In una vita (professionale) precedente sono stato un critico cinematografico, e a tutt’oggi sono istintivamente attratto da ogni tipo di informazione riguardante il cinema. È per questo che, mentre curiosavo su un sito profondamente malato sul cinema di nicchia, ho notato un dato che mi ha lasciato a bocca aperta.
Facciamo un gioco: considerando che il 1973 è l’anno in cui uscirono L’esorcista, La stangata, American graffiti, Papillon, 007 – Vivi e lascia morire, Serpico e Jesus Christ superstar… quale fu il film campione di incassi in Germania? Vi darò un indizio. Nessuno di quelli citati.
La stupefacente risposta è ‘Liebesgrüße aus der Lederhos’n’, diretto da Franz Marischka – e se non l’avevate mai sentito nominare è probabilmente perché non siete feticisti dei montanari bavaresi. Sul serio.
Il film è una commedia erotica che racconta le avventure di un poveretto in vacanza sulle montagne della Germania meridionale, conteso da due hotel in cerca di prostituti per le loro clienti sole. Seguono risate, specialmente se apprezzate le battute sullo yodel, i pantaloncini di pelle e i cappelli piumati tradizionali, i wurstel e la vita bucolica tedesca. E il sesso. Parecchio sesso, in effetti, visto che Liebesgrüße aus der Lederhos’n ha varie parti pornografiche mica tanto soft.
Benché siano impossibili da comprendere oggi, le ragioni del suo successo furono la mistura unica di autoironia, allegria, novità di vedere sesso esplicito su schermo, umorismo e battute decisamente regionali, nonché spirito della recente Rivoluzione sessuale. In Italia, Edwige Fenech e le sue colleghe negli stessi anni stavano lanciando il fenomeno simile ma molto meno esplicito della commedia all’italiana, ma le ricadute commerciali furono comunque di gran lunga inferiori a quanto accadeva in Germania.
La mania per gli yodel porno durò appena cinque anni, durante i quali vennero prodotte dozzine di film. Ad accomunarli tutti erano i titoli basati su battutacce a doppio senso ispirate alla Baviera, oltre naturalmente a protagonisti in bretelle e pantaloni di pelle spediti in luoghi sempre più improbabili, fino a finire su una spiaggia tropicale. Marischka diresse tutti quelli più importanti.
Quando la moda sfiorì si manifestarono due effetti principali. Il primo fu la caduta in disgrazia di Marischka, che aveva sperato di potere finalmente dedicarsi a film e lavori teatrali più seri (era figlio di due artisti importanti, e per tutta la vita aveva inutilmente tentato di uscire dall’ombra della loro fama) ma vide la propria carriera stroncata dal ricordo dei suoi porno alpini. L’altro è la passione per l’iconografia montanara che ancora oggi vive nei molti tedeschi cresciuti con quel genere di film. E così adesso sapete anche perché i cappelli piumati e i vestiti da cameriera di birreria ogni tanto spuntano in luoghi assurdi come la serie molto estrema di video di body modification Heydi perverse.
Il mio critico interiore a questo punto vorrebbe scatenarsi con una tirata sulle implicazioni e i significati semiologici delle commedie erotiche bavaresi, ma non ne sareste contenti. Molto meglio lasciarvi con le immagini da cui è partito tutto: il film completo di Liebesgrüße aus der Lederhos’n – che si sopporta molto meglio dopo parecchie pinte di weissbier.