Parliamoci chiaro: questo libro è una truffa. Put what where? – Over 2000 years of bizarre sex advice (lett. ‘Mettere cosa dove? – Oltre 2000 anni di consigli sessuali bizzarri’) sostiene di essere una raccolta dei più strani suggerimenti sul sesso tratti da manuali scritti dai tempi dell’antico Egitto a oggi. E, in effetti, i suoi 27 capitoli traboccano di tali brani. I consigli fanno spesso spanciare dalle risa e sono raccolti per argomento rendendoli così ancora più assurdi nelle loro palesi contraddizioni. Non faranno di voi una leggenda del materasso, ma sono divertenti e comunicano chiaramente il messaggio che quando si parla di sessualità la gente è sempre stata molto, molto confusa. Ma sto divagando.
Il fatto è che il suddetto materiale costituisce solo una distrazione. L’autore ha meticolosamente raccolto tutte quelle perle di saggezza solamente per distrarvi. Di sicuro sfoglierete il libro per farvi una bella risata, leggerete un paio di citazioni… e cadrete nella trappola di Naish – proprio come da lui diabolicamente previsto. Ciascun capitolo, vedete, si apre con una breve introduzione storica che riassume il contesto nel quale sono stati scritti i testi usati come fonte. Ed è lì che sta il vero cuore dell’opera.
Scherzi a parte, le poche preziose pagine all’inizio di ogni capitolo rappresentano davvero la parte più brillante di Put what where?. Strutturate come una storia eccezionalmente ben ricercata della letteratura di educazione sessuale, sono strapiene di informazioni sulle società e le culture in cui sono apparse le fonti per la prima volta. Possiamo seguire l’evoluzione della morale, la diffusione dei libri lungo rotte contorte che attraversano oceani e continenti, le mode, le ossessioni, i dibattiti scientifici. Facciamo inoltre conoscenza con gli autori, equamente divisi fra ciarlatani, pazzi, scienziati, oppressori e liberatori – ciascuno di essi con obiettivi personali che vengono svelati con uno stile assai divertente.
Presto i consigli erotici passano in secondo piano rispetto alla storia complicatissima ed entusiasmante della sessuologia e dei suoi “esperti”, sia veri che autonominatisi. Altrettanto in fretta si nota anche uno schema ricorrente: la repressione dei bigotti ha sempre la meglio sulle anime candide che vorrebbero solo che la gente si divertisse di più e riprendesse il controllo della propria vita sessuale, il sessismo prevale sempre sull’eguaglianza dei diritti, le religioni sembrano concordare tutte nel voler trasformare la cosa più naturale e piacevole che ci sia in una fonte di tormento e senso di colpa.
Arrivati a metà libro non si può che fare il tifo per i rari proponenti di una sessualità sana e serena, che hanno rischiato tutto per informare il prossimo su come funzioni davvero il sesso. Purtroppo arrivati a quel punto si nota anche come orde di presunti e squinternatissimi esperti abbiano puntualmente sabotato i loro sforzi con teorie che non stavano né in cielo né in terra. Teorie, fra l’altro, che di solito si fondavano sulla convinzione che da qualche parte – un paese lontano, o un’altra epoca, o persino un’altra dimensione – ci fosse il segreto di una sessualità perfetta pronto ad aspettarli per essere importato nelle loro culture.
Mi rincresce constatare che anche nel ventunesimo secolo la situazione resta lontana dal risolversi. I ricercatori più appassionati continuano a fare fatica ad essere presi sul serio fra tutti i pazzi e i truffatori; il sesso per molti rimane un mistero, e vivere della divulgazione di un atteggiamento positivo e informato sulla sessualità è solitamente impossibile – quando non addirittura pericoloso. Sognare un miracolo lontano continua ad avere la meglio sul fare un piccolo sforzo per imparare ciò che sarebbe facilmente accessibile a casa propria. Put what where? Spiega perché – e gli strani consigli che spezzano il suo racconto comunque sono parecchio divertenti.