letteralmente il motore che fa andare avanti la vita, è collegato più o meno direttamente a tutto ciò che facciamo e merita di essere trattato con il rispetto dovuto a qualcosa che, a conti fatti, occupa comunque gran parte dei nostri pensieri.

 

Scrivere di sesso cambia dal cartaceo all’online?

Se l’approccio è quello che abbiamo appena detto, per cui la sessualità è un tema con la stessa dignità dell’economia o della politica, la risposta è no. Naturalmente si deve tenere conto del pubblico al quale ci si rivolge, ma questo vale sempre per chiunque lavori con la scrittura.

Il problema è che l’editoria tradizionale deve necessariamente sottostare a logiche pubblicitarie e di mercato per cui la prima direttiva è non turbare l’inserzionista, né la zia ipocrita o il parroco. Il risultato è che un editore di buon senso potrà parlare di sesso solo in termini scandalistici, di condanna o sarcastici – facendo un gran disservizio al suo pubblico. Questa è anche la ragione per cui compaio raramente su carta.

D’altro canto il modello di business dell’editoria tradizionale è imploso da un pezzo, sia per le riviste che addirittura per i libri. Oggi esistono i mezzi per autoprodursi online raggiungendo molti più lettori lavorando, se si vuole, in modo notevolmente più dignitoso e libero che in una redazione vecchio stile. Per quanto mi riguarda ho perfino revocato i diritti di stampa librari a quasi tutti i miei vecchi editori: da solo posso ottenere risultati di gran lunga migliori sia per venduto che per fatturato, offrendo ai lettori prodotti di pari qualità a prezzi inferiori. Siamo nel XXI secolo, e non c’è più alcun motivo concreto per sacrificare foreste alla vanagloria di un’industria morta e sepolta.

 

Secondo te sex blogger si nasce, si diventa o ci si improvvisa?

Posso essere antipatico? A me pare che la maggior parte di chi si dichiara “sex blogger” sostanzialmente recensisca cazzi di gomma e romanzetti rosa scritti coi piedi. Un hobby forse divertente, ma che non richiede particolare abilità.
Poi c’è chi scrive di sessualità: in quel caso servono competenze linguistiche e giornalistiche, ma anche mediche, psicologiche, culturali, analitiche… Come in qualsiasi altra professione affrontata seriamente, i risultati sono proporzionali allo sforzo e agli investimenti compiuti. Sarà un caso, ma nei quasi vent’anni che ho passato a occuparmi di questo argomento ho visto spuntare e scomparire un’infinità di personaggi, mentre i professionisti si contano sulle dita di una threesome, anche su scala mondiale.

 

Ayzad, c’è qualcosa che non hai ancora scoperto del sesso e che non vedi l’ora di scoprire?

Sicuramente! Scovare novità è una cosa che mi succede ancora quasi tutti i giorni e che rende questo mestiere così entusiasmante. Certo, bisogna impegnarsi un po’… Ma il lato positivo per tutti gli altri è che, se ci si vuole risparmiare tutta la parte di ricerca, basta iscriversi gratuitamente alla mia newsletter per ricevere comodamente nella mail un messaggio settimanale col riassunto di tutto ciò che scopro.

 

Salutaci così: dicci perché dovremmo darci tutti al sesso estremo, una buona volta!

Tutti? Ma per carità! Il sesso – estremo o tranquillissimo – è una gioia che va assaporata solo quando e come se ne sente il richiamo: farlo diventare un obbligo o un’ossessione toglie tutto il piacere.
In compenso dovremmo tutti aprire la mente a prospettive differenti da quelle abituali, come dicevamo all’inizio riguardo gli esploratori sessuali. Io credo solo che, fra le tante possibilità per farlo, l’eros insolito sia la più divertente. Magari passate a trovarmi su www.ayzad.com e curiosate un po’ nelle varie sezioni: potreste scoprire di pensarla come me.

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