L’eros – specie quello insolito – è una forza debordante e incomprensibile al mainstream, che ha sempre cercato se non di domarlo, quantomeno di contenerlo in categorie che lo trasformassero in più gestibile prodotto commerciale. Prima dei tag multimediali questo compito veniva svolto dai generi delle riviste porno: “Normale”, Omosex, Lesbo, Sadomaso… e Bizar.
Il vocabolo era tedesco perché era nel disinibito Nord Europa che venivano realizzati i servizi fotografici e i filmati (su videocassetta!) più stravaganti. Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso ‘bizar’ era il calderone in cui finiva tutto ciò che risultasse troppo strano – bizzarro, appunto – per i gusti della gente comune. Nella fattispecie, le sue sottocategorie principali erano: abiti in pelle o gomma; clisteri, pissing e coprofilia; zoofilia; transessualità; depilazione.
Già. In un’epoca in cui nelle edicole venivano apertamente vendute anche pubblicazioni dedicate al sesso con animali o con minorenni, il concetto di radersi le parti intime appariva un’assurdità per gente fuori di testa. Visto che la perversione parlava tedesco, era germanico anche il nome per indicare quel tipo di deviatə: ‘rasierte’, che non voleva dire altro che ‘depilatə’, appunto.
I tempi cambiano e con loro le abitudini. Oggi sembra più anomala una donna che non si depili i genitali, e anche i maschi tendono per lo meno ad accorciarsi i peli, come minimo per far sembrare più grande il pene. Al di là di facilitare l’igiene intima, questo aumenta la sensibilità genitale e rende più pratico l’uso di tanti tipi di sex toy – ma causa anche qualche problema.
In particolare, depilarsi è difficile. A meno che si scelga di sottoporsi a costosi e dolorosi trattamenti che promettono (e spesso non mantengono) risultati permanenti, usare il rasoio è fastidioso, impegnativo e pure un po’ rischioso. Per gli uomini in particolare procurarsi piccoli tagli sulla pelle irregolare dello scroto è la norma, ma il rischio di incidenti abbastanza terrorizzanti riguarda tuttə – così come quello di ritrovarsi con irritazioni e peli incarniti.
Tanto come esperto che nelle chiacchiere fra kinkster mi è capitato relativamente spesso di sentirmi chiedere quale sia la soluzione migliore per evitare queste magagne, così mi sono messo a studiare e penso di avere finalmente trovato una risposta definitiva. Anzi: due.
La miglior soluzione per la depilazione temporanea
Per chi vuole “semplicemente” un rasoio che funzioni bene e non ferisca la pelle, il Bodygroom 7000 di Philips è lo strumento ideale. Prima si disbosca il grosso usando il regolapeli contenuto nel manico, che può essere regolato fra 3 e 11 mm e risulta piuttosto comodo anche per altre zone del corpo: teoricamente non è consigliato per capelli e barba, ma non vedo controindicazioni ragionevoli per non utilizzarlo anche lì.
Poi, volendo, si può usare la testina principale per una rasatura di fino. Ciò che rende questo oggetto diverso dagli altri è una serie di piccolissime protuberanze sui bordi della lamina vibrante, che tendono la pelle impedendo che rimanga pizzicata. Sembra una cosa da nulla, ma unita al perno basculante che fa seguire alla testina ogni curva del corpo permette di dimenticarsi ogni ansia.
Per sicurezza, ho fatto le mie indagini fra diverse persone che lo usano su corpi di ogni tipo, e tutte mi hanno confermato di non essersi mai tagliate o pizzicate neanche quando passa in anfratti improbabili. Fra l’altro, l’oggetto è pensato per radere sia muovendolo in avanti che indietro, quindi il tempo richiesto per depilarsi è minore che con altri modelli.
Ultimo particolare: non si può immergere in acqua, ma lo si può usare senza problemi sotto la doccia.
Il migliore strumento per la depilazione definitiva
Quando mi sono imbarcato nella buffa impresa di scovare i depilatori perfetti mi sono rivolto ai migliori consulenti possibili: i feticisti della depilazione. Non è un’ossessione molto diffusa, chi erotizza così intensamente la pelle liscia dedica anni a cercare la soluzione ideale per eliminare i peli in modo definitivo.
Sono finito così in comunità internazionali che discutono all’infinito di pregi e svantaggi dei vari trattamenti, dalle pinzette più preistoriche agli ultimi sviluppi di laser, luce pulsata, sostanze chimiche e medicamenti vari.
Ve la farò breve: a conti fatti il metodo migliore per togliersi i peli una volta per tutte – non solo in zona genitale – è l’elettrolisi. In buona sostanza consiste nel distruggere i bulbi piliferi con una piccolissima scarica elettrica mirata. In questo modo il corpo perde proprio la possibilità di produrre nuovi peli, garantendo un risultato permanente.
Ci sono però tre problemi non da poco. Primo: bisogna agire su un pelo per volta, per cui si tratta di un trattamento che può facilmente richiedere mesi se non anni per essere completato. Quando inoltre il bulbo viene sradicato può lasciare un piccolo segno che impiega qualche giorno a scomparire. Secondo: anche se non causa un dolore eccessivo, ogni impulso elettrico è oggettivamente fastidioso. Terzo: a causa del tempo necessario, si tratta di una procedura decisamente costosa.
Dopo lunghe conversazioni si scopre tuttavia che per imparare la procedura (metti l’elettrodo nel poro, attiva l’impulso, togli pelo e bulbo con una pinzetta) basta mezz’ora, e farla su se stessə è anche meno doloroso. Inoltre, a dispetto di quanto raccontino nei centri estetici gli apparecchi a basso costo che si possono acquistare online funzionano bene quanto i macchinari professionali.
La mia guida è stata, in particolare, una drag queen che ha approfittato dei lockdown da COVID per collaudare decine di dispositivi differenti e praticarsi da sé l’elettrolisi su quasi tutto il corpo. Il suo verdetto è che il modello migliore sia il Clean + Easy Personal, perché offre il miglior rapporto fra qualità dei materiali e prezzo.